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Hai mai scovato una datata cedola da 500 lire in un qualche scomparto o nel borsellino del tuo avo? Ebbene, custodiscila con cura, perché potresti detenere qualcosa che ha un pregio superiore a quello che immagini. Non ti assicurerai una dimora lussuosa, intesi, ma taluni esemplari sono divenuti oggetti da amatori e possono fruttare non poco.
Tutto dipende da certi particolari che ora ti illustro. Innanzitutto, discorriamo un istante di queste 500 lire cartacee. Un tempo esistevano solo le monete, poi, per un certo periodo, sono state emesse anche in formato cartaceo, e molti le rammentano ancora con affetto. Non erano solo un foglio con un numero impresso, erano parte della quotidianità, di quando con poche lire ci si sentiva comunque un po’ benestanti.
Certamente, oggigiorno 500 lire ci appaiono una somma irrisoria, ma allora avevano un pregio effettivo, con cui potevi acquistare beni che oggi costerebbero molto di più. Ma giungiamo al dunque: quanto valgono al giorno d’oggi? È variabile. Il pregio muta in base a svariati fattori. Il primo è la scarsità: meno ce ne sono in circolazione, più il costo aumenta.
Quanto valgono le 500 lire
Se possiedi una delle prime tirature, come quelle degli anni ’60, allora potrebbe avere un valore molto più elevato rispetto a quelle stampate in seguito. Ma non è sufficiente solo l’anno di emissione… Incide anche la quantità di biglietti ancora in corso e il loro stato di preservazione. Le condizioni hanno un peso notevole. Se è tutta sgualcita, con spigoli ripiegati e tracce di inchiostro, allora il suo pregio cala.
Più è in buono stato, meglio è. E poi c’è il tema dei numeri di matricola: ci sono alcune sequenze che mandano in visibilio i collezionisti, come quelle con numeri gemelli, contigui o con speciali combinazioni. Ah, e attenzione alle banconote con il codice che comincia per X… quelle sono tra le più ambite. Si parla di pezzi che possono raggiungere persino cifre considerevoli, a patto che siano in condizioni ottimali.
Ora, giusto per fornirti un’idea, una cedola di questo genere può valere dai 500 ai 1500 euro se è una di quelle rare e ben mantenute. Ma se è un modello più usuale e magari un po’ rovinato, difficilmente oltrepasserà i 300 euro. Comunque niente male per un pezzo di carta che magari giaceva lì dimenticato da decenni.
Come vendere una banconota
Però, attenzione: se hai intenzione di cederla, devi agire con criterio. Non svenderla al primo che si presenta, perché ci sono molti furbi che tentano di retribuirle il meno possibile per poi rivenderle a prezzi più alti. Fai un giro su siti specializzati, interpella qualche perito, insomma, documentati per bene prima di prendere una decisione frettolosa.
Esistono vendite all’incanto online, circoli di appassionati e mercatini del collezionismo dove puoi reperire acquirenti affidabili. Se hai incertezze, potresti farla stimare da un professionista prima di alienarla. Ma poi, al di là del valore monetario, queste banconote hanno anche un valore emotivo. Per chi ha vissuto l’era della lira, sono un vero e proprio viaggio nel passato.
Ti rammentano i tempi in cui con 500 lire acquistavi un’infinità di cose, quando la nozione di denaro era più tangibile e non solo una cifra su uno schermo. Insomma, sono frammenti di storia, più che semplici biglietti. E non è solo rimpianto, ma anche un modo per ricordare un periodo differente, in cui il denaro aveva un significato diverso.
La questione della conservazione
E chissà, magari in futuro il loro pregio aumenterà ulteriormente. Gli oggetti rari tendono a divenire sempre più pregiati col tempo, quindi se hai lo spazio e non hai urgenza di monetizzare, potresti anche optare per tenerla lì e vedere cosa accade tra qualche anno. Alcuni articoli da collezione vedono il loro costo accrescere nel tempo, e se la richiesta aumenterà, queste banconote potrebbero divenire ancora più ambite.
Ah, e un consiglio: se ne detieni una, preservala con cura. Niente tasche ricolme di oggetti, niente portafogli che si ripiegano su sé stessi… riponila in una custodia, dentro un libro, o in un luogo dove non si deteriori. Ogni piega o macchia in meno significa qualche euro in più. Se vuoi essere proprio certo di mantenerla intonsa, esistono anche buste protettive per collezionisti, che prevengono che si logori nel tempo.
Un’altra cosa interessante è che il collezionismo di banconote sta crescendo sempre più. Ci sono persone che cercano di recuperare pezzi storici, banconote che narrano il passato del nostro Paese. Le 500 lire cartacee fanno parte di questa storia, e per chi le colleziona non sono solo pezzi di carta, ma veri e propri reperti.
Per concludere
Insomma, se ti capita tra le mani una di queste datate 500 lire, non gettarla via così a caso. Esaminala, informati, e magari ti ritrovi con un piccolo tesoro. E se anche non vale un patrimonio, resta comunque un bel ricordo di un’epoca che ormai sembra remotissima, ma che per molti resta ancora viva nella memoria. Chissà, magari tra qualche anno potresti rammaricarti di averla ceduta per pochi spiccioli, quindi meglio rifletterci bene prima di separartene.
In sintesi, le 500 lire cartacee non sono solo vecchi biglietti, ma piccoli frammenti di storia che possono avere un valore sia economico che affettivo. Se ne rintracci una, soffermati un attimo prima di sottostimarla: potrebbe essere un pezzo raro da collezione o semplicemente un ricordo prezioso di un’epoca trascorsa. Che tu decida di cederla o di conservarla, l’importante è sapere che non è solo un pezzo di carta, ma un simbolo di un’Italia che non esiste più, ma che vive ancora nella memoria di molti.
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