La rassegna “Cultura Grumello 2025” conta un ricco programma

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Primo appuntamento della rassegna è l’”Humanities Festival” socio ambientale dal 21 al 23 marzo. Filo conduttore è la trasformazione.

Rassegna 2025 per ispirare e promuovere cultura

L’arrivo della primavera dà il via in città alla stagione 2025 degli eventi ideati e organizzati dall’Associazione Villa del Grumello con la rassegna “Cultura Grumello”, che prevede un ricco e variegato programma di iniziative culturali e formative pensate per far vivere e valorizzare un patrimonio storico-artistico e botanico di straordinaria unicità. La splendida Villa del Grumello (Via Cernobbio, Como) con il suo parco storico – cuore del percorso urbano naturalistico “Chilometro della Conoscenza” – con la sua “postura ai margini dell’urbano” è ispirazione per intrecci creativi, approcci lenti e inclusivi, connessioni sperimentali, ricomposizioni e nuove narrazioni e diviene spazio estetico di ispirazione, condivisione e riflessione per artisti, professionisti e pubblico partecipante. A partire dal 21 marzo e fino all’autunno, il Grumello si animerà con un ampio ventaglio di eventi e attività pensato per coinvolgere un pubblico eterogeneoche comprende adulti, famiglie, bambini e – con più forza quest’anno – anche ragazzi. Il programma, dinamico e inclusivo, offrirà esperienze culturali, artistiche, botanico paesaggistiche e olistiche, favorendo occasioni di scoperta e di approfondimento.

Filo conduttore della rassegna 2025 – sempre ispirato all’essenza assieme affascinante, fragile, complessa e liminale del luogo – è la trasformazione e la sua esplorazione nei diversi ambiti, tra loro intrecciati: paesaggistico, umanistico, socio-ambientale, antropologico, creativo e artistico. Il parco, la Villa e le Serre diventano il palcoscenico di eventi che – “abitando e attraversando la soglia” – esplorano e celebrano le molteplici forme di cambiamento e di metamorfosi attraverso il teatro, la danza, la musica, il cinema, i libri, l’arte e il benessere.

La nuova edizione della rassegna “Cultura Grumello” vuole ispirare e promuovere la cultura in tutte le sue forme offrendo ai cittadini e ai turisti un programma di eventi ampio e variegato rivolto ad un pubblico eterogeneo – commenta Paolo De Santis, presidente dell’Associazione Villa del Grumello.  Il Grumello si conferma, dunque, un luogo di incontro, di formazione, di sperimentazione e di riflessione, dove il “bello” diventa condivisione collettiva.

Verso l’inaugurazione della nuova stagione

La stagione 2025 si inaugura venerdì 21 marzo con la terza edizione de “Humanities Festival” socio ambientale, dedicata ai “Paesaggi in trasformazione”, sintesi dei temi e delle attività che si dipaneranno lungo la stagione, testimoni dello stile e della sensibilità peculiari con il quale il Grumello si apre creativamente. Il Festival prevede anche un omaggio a Pier Paolo Pasolini, intellettuale e artista poliedrico, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua morte, nel 1975. Il concetto di trasformazione, centrale nell’opera di Pasolini, attraversa la sua produzione letteraria e cinematografica, indagando il cambiamento sociale e culturale, le metamorfosi individuali e collettive in un contesto di conflitto tra tradizione e modernità.

Pier Paolo Pasolini

Durante la tre giorni di festival, a ingresso libero dal 21 al 23 marzo (previa prenotazione), il tema della trasformazione sarà esplorato in profondità attraverso una varietà di linguaggi artistici: performance tra danza e arti visive, racconti musicali, teatrali e cinematografici, arricchiti da lectio e dibattiti oltre a laboratori di educazione ambientale pensati per i più piccoli, finalizzati a stimolarne la sensibilità.

Il Festival è “un invito ad addentrarsi nelle tematiche socio ambientali con approccio sensibile e critico e ad attraversare e coabitare creativamente il paesaggio di cui siamo parte, intreccio vitale che agisce e di continuo si e ci trasforma – commenta Chiara Bignami, responsabile progetti ed eventi culturali e formativi di Villa del Grumello. Fil rouge 2025 è la trasformazione – che nel Festival inaugurale si dipana anche attraverso le visioni e i temi pasoliniani – tra musica, teatro danza, arti figurative, cinema, responsabilità ambientale, botanica, paesaggio, libri, approfondimenti speculativi e percorsi di formazione, che durante l’anno si stimoleranno l’un l’altro “sulla soglia” alla ricerca di nuove posture e di connessioni generative”.

Evento di apertura della rassegna

L’evento di apertura, venerdì 21 marzo alle 20.30 nel Salone Centrale della Villa, celebra la trasformazione in un connubio tra danza, arte e musica: la performance della danzatrice Marta Lucchini (Collettivo Micorrize) sarà accompagnata dal live painting dell’artista Elena Mistrello che in tempo reale realizzerà un’opera in grado di riflettere e amplificare l’emozione della danza. Ogni movimento della danza ispira una pennellata: i gesti agili e fluidi si traducono in linee morbide e curve sulla tela, mentre i movimenti più forti e angolari danno vita a scatti decisi e tratti audaci. Il risultato finale sarà un’opera d’arte in progress, che si svelerà lentamente agli spettatori, creando una connessione unica tra pittura, danza e musica. Alle 21 il tema della trasformazione incontrerà la sensibilità artistica del pianista Andrea Bacchetti, uno dei maggiori interpreti italiani della musica barocca, con un imperdibile concerto di musica classica. Bacchetti, noto per la sua straordinaria tecnica e sensibilità interpretativa, guiderà il pubblico in un viaggio emozionante partendo dalle musiche “rigorose” di Bach, Mozart, Scarlatti, Schubert e Liszt fino ad arrivare a Ennio Morricone, Mancini e Peterson declinando il concetto di trasformazione in quattro secoli di musica, dall’intimismo del barocco alla modernità del Novecento.

Andrea Bacchetti

Sabato 22 marzo alle ore 17.00 il focus si sposterà sull’arte cinematografica con “Miti e mitologie nell’opera di Pasolini”, un video-omaggio a cura del regista e critico teatrale Mario Bianchi. Un vero e proprio viaggio nell’arte profetica del poeta friulano/bolognese – uno degli intellettuali più significativi del ’900 – partendo dai miti da lui esplorati e dalle immagini dei suoi film, che hanno costituito la sua poetica. La sua concezione di un mondo in totale trasformazione antropologica, di cui oggi vediamo i catastrofici effetti, viene analizzata attraverso i miti della terra, della madre, della cultura classica, del Cinema come realtà, della Religione interiore, di un mondo ancestrale senza omologazione. A seguire, alle 17.45, la Lettura di estratti da Scritti Corsari a cura del regista e attore Lorenzo Volpi Lutteri. Nel 1974 Pier Paolo Pasolini pubblica un editoriale sul Corriere dal titolo “Gli italiani non sono più quelli” nel quale (con voce perlopiù inascoltata) lancia un allarme culturale: è in atto una vera e propria mutazione antropologica. Da questo e da altri interventi dello stesso anno (“Verso il genocidio”, 1974) emerge l’analisi originale e attualissima del poeta, il suo isolato grido di dolore di fronte alla sparizione di specificità e caratteristiche di un mondo in dissoluzione.

Il pomeriggio entrerà nel clou alle 18.15 con lo spettacolo teatrale “Generazione Pasolini” scritto e interpretato da Marta Bulgherini, con la partecipazione di Nicolas Zappa. Con un approccio audace e irriverente, l’attrice esplora la figura di Pier Paolo Pasolini, cercando di superare la tradizionale venerazione nei confronti dell’intellettuale friulano e proponendo una lettura nuova e stimolante del suo pensiero.

Marta Bulgherini e Nicolas Zappa

L’ultima giornata

Nella giornata di domenica 23 marzo La Serra si animerà, dalle ore 11, con il laboratorio ludico “Le magiche trasformazioni della natura” proposto dall’associazione Battito d’Ali e rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni di età. Simpatici personaggi di un racconto animato guideranno i bambini in un laboratorio ludico-espressivo dedicato al tema della metamorfosi in natura. Nel pomeriggio, alle 17, l’incontro “Pasolini e il linguaggio: un inquadramento filosofico” con Katia Trinca Colonel, filosofa e giornalista per esplorare la relazione tra il pensiero filosofico di Pier Paolo Pasolini e la sua concezione del linguaggio, con un focus anche sul tema del paesaggio.

Alle 17.15, si susseguiranno due proiezioni dedicate a Pasolini. La prima è “Pasolini e… la forma della città”, un documentario del 1974, prodotto dalla RAI, in cui il poeta e regista, insieme a Ninetto Davoli, percorre le strade di Orte e Sabaudia. Attraverso il suo sguardo, Pasolini, cattura il mutamento della città, rivelando come il paesaggio urbano venga gradualmente trasformato dalla modernità. La macchina da presa diventa così uno strumento potente di denuncia, in grado di svelare la violenza dell’omologazione e la perdita dell’identità storica dei luoghi.

A seguire, “La sequenza del fiore di carta”, un film di Pasolini in cui un ragazzo, Riccetto – interpretato da Ninetto Davoli – cammina senza preoccupazioni per le strade di Roma, con un grande fiore di carta tra le mani. Immerso nella sua innocenza e inconsapevolezza, Riccetto non è in grado di percepire la Storia che si svolge attorno a lui, fatta di guerre, rivoluzioni e distruzione. Il contrasto tra la sua leggerezza e la gravità degli eventi storici che lo circondano crea un potente gioco di opposizioni, tipico dello stile pasoliniano.

Alle ore 18 la filosofa e saggista Florinda Cambria terrà una lectio sulla figura ecclettica di Pier Paolo Pasolini, esplorando i temi della metamorfosi e del limite nella sua opera poetica, cinematografica e saggistica. In Pasolini la metamorfosi si manifesta nel suo sguardo sulla società in trasformazione, nei corpi dei suoi personaggi e nella sua stessa evoluzione artistica. Il limite, invece, emerge come confine tra sacro e profano, tra progresso e tradizione, tra libertà e censura. Analizzando testi e film come Teorema, si indaga il suo modo di attraversare e superare le soglie imposte dal potere e dalla morale. La tre giorni di festival si chiuderà alle ore 18.30 con la proiezione di Teorema (1986) di Pier Paolo Pasolini. Il film mescola dramma, simbolismo e critica sociale conducendo a una riflessione profonda sulla decadenza della borghesia con un forte sottotesto politico e religioso.

Come proseguirà la rassegna?

La stagione culturale del Grumello proseguirà fino all’autunno, alternando eventi più divulgativi soprattutto domenicali a sperimentazioni creative, approfondimenti e iniziative formative che animeranno Parco, Villa, Serra del Grumello, l’Hub e il Chilometro della Conoscenza e aprendosi al territorio.

Nel 2025 si consoliderà ancor più la proposta dei principali festival artistici di richiamo: Villa del Grumello Jazz Festival (con la direzione artistica di Flavio Minardo) a luglio e a inizi settembre il festival di teatro danza Ecotonalità. Posture per coabitare, curato da Chiara Bignami. In scena al Grumello proposte di grande qualità e originalità e artisti di fama internazionale che proiettano le due kermesse nei principali circuiti nazionali. Non mancheranno, inoltre, la rassegna “Grumello. Cinema”, gli incontri periodici con le discipline energetiche di “Coltiviamo l’energia”, i matinée musicali delle domeniche di luglio, gli appuntamenti con la classica, gli incontri dedicati ai libri a tema socio ambientale, oltre all’originale evento che si apre al territorio tra sport, cultura e paesaggio “Libri di Corsa”.

L’apertura del Parco è prevista nel mese di aprile, a chiusura dei lavori di sistemazione e manutenzione. Per la partecipazione agli eventi della rassegna e ai laboratori è richiesta la prenotazione tramite il sito.



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