Francesco Altomare, la vita è un equilibrio tra impegno e passione …

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


 

Pallanuoto. Francesco Altomare ad appena 24 anni ha già conquistato 5 scudetti con la Canottieri: due u17 e tre U20. Nel 2015 miglior portiere italiano a Bari. Ha realizzato diverse presenze nella nazionale italiana giovanile. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza.

Lei è giovanissimo ma ha già conseguito risultati importanti nella pallanuoto italiana. Non si rischia di correre un po’ troppo?

Non credo affatto di correre troppo. Ogni successo che ho ottenuto è frutto di anni di lavoro, sacrificio e disciplina. Nello sport come nello studio, i risultati non arrivano per caso, ma sono il frutto di un percorso costruito con dedizione e metodo. Se ho raggiunto determinati traguardi a questa età è perché ho saputo gestire il mio tempo, lavorare duramente e non mollare mai. La crescita non ha un’età precisa, ma dipende dall’impegno che si mette ogni giorno. Quindi no, non sto correndo troppo, sto semplicemente seguendo il mio percorso con determinazione.

Negli sport di squadra, come il calcio e la pallanuoto, se a sbagliare è un qualsiasi componente del team il danno è grave, ma se l’errore è del portiere diventa gravissimo. Come ci si prepara a sostenere questa pressione?

Essere il portiere significa assumersi una grande responsabilità. Sono l’ultimo baluardo, il punto di riferimento della difesa, e so bene che un mio errore può essere determinante. Ma è proprio questa pressione che mi ha insegnato tanto, non solo nello sport ma anche nella vita. Ho imparato a gestire lo stress, a rimanere lucido nei momenti decisivi e a trasformare la responsabilità in un’opportunità di crescita. L’errore fa parte del percorso: sbagliando si impara e si diventa più forti. Ciò che conta è la concentrazione, la preparazione e la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta.

Nonostante talento e passione sportiva, lei non ha rinunciato a un corso di studi impegnativo come quello di Giurisprudenza. Anche in questo campo lei va a gonfie vele. Come riesce a gestire questi due impegni così importanti?

Sport e studio per me non sono due realtà separate, ma due aspetti che si completano a vicenda. La disciplina che ho imparato nella pallanuoto mi ha aiutato tantissimo anche nell’università. Organizzo il mio tempo come se fosse un allenamento: ho programmi di studio precisi, obiettivi da raggiungere e rispetto gli orari con rigore. Non è stato facile conciliare uno sport a livello professionistico con una facoltà così impegnativa, ma ho sempre saputo che il sacrificio è la chiave del successo. Ho imparato a non sprecare tempo, a rimanere concentrato e a dare il massimo in ogni situazione. Questa mentalità mi ha permesso di eccellere sia in vasca che sui libri.

Dieta personalizzata fai da te o ricorso a un professionista del settore?

Seguo un’alimentazione precisa, studiata da esperti del settore. Lo sport richiede energia e prestazioni elevate, quindi è fondamentale curare ogni aspetto, compreso quello nutrizionale. Affidarmi a professionisti mi permette di avere un piano alimentare su misura, che mi aiuta a rimanere in forma e a rendere al massimo, sia nello sport che nello studio. L’alimentazione è parte integrante della preparazione atletica e non va sottovalutata.

Come vede il suo futuro: con una medaglia d’oro olimpica al collo o come principe del foro?

Senza dubbio mi vedo come principe del foro. Il diritto e la legge sono la mia passione e non vedo l’ora di portare avanti lo studio di famiglia e affermarmi in questo settore. La mia carriera professionale è la priorità assoluta, ed è il percorso che ho scelto di seguire con convinzione. Detto questo, non nascondo che l’idea di una medaglia d’oro olimpica mi affascina: sarebbe un sogno e il coronamento di tanti anni di sacrifici nello sport. Ma nella vita bisogna fare delle scelte, e la mia carriera legale viene prima di tutto.

Lei ha già una vita piena di impegni, c’è posto per coltivare qualche altro interesse?

Assolutamente sì. Nonostante gli impegni sportivi e accademici, trovo sempre il tempo per coltivare altre passioni. Amo leggere, rimanere sempre aggiornato su ciò che accade nel mondo e approfondire argomenti che mi interessano. Essendo uno sportivo, mi piace praticare altre discipline come il padel e lo sci, che trovo molto divertenti e stimolanti. Inoltre, do grande importanza ai rapporti sociali: sono una persona socievole e carismatica, e mi piace coltivare le amicizie e mantenere vive le relazioni con le persone a cui tengo.

Per me, la vita è un equilibrio tra impegno, passione e crescita continua. È questo il mio approccio, sia nello sport che nella professione.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link