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Fotovoltaico selvaggio: a Montalto l’interesse economico ha prevalso sulla tutela del territorio’
No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia attacca l’amministrazione: ‘E’ mancata azione locale’
MONTALTO DI CASTRO – Montalto di Castro è ormai il simbolo di un modello di sviluppo delle rinnovabili senza programmazione e senza equilibrio, dove l’interesse economico ha prevalso sulla tutela del territorio. Il completamento dell’impianto agrivoltaico da 37 MW, entrato in funzione il 4 marzo 2025, è l’ennesima dimostrazione di come l’assenza di una strategia di contrasto a livello locale abbia lasciato che il fotovoltaico selvaggio si espandesse senza freni.
Un iter lungo e la politica che non ha saputo leggere i segnali
L’iter di realizzazione di questo impianto è stato lungo e articolato: la sua autorizzazione è avvenuta nei primi mesi del 2022, quando ancora non si vedevano gli effetti devastanti della proliferazione indiscriminata degli impianti FER (Fonti di Energia Rinnovabile). In quel periodo, nonostante le prime segnalazioni di un possibile rischio di saturazione, l’attenzione pubblica era ancora bassa e la consapevolezza politica non era sufficientemente matura.
Tuttavia, nel tempo la situazione è degenerata: la Regione Lazio ha ufficialmente riconosciuto, con una delibera, che il territorio della Tuscia sta vivendo un effetto di saturazione, denunciando l’eccessiva concentrazione di impianti in alcune aree, tra cui Montalto di Castro. Di fronte a questa consapevolezza tardiva, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto agire per tempo.
Il cambio di amministrazione e la mancata azione locale
Con il cambio di amministrazione regionale, a livello politico si sarebbero create le condizioni per un maggiore sostegno alle istanze locali. Se nel 2022 la precedente giunta regionale non aveva ancora percepito il problema nella sua interezza, oggi la situazione è ben diversa: i danni al territorio sono evidenti, i comitati locali si sono mobilitati e l’insediamento selvaggio degli impianti è sotto gli occhi di tutti.
Non solo: oggi la giunta comunale è politicamente allineata con la maggioranza di governo nazionale. Questo significa che avrebbe avuto tutti gli strumenti per portare il problema a livello centrale e ottenere un intervento, cosa che invece non è stata fatta. In passato si poteva dire che l’amministrazione locale fosse in una posizione di difficoltà, trovandosi a dialogare con una Regione governata da una coalizione diversa. Oggi questo alibi non esiste più: la giunta comunale ha mancato l’opportunità di sollevare il problema, lasciando che il territorio venisse compromesso definitivamente.
Un Comune immobile mentre le aziende festeggiano
Mentre il Comune restava immobile, Plenitude e Infrastrutture S.p.A. hanno completato l’impianto, annunciando con soddisfazione la sua entrata in funzione con un comunicato del 4 marzo 2025. Nel documento, le aziende sottolineano con orgoglio come il parco fotovoltaico sia uno dei più grandi d’Italia e un tassello fondamentale della loro strategia di crescita nelle rinnovabili.
‘Siamo orgogliosi dell’entrata in funzione dell’impianto di Montalto di Castro, uno dei nostri più grandi parchi fotovoltaici in Italia, che conferma l’impegno di Plenitude nella crescita della produzione di energia rinnovabile nel Paese’, ha dichiarato Paolo Bellucci, responsabile Energie Rinnovabili di Plenitude.
(Fonte: Comunicato Plenitude)
Le azioni che si sarebbero potute intraprendere
Oggi non è più possibile dire che la colpa è solo delle precedenti amministrazioni. Il problema era ormai noto, la Regione stessa ha denunciato il fenomeno del fotovoltaico selvaggio, e la giunta comunale avrebbe potuto:
Bloccare almeno i nuovi progetti ancora in fase di valutazione.
Portare il problema a livello governativo, grazie alla sua vicinanza politica con la maggioranza nazionale.
Coinvolgere i cittadini in una battaglia di sensibilizzazione.
Attuare una moratoria temporanea per rivedere l’impatto ambientale degli impianti.
Negoziare compensazioni con le aziende energetiche, garantendo benefici alla popolazione locale.
Conclusione: il tempo dell’inazione è finito
Oggi non si può più dire che il problema viene da lontano e che le responsabilità sono di altri. La giunta attuale ha avuto l’occasione di agire e non lo ha fatto. Montalto di Castro sta diventando un distretto energetico a discapito della sua identità agricola e turistica, e il rischio è che il suo paesaggio venga irreversibilmente compromesso.
Se non si agirà subito per limitare l’espansione degli impianti e riequilibrare il territorio, tra pochi anni la zona sarà un enorme distesa di pannelli fotovoltaici, con un impatto devastante sull’economia locale e sulla qualità della vita dei cittadini.
No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia
Cristina Volpe Rinonapoli
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