Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib si porta sulla parità, male gli industriali. Spread in lieve calo a 112

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Milano in calo, Telecom Italia e Leonardo in rialzo


  • Ore 09:05 Ftse Mib in rosso con lusso e auto. Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa
  • Ore 07:50  Europa attesa in calo. Il tira e molla di Trump sui dazi fa salire l’oro

Il Ftse Mib si porta sulla parità (+0,09% a 38.342 punti alle 11) grazie a Tim, Leonardo e Unipol. Male, viceversa, gli industriali, soprattutto Buzzi, Campari, Stm, Stellantis, Prysmian, Saipem e Recordati. Lo spread Btp/Bund scende a 112 punti base. Il rendimento del Bund 10 anni sale al 2,90% (al 3,96% quello del Btp 10 anni) dopo l’allarme lanciato dal presidente della Bundesbank, Nagel: la Germania potrebbe entrare in recessione a causa dei dazi Usa. Nello stesso giorno in cui l’istituto economico tedesco IfW ha alzato le stime di crescita per il 2026 della Germania, anticipando i benefici derivanti da un aumento della spesa pubblica che Friedrich Merz, leader del partito conservatore che ha vinto le elezioni, sta spingendo per ottenere. In pratica ha previsto che il pil del prossimo anno aumenterà probabilmente dell’1,5%, rispetto alle attese di dicembre dello 0,9%. Invece, ha confermato la sua precedente previsione di stagnazione dell’economia tedesca nel 2025. 

Ore 09:05 Ftse Mib in rosso con lusso e auto. Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa

Borse europee in calo in avvio di seduta. Francoforte scende dello 0,54%, Parigi dello 0,08%, Londra dello 0,16% e Milano dello 0,61% a 38.075 punti. La prospettiva che le politiche erratiche commerciali dell’amministrazione Trump, da una parte, deprimano la crescita e, dall’altra, facciano risalire l’inflazione negli Stati Uniti (è scesa al 2,8% a febbraio dal 3% di gennaio, al di sotto delle previsioni del 2,9%) rende il compito della Fed, che nelle attese degli economisti potrebbe riprendere a tagliare i tassi già da maggio, particolarmente complicato.

Nagel (Bundesbank): Germania a rischio recessione a causa dei dazi Usa

Il rendimento del Treasury Usa scende al 4,31% e quello del Btp 10 anni è poco mosso al 3,94%. Invece, lo spread Btp/Bund sale a quota 113,6 punti base dopo che il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto alla Bbc che l’Europa ha fatto bene a rispondere ai dazi statunitensi, ma ha avvertito che una guerra commerciale è negativa per tutte le parti coinvolte e potrebbe spingere la Germania, la prima economia del blocco, in una recessione quest’anno.

«Siamo in un mondo di dazi, quindi potremmo aspettarci una recessione per quest’anno, se i dazi arriveranno davvero», ha affermato Nagel. La speranza, ha aggiunto, «è che all’interno dell’amministrazione Trump si capisca che il prezzo più alto da pagare è quello dal lato degli americani».

Attesi rendimenti in rialzo all’asta di Btp

Il Tesoro colloca 8,25 miliardi di euro di quattro titoli: il nuovo Btp a 3 anni, 15 giugno 2028, la riapertura del Btp a 30 anni e due off-the-run. Reuters segnala che il 12 marzo in chiusura sul mercato grigio di Mts il rendimento del nuovo triennale quotava al 2,75%, in rialzo rispetto al 2,52% di metà febbraio sul titolo 15 ottobre 2027. Il trentennale primo ottobre 2054 aveva un rendimento del 4,66% da confrontare con il 3,94% segnato in asta a metà dicembre scorso. Attiva anche la Grecia con la riapertura di due titoli di Stato: le scadenze luglio 2038 cedola del 4,375% e giugno 2054 cedola del 4,125%, contestuale a un’offerta di concambio su titoli in scadenza nel 2026.

A Milano male banche, lusso e auto, Stm e Campari. Contiene le perdite Generali

Sul listino milanese Generali perde lo 0,13% a 31,86 euro dopo aver archiviato il 2024 con conti oltre le attese. I premi lordi sono cresciuti del 14,9% a 95,2 miliardi di euro e l’utile netto normalizzato ha raggiunto quota 3,769 miliardi dai 3,575 miliardi del 2023. Si tratta del livello più alto nella storia della compagnia assicurativa che proporrà un dividendo per azione alla prossima assemblea di 1,43 euro, in aumento dell’11,7% rispetto allo scorso anno. Il cda ha convocato l’assemblea sul bilancio e il rinnovo del board per il 23-24 aprile.

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In giornata si riuniscono anche i cda di Enel e Brunello Cucinelli per analizzare i conti 2024.

Sotto pressione i titoli del lusso come Moncler (-2,20% a 60,52 euro), ma anche Stm (-2,57% a 22,14 euro), Campari (-2,25% a 5,902 euro) e le azioni del settore automotive, ovvero Stellantis (-1,65% a 11,076 euro), Pirelli (-0,69% a 5,73 euro), Iveco (-3,17% a 14,8 euro), Brembo (-1,47% a 10,036 euro) e Ferrari (-1% a 410,2 euro) dopo le nuove minacce di Trump. La Rossa «è pronta a controbattere», ha affermato l’ad, Benedetto Vigna, ai microfoni della Cnbc. «Stiamo osservando ciò che accadrà nel prossimo mese, nelle prossime settimane… siamo sulla stessa barca in termini di dazi», ha aggiunto.

Resiste alle vendite Leonardo (+0,27% a 43,84 euro) dopo il via libera dal Parlamento Ue al piano di riarmo di Ursula von der Leyen. Intanto Jefferies ha avviato la copertura dell’azione con un rating buy e un target price a 52 euro. Mentre  Deutsche Bank ha alzato il target price da 36 a 46 euro (rating buy).

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Tra le banche, Unicredit perde lo 0,73% a 51,57 euro dopo che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dteto che il governo userà lo strumento del golden power relativamente all’ops su Banco Bpm (-0,25% a 9,74 euro) in modo «ragionevole e proporzionato».

Infine, occhio a Beghelli: l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria di Gewiss partirà il 17 marzo e terminerà il 4 aprile.

Ore 07:50 Europa attesa in calo. Il tira e molla di Trump sui dazi fa salire l’oro

Borse europee attese in calo in avvio di seduta (-0,22% il future sull’Eurostoxx50) in scia alla guerra commerciale scatenata da Donald Trump. La reazione di Ue e Canada ai dazi Usa del 25% su acciaio e alluminio, entrati in vigore mercoledì 12 marzo, non si è fatta attendere. Infatti, Bruxelles ha annunciato contromisure fino a 26 miliardi di euro su beni americani e il Canada ha imposto da oggi, 13 marzo, dazi per 20,7 miliardi di dollari di merci Usa. Ma Trump ha rilanciato, minacciando di nuovo dazi sulle auto europee. I futures statunitense scendono (-0,23% quello sul Dow Jones e -0,35% quello sull’S&P500).

Difficile prevedere le conseguenze dei dazi

Nelle prime settimane del suo mandato, Trump ha imposto tariffe su circa 1.400 miliardi di dollari di importazioni da Canada, Messico e Cina, più del triplo rispetto ai 380 miliardi di dollari di merci cinesi colpiti da dazi durante il suo primo mandato, secondo le stime della Tax Foundation. Successivamente, ha ritardato e ridimensionato tali minacce su Canada e Messico. Tuttavia, i suoi sforzi per riorganizzare l’economia statunitense hanno scosso i mercati finanziari. La complessità del commercio globale rende difficile prevedere le conseguenze di tali misure. Florent Menegaux, ceo di Michelin, ha dichiarato: «In un mondo globalizzato, i meccanismi sono molto complessi. Se inizi a imporre dazi, diventa molto, molto difficile comprendere quali saranno le conseguenze».

Recessione o no negli Stati Uniti?

Al contempo, nelle ultime settimane, i mercati hanno sempre più scontato una potenziale recessione negli Stati Uniti. «Non siamo d’accordo con questa visione perché la creazione di posti di lavoro ha subito un leggero rallentamento, ma il mercato del lavoro rimane forte, in contrasto con i dati deboli dei sondaggi che mostrano un calo della fiducia dei consumatori», sottolinea Antonio Tognoli di Cfo Sim. «Anche gli utili delle società statunitensi stanno tenendo. Pensiamo ancora che la forza degli utili possa estendersi oltre la tecnologia e ad altre regioni, man mano che progrediscono lo sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale. Siamo convinti che l’accresciuta incertezza politica determinerà la volatilità del mercato a breve termine».

Il dollaro si rafforza

In questo braccio di ferro Usa-Ue, il dollaro si rafforza sull’euro, che vale 1,087 dollari (-0,08%), in attesa alle 11 del dato sulla produzione industriale a gennaio dell’Eurozona (precedente: -1,1% mese su mese), alle 13:30 delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (precedente: -21.000 unità a 221.000) e dei prezzi alla produzione a febbraio (precedente: +0,4% mese su mese). Lato Bce, alle 10:15 è atteso il discorso di de Guindos, seguiranno quelli di Holzmann, Villeroy e Nagel.

Anche l’oro

Le nuove minacce di Trump sui dazi mantengono intatto il fascino di bene rifugio dell’oro, salito dello 0,5% fino a 2.947,06 dollari, avvicinandosi al massimo storico del 24 febbraio a 2.956,15 dollari, complice anche la frenata dell’inflazione negli Stati Uniti che sostiene le scommesse su un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed. L’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è aumentato dello 0,2% a febbraio, portando l’aumento annuale al 2,8%, leggermente inferiore al 2,9% previsto e in calo rispetto al 3% di gennaio. Secondo lo strumento Fedwatch, i mercati prevedono attualmente tre tagli dei tassi quest’anno, con il primo a giugno. La Fed si riunirà il 18 e 19 marzo per decidere.

A Milano occhio a Generali, Unicredit, Banco Bpm, Enel, Brunello Cucinelli, Stellantis, Ferrari e Leonardo

Sul listino milanese attenzione a Generali che ha archiviato il 2024 con conti oltre le attese. I premi lordi sono cresciuti del 14,9% a 95,2 miliardi di euro e l’utile netto normalizzato ha raggiunto quota 3,769 miliardi dai 3,575 miliardi del 2023. Si tratta del livello più alto nella storia della compagnia assicurativa che proporrà un dividendo per azione alla prossima assemblea di 1,43 euro, in aumento dell’11,7% rispetto allo scorso anno. Il cda ha convocato l’assemblea sul bilancio e il rinnovo del board per il 23-24 aprile.

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In giornata si riuniscono anche i cda di Enel e Brunello Cucinelli per analizzare i conti 2024.

Focus anche sul settore automotive, quindi, su Stellantis, Pirelli, Iveco, Brembo e Ferrari dopo le nuove minacce di Trump. La Rossa «è pronta a controbattere», ha affermato l’ad, Benedetto Vigna, ai microfoni della Cnbc. «Stiamo osservando ciò che accadrà nel prossimo mese, nelle prossime settimane… siamo sulla stessa barca in termini di dazi», ha aggiunto.

Resta sorvegliato speciale Leonardo dopo il via libera dal Parlamento Ue al piano di riarmo di Ursula von der Leyen. Intanto Jefferies ha avviato la copertura dell’azione con un rating buy e un target price a 52 euro. Mentre  Deutsche Bank ha alzato il target price da 36 a 46 euro (rating buy).

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Da monitorare, inoltre, Unicredit dopo che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dteto che il governo userà lo strumento del golden power relativamente all’ops su Banco Bpm in modo «ragionevole e proporzionato».

Infine, occhio a Beghelli: l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria di Gewiss partirà il 17 marzo e terminerà il 4 aprile. (riproduzione riservata)



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