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L’ex ad di Conad Francesco Pugliese e l’ex direttore finanziario Mauro Bosio sono indagati per corruzione tra privati e autoriciclaggio nell’ambito dell’acquisizione dei negozi del gruppo francese Auchan. L’ipotesi di reato ha portato la Procura di Bologna e la Guardia di Finanza a sequestrare oltre 36 milioni e indagare nove persone tra cui il manager e broker Raffaele Mincione, già coinvolto nel processo per la compravendita da parte della Santa Sede del palazzo di Sloane Avenue a Londra che ha riguardato anche il cardinal Becciu. Pugliese e Bosio avrebbero costituito una fiduciaria per ricevere false consulenze da parte di imprenditori. La denuncia è partita da due cooperative di dettaglianti associate.
L’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario di Conad sono accusati tra l’altro dal procuratore facente funzioni Francesco Caleca e dalla pm Michela Guidi, che hanno coordinato il nucleo di polizia economica e finanziaria del comando provinciale delle Fiamme gialle, di aver costituito con la complicità dei familiari (sono indagati anche moglie e figlio di Pugliese e il fratello di Bosio) e con l’interposizione di una fiduciaria una società di consulenza con sede a Milano.
Successivamente avrebbero ottenuto oltre tre milioni da società di trasporto e deposito in occasione di contratti stipulati con altri fornitori di servizi e per 11,3 milioni da Mincione, soldi formalmente giustificati da false prestazioni di consulenza. Mincione, immobiliarista di Pomezia, attraverso la lussemburghese Pop 18 Sarl aveva il 49% della società Bdc, controllata da Conad, che nel 2019 ha acquisito i punti vendita Auchan. Il 14 febbraio 2019 venne costituita una ‘società veicolo’ per rilevare la sub-holding italiana del gruppo francese, titolare di vari punti vendita e immobili commerciali. Con questa operazione, l’ipotesi di accusa è che gli immobili siano stati ceduti a fondi immobiliari gestiti da Mincione e il consorzio si sia impegnato a cedere a quest’ultimo al prezzo simbolico di 1 euro una parte consistente della quota di partecipazione detenuta nella società “veicolo”.
L’analisi dei flussi finanziari ha consentito di ricostruire come i soldi siano stati impiegati, in larga parte, in attività di investimento “effettuate con modalità tali da ostacolare la ricostruzione della provenienza delittuosa delle somme”. E, in parte, spiega la Gdf, “in spese significative per attività ludiche, tra le quali, la sistematica partecipazione alla nota manifestazione automobilistica ‘Mille Miglia’ con un’autovettura storica acquistata proprio utilizzando i profitti illeciti”.
Il sequestro è stato disposto dal Gip del tribunale di Bologna Nadia Buttelli, su richiesta della Procura.
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