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Alla Casa Bianca, Donald Trump ha incontrato il premier irlandese Micheal Martin. Il presidente americano ha rivolto degli strani complimenti a Martin: “Siete un popolo intelligente, ci avete rubato le aziende farmaceutiche e altre aziende”, attaccando poi i propri predecessori che “non sapevano cosa stavano facendo”.
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“Gli irlandesi sono intelligenti, sono un popolo intelligente, avete preso le nostre compagnie farmaceutiche e altre compagnie con la tassazione, una tassazione ben fatta”. Le parole di Donald Trump, presentate durante il tradizionale incontro con il premier irlandese Michael Martin in occasione di San Patrizio, sono suonate decisamente strane alla stampa presente. Pochi secondi dopo però il presidente degli Stati Uniti ha chiarito qual era il loro obiettivo: “Noi avevamo presidenti e persone coinvolte che non avevano idea di cosa stavano facendo”, ha aggiunto.
Parlando con i giornalisti, Trump è tornato sul tema dei rapporti commerciali tra Usa e Unione europea, che oggi hanno visto un nuovo sviluppo con l’annuncio dei contro-dazi dell’Ue. E il tycoon ha iniziato: “Abbiamo un enorme deficit con l’Irlanda“, cioè gli Stati Uniti importano dall’Irlanda più di quanto esportano nel Paese. Sembrava un nuovo attacco ai Paesi europei, come quelli che Trump ha rivolto in più occasioni nelle ultime settimane.
Poi le sue parole hanno preso una piega inattesa: “Abbiamo un enorme deficit con l’Irlanda, perché l’Irlanda è stata molto intelligente. Si sono portati via le nostre aziende farmaceutiche, le hanno prese da presidenti che non sapevano cosa stavano facendo. È un peccato che sia successo”. Il trasferimento di queste aziende è proprio il principale motivo per cui gli Stati Uniti ora hanno un deficit nei confronti del Paese.
Le parole sono sembrate quasi un complimento, e infatti il presidente ha insistito: “È stato un ottimo lavoro. Gli irlandesi sono intelligenti, sono un popolo intelligente. Avete preso le nostre aziende farmaceutiche e altre aziende con la tassazione, una tassazione ben fatta. Hanno reso molto conveniente trasferirsi lì, e noi avevamo presidenti e persone coinvolte che non avevano idea di cosa stavano facendo. E hanno perso grossi settori della nostra economia”. Così, “questa bellissima isola di 5 milioni di abitanti ha l’intera industria farmaceutica statunitense”.
Insomma, quello che doveva essere un attacco all’Irlanda – e, in modo velato, lo è stato – si è trasformato in un’occasione per Trump per attaccare i suoi predecessori. Dopodiché, senza alzare i toni, il presidente Usa è comunque tornato a rivendicare le accuse all’Ue: “L’Unione europea ci tratta molto male, da anni. L’ho visto di persona nel mio primo mandato. Ci siamo mossi bene, ma abbiamo dovuto risolvere altri problemi, e l’abbiamo fatto”.
Anche su questo, ha continuato a insistere: “L’Unione europea è stata molto dura. E adesso è il nostro turno, anche noi abbiamo il nostro turno. Non sono stati corretti”. Come esempio di questa ‘scorrettezza’, Trump ha citato una causa legale: “Fanno causa alle nostre compagnie e ottengono enormi quantità di denaro. Hanno fatto causa a Apple, hanno vinto 17 miliardi di dollari”. Il riferimento è probabilmente a una causa in cui, per gli aiuti illegali ricevuti proprio dall’Irlanda, Apple è stata multata per 13 miliardi di euro (circa 14 miliardi di dollari). “E li usano per altre ragioni, immagino, per far funzionare l’Ue. Non lo sto criticando, fanno quello che devono fare per l’Ue, ma crea delle tensioni”.
Trump ha usato queste “tensioni” come giustificazione per la guerra commerciale: “Come sapete faremo delle tariffe reciproche. Tutto quello che ci fanno pagare, noi lo faremo pagare a loro. Nessuno si può lamentare di questo. Su qualunque cosa, non importa cosa sia, se ci fanno pagare il 25%, 10%, il 2% o il 200%, noi lo faremo pagare a loro. Non so perché le persone si agitano su questo, perché non c’è niente di più equo”. In conclusione, Trump ha chiosato: “Non sono contento della battaglia finanziaria che l’Ue sta conducendo”, ma “vinceremo la battaglia commerciale“.
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