Addio a Giampaolo ‘Pape’ Gurioli: “Ha lasciato un’eredità preziosa”

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Il mondo della musica italiana piange la scomparsa di Giampaolo Gurioli, per tutti ‘Pape’, pianista, compositore e arrangiatore di fama internazionale. Nato a Marradi e profondamente legato a Faenza, Gurioli si è spento ieri all’età di 65 anni lasciando un’eredità musicale che ha attraversato generazioni e confini. Cresciuto a Marradi su un pianoforte appartenuto al poeta Dino Campana, Gurioli ha tracciato un percorso unico nel panorama musicale italiano e internazionale. La sua carriera lo ha visto al fianco di artisti del calibro di Joe Zawinul, Laura Pausini, Giorgia, Giulio Capiozzo e Jovanotti, con il quale ha suonato per nove anni all’interno della sua band. Ha partecipato come co-arrangiatore al prestigioso evento Pavarotti & Friends dal 1996 al 2000, contribuendo a portare la sua arte sui palcoscenici di tutto il mondo. Il suo talento e la sua ricerca musicale hanno trovato spazio anche in ambito accademico: il suo metodo di improvvisazione, raccolto nel volume ‘Svolta pianistica’, è stato adottato nei conservatori come strumento di studio.

Tra le tante iniziative artistiche, si ricordano le sue produzioni discografiche e il progetto ‘Cultmemorandum’, un’esperienza che fonde canto, musica e danza, realizzata con la collaborazione del soprano Federica Balucani e della danzatrice aerea Loretta Morrone. Il sindaco di Marradi, sua città natale, Tommaso Triberti, legato a ‘Pape’ da un profonda amicizia, alla notizia della morte che ieri mattina è rimbalzata sui social, ha voluto ricordarlo con un post sulla sua pagina social: “Per la mia generazione era ‘Pape di Marradi, quello che suona con Jovanotti!’. Marradi ha perso un estroverso grande artista, uno di noi, che ha portato il nome della nostra città in giro per il mondo. La musica ha perso un grande interprete”. Anche Massimo Isola, sindaco di Faenza, città che ha rappresentato una seconda casa per Pape, ha espresso il proprio cordoglio: “Gurioli è stato un innovatore capace di esplorare nuovi orizzonti sonori con creatività e passione. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per tutta la comunità musicale e faentina. Non era solo un grande interprete, ma anche un operatore culturale di primo livello, capace di coinvolgere e ispirare con il suo spirito libero e visionario”.

Fortissimo il legame di Gurioli con il concorso canoro ‘Il Pavone d’Oro’, evento che ha segnato la sua formazione musicale. Si era formato giovanissimo sotto la guida di don Italo Cavagnini, fondatore e storico presidente del concorso, e aveva iniziato a suonare nelle band locali, tra cui la faentina ‘Le Comete’, fondata proprio dal sacerdote. Il concorso musicale fu per lui una palestra fondamentale, dove coltivò la passione per la musica prima di proseguire gli studi al Conservatorio di Firenze.

Don Marco Ferrini, presidente dell’associazione ‘Pavone d’Oro’, ha voluto ricordare ‘Pape’ con parole di grande affetto: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa di ‘Pape’, un grande amico del Pavone oltre che personale. Ci eravamo visti l’ultima volta qualche settimana fa a casa di amici. È stato una parte integrante della storia del Pavone d’Oro, fin dai tempi immediatamente precedenti alla sua fondazione. Nel tempo ci è sempre stato vicino rendendosi disponibile e, anche negli ultimi anni, non è mai mancato alla finale per premiare i giovani artisti vincitori. Pur nei grandi successi ottenuti nella sua carriera è rimasto quello di sempre, ricordando con orgoglio le sue origini musicali e il legame con padre Albino Varotti e don Italo Cavagnini, due figure che hanno avuto un ruolo cruciale nella sua formazione e nella promozione della musica a Faenza. Padre Albino, in particolare, gli ha acceso la scintilla per intraprendere quel percorso musicale straordinario che tutti conosciamo. Negli ultimi anni aveva affrontato problemi di salute, ma nonostante le difficoltà aveva continuato a suonare e a partecipare al Pavone d’Oro. Anche quest’anno ci eravamo dati appuntamento per la finale del 22 marzo, come sempre. Con il suo talento, il suo spirito libero e la sua passione, ha lasciato un’eredità preziosa che continuerà a vivere nel tempo”.



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