i progetti per vincere degrado sociale e spaccio

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Le cose possono cambiare. Il modello Caivano ha dimostrato che, in pochi mesi, il degrado può essere sconfitto, neutralizzato e sostituito da progettualità concrete di futuro, presenze preziose e idee di sviluppo. Non si tratta di un miracolo, ma di azioni in cui lo Stato ha deciso di essere presente in ogni istante, per non lasciare dietro nessuno. Ora, però, è tempo di declinare su altre otto realtà il modello che per il comune a Nord di Napoli è rappresentato la chiave di volta di un processo di riqualificazione urbana, culturale e sociale. Da Nord a Sud, il governo Meloni ha individuato città o quartieri dove mettere spalle al muro la criminalità, azzerare lo spaccio e far avanzare una società più sana.

Il rilancio di Scampia

Dopo Caivano, Napoli avrà il suo processo di riqualificazione urbana partendo da Scampia e Secondigliano, i due quartieri a Nord. Sebbene già da alcuni anni, le istituzioni e le forze dell’ordine stiano lavorando con costanza per annientare la criminalità che trovano nello spaccio di droga la primaria fonte di guadagno, il governo Meloni ha deciso di non mollare la presa e di attivare «uno degli interventi più significativi che abbiamo intenzione di portare avanti». Si parte dallo sgombero e la bonifica dell’area del campo di Via Cupa Perillo a Scampia, circondata da scuole che spesso vengono invase dai fumi tossici dei roghi appiccati dai Rom che risiedono nelle baracche fatiscenti. Qui sarà realizzato un campo da rugby, da affidare alla gestione delle Fiamme Oro.

Bronx del Nord

Rozzano è chiamato il Bronx del Nord. Poco più di dieci chilometri da Milano ma distante anni luce dalla città più dinamica d’Italia: i palazzoni a ridosso della tangenziale Ovest, le basi di spaccio, i tossici che girovagano tra l’immondizia accumulata nei giardini dove li aspettano i pusher. E poi degrado sociale, con via vai di assistenti sociali, case devastate, furti, risse, case popolari occupate illecitamente. Nell’unico comune del Nord Italia, Meloni vuole concretizzare il sogno di Daniele Scardina, campione di boxe conosciuto ai più come King Toretto, colpito nel 2023 da una emorragia cerebrale che gli ha completamente cambiato la vita. Da anni sta portando avanti la sua battaglia personale per tornare a camminare, e per costruire nella sua città natale una palestra per insegnare la boxe ai più giovani, in particolare ai disabili. Un punto di partenza a cui saranno affiancati sicuramente più controlli e più blitz interforze per annientare, pezzo dopo pezzo, la criminalità, e un piano per le abitazioni.

Bambini al centro

Anche al Quarticciolo di Roma sarà applicato il modello Caivano. Per il quartiere del Municipio V che si trova nel quadrante est della Capitale, tra la Palmiro Togliatti e la Prenestina, si partirà da servizi e strutture per i bambini e per i ragazzi, a partire da asili nido, aree attrezzate e strutture sportive. Anche qui, come altrove, il problema della disoccupazione e della dispersione scolastica sono la spina nel fianco, e, proprio come fatto a Caivano, è stato pianificato il processo di riqualificazione partendo proprio dalle povertà educative.

La presenza dello Stato

Altro comune ad alta vulnerabilità sociale è Orta Nova, nel Foggiano, già sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata nel 2023. Qui, per dare «un segnale molto importante in termini di sicurezza e legalità, riqualificando l’immobile che ospiterà la tenenza dei Carabinieri». Il Comune ha già individuato un immobile situato in Corso Giacomo Matteotti.

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Case ai braccianti

A Rosarno e San Ferdinando, i due comuni in provincia di Reggio Calabria, l’azione del governo si concentrerà sullo smantellamento e la bonifica totale dell’area su cui sorge da decenni la tendopoli. Qui, però, dopo la messa in sicurezza dell’area, saranno attuate opere di riqualificazione urbana, con la costruzione di «abitazioni dignitose per i tanti braccianti agricoli stagionali che lavorano in quel territorio».

Sicilia protagonista

Due i comuni coinvolti nel modello Caivano. Il primo è Catania dove è stato individuato il quartiere di San Cristoforo, uno dei più antichi e popolosi del capoluogo etneo ricco di complessità sociali, culturali ed economiche fino a renderlo letteralmente abbandonato: stalle abusive con cavalli destinati alle corse clandestine, case occupate dalla criminalità organizzata, discariche abusive, traffico di droga. Qui si avvierà la riqualificazione di Via Playa per restituire dignità a un luogo che per anni è stato simbolo di illegalità. Il secondo comune siciliano è Palermo, dove saranno avviati «una serie di interventi molto significativi» tra cui il progetto di manutenzione e risanamento strutturale della Chiesa di San Paolo Apostolo a Borgo Nuovo. «La chiesa è un luogo di riferimento del quartiere, ma è chiusa da oltre 20 anni ed è sprofondata nel degrado, diventando un po’ il simbolo dell’abbandono del quartiere», ha sottolineato la premier.





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