“Mai lavorato tanto come quest’anno. Venezia? Un campo ricco di insidie”

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Napoli, 12 marzo 2025 – Chissà quale sarebbe stato il suo umore qualora alla fine la Fiorentina avesse pareggiato dopo il suo errore a tu per tu a campo aperto con David De Gea: per fortuna sua e del Napoli, la vittoria contro i viola non è stata intaccata da un gol mangiato non in stile Giovanni Simeone, che nel pomeriggio si è raccontato ai microfoni di Radio Crc.  

L’attacco del Napoli, tra pro e contro

  Nonostante il mancato gol dell’ex, gli azzurri hanno comunque battuto la Fiorentina e lo hanno fatto con una prestazione degna dei migliori momenti della stagione. “Secondo me quella è stata la migliore prova che abbiamo disputato nel campionato sia in termini di gioco che di occasioni prodotte”. Merito del ritorno a standard alti dei cosiddetti titolarissimi, ma anche della scoperta o riscoperta di qualche pedina che forse ha trascorso troppo tempo in panchina come Billy Gilmour. “Ci ha dato una mano importante nel possesso palla e nella costruzione di manovre particolari, come le triangolazioni: è un valore aggiunto per questa squadra. In generale, di questo match ci sono da sottolineare i moltissimi aspetti positivi: abbiamo avuto la dimostrazione che abbiamo a disposizione tante alternative e che sono valide e che, qualora qualcuno si faccia male, i sostituti ci sono e sono forti”. Eppure, il neo della gara contro la Fiorentina l’ha implicitamente annunciato proprio Simeone parlando di una prestazione ricca di occasioni da gol, a fronte dei soli due segnati, comunque buoni per portare a casa la posta intera dopo un lungo digiuno. “Lavoriamo tanto in ogni allenamento sulla finalizzazione. I viola potevano contare su un portiere come De Gea che è stato tra i migliori degli ultimi anni e, quando è così, non è facile segnare. Al di là di tutto – continua il Cholito – penso che sia importante essere sempre agguerriti e avere voglia di fare gol. Ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto tante chance e non abbiamo segnato e altri in cui è successo l’opposto e abbiamo capitalizzato il massimo prodotto: l’importante è restare tranquilli e provare sempre a vincere”. Missione decisamente più semplice se Romelu Lukaku cominciasse a vestire davvero i panni del bomber e se Giacomo Raspadori continuasse nel suo magic moment. “Hanno trovato una grandissima intesa. L’ho sempre detto a Jack, con il quale sono molto amico, che lui è un giocatore che fa da collante tra fase offensiva e centrocampo: per me è fortissimo e lo sta dimostrando aiutando molto la squadra in quest’ultimo periodo. Sono contentissimo per lui ma anche per Romelu“. Simeone approfondisce il tasto Big Rom prima di chiudere definitivamente il capitolo attacco. “Anche Lukaku è un grandissimo attaccante e di solito il mister mi fa entrare proprio per sostituire lui. Contro la Fiorentina, invece, ha provato qualcosa di diverso, facendoci giocare insieme: forse aveva bisogno di gente che tenesse la palla e che pressasse alto. Io in realtà non ho una preferenza e sono sempre a disposizione dell’allenatore, ma posso dire che giocare insieme a Lukaku ti garantisce maggiore qualità, perché tiene bene la palla e questo aiuta gli attacchi agli spazi”.

Verso Venezia

  Per Simeone, ovviamente, la profondità della rosa del Napoli, forse ignota un po’ a tutti prima dell’emergenza infortuni, è un punto di forza. “Ci sono tante soluzioni da attuare e si sa che per arrivare in alto servono più di undici validi giocatori: lo abbiamo già visto due anni fa, quando eravamo un gruppo davvero di valore. Bisogno avere tanti elementi, che a loro volta devono essere pronti a dare tutto, a prescindere dai minuti che avranno a disposizione in campo. Il mister ci ha trasmesso valori come anima e cuore e che lo accomunano a questa città e che ora sono solo amplificati. Non a caso, i tifosi sono molto contenti della stagione che stiamo disputando e anche loro ci hanno detto di metterci anima e cuore nelle prossime partite”. Tra slogan e intenzioni reali e profondi, il connubio tra il Napoli e Napoli è tornato solido come nei giorni d’oro, quelli dello scudetto di due stagioni fa: un’esperienza che Simeone ha già vissuto e che spera ovviamente di rivivere. “Abbiamo una tifoseria che ci garantisce un supporto quasi unico che è difficile da spiegare e che si respira appena si entra allo stadio. A volte penso a quanto possa essere difficile per i nostri avversari giocare contro di noi in un clima così, che ci mette molta carica in più”. Il resto, a quanto pare, lo fa Antonio Conte. “Ci carica sempre il giorno prima della partita: prima delle video analisi e degli allenamenti ci fa sempre dei discorsi di incoraggiamento. Siamo sempre carichi grazie a lui e al suo staff tecnico”. Ci sarà bisogno del giusto atteggiamento per approcciare il match del Penzo, ricco di trappole ben nascoste nelle pieghe della classifica poco lusinghiera del Venezia. “Ci ritroveremo uno stadio caldo e pieno, con un pubblico che martellerà per tutta la partita. Inoltre – continua Simeone – giocheremo in un orario complesso (alle 12.30, ndr) in cui non è facile scendere in campo: dovremo essere pronti, bravi e carichi”. Il Cholito chiude la sua chiacchierata a Radio Crc tracciando un primo bilancio del lavoro svolto finora in stagione. “Non penso di aver mai lavorato così tanto. Non so come finirà questo campionato, ma so che non dimenticherò mai tutto quello che ho fatto in questi mesi: è stato davvero difficile a livello fisico e mentale, ma una volta che raggiungi un determinato livello la fatica diventa una cosa positiva e quasi piacevole, specialmente quando cominci a vedere i risultati. Alla fine – conclude Simeone – il lavoro porta i suoi frutti”.

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