Vista, miopia e occhiali: il vero e il falso da sapere

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«L’ essere umano è l’occhio con cui l’universo ha imparato a osservare sé stesso» disse il fisico Victor Weisskopf. I nostri occhi li abbiamo ereditati da organismi che, circa 540 milioni di anni fa, durante il periodo Cambriano, svilupparono gruppi di cellule sensibili alla luce. È una delle storie più affascinanti di adattamento alla vita, perché sono quelle prime macchie oculari ad avere impresso il salto evolutivo che ha cambiato il destino dei viventi, fino a noi. Si dice che i nostri occhi siano una finestra sul mondo, ma sono anche una finestra sul tempo. Captano la luce e il buio e sincronizzano così il nostro orologio biologico con i ritmi del pianeta. Si dicono molte cose. Che portare gli occhiali peggiori i difetti visivi, che dovremmo mangiare carote e che il computer provoca la miopia. Proprio perché tanto importanti, misteriosi nella loro complessità biologica e racchiusi in simbolismi e metafore, gli occhi sono oggetto di convinzioni non sempre esatte. Ecco quali demolire e quali conservare.

La miopia è un effetto diretto delle ore passate davanti al computer e alla tv

FALSO: per quanto ne sappiamo, si potrebbe rimanere un bel pezzo davanti alla televisione senza essere più soggetti alla miopia di altri che non lo fanno (qualora si compensasse con la vita all’aperto). D’altra parte, se gli schermi causassero direttamente la deformazione del bulbo oculare, le grandi aziende produttrici sarebbero sommerse dalle richieste di risarcimento dei danni.

Guardare cellulari e pc stanca la vista

VERO: i nostri occhi non sono fatti per concentrarsi su oggetti vicini al viso per lunghi periodi di tempo. Quelli dei nostri antenati dovevano essere allenati a intercettare una preda per poterla cacciare o un frutto tra le fronde per raccoglierlo. Il modo in cui funziona il nostro cristallino è proprio un retaggio della vita nel Pleistocene. La lente all’interno del bulbo oculare modifica la sua forma per regolare in automatico la messa a fuoco attraverso l’accomodazione, cioè una serie di micromovimenti regolati da un anello di fibre muscolari disposte tutto intorno, nel corpo ciliare. Quando l’occhio punta qualcosa in lontananza, il cristallino si appiattisce, mentre diventa più convesso se l’oggetto è prossimo. Quando obblighiamo la nostra lente interna a mantenere per ore la stessa curvatura, perché vediamo solo dispositivi elettronici come cellulari, computer e muri di casa, è come se tenessimo un bicipite perennemente contratto. Gli occhi, come noi, si stancano.

Stare troppo davanti agli schermi dei dispositivi elettronici secca l’occhio

VERO: il problema, quando si sta per ore davanti a smartphone, computer e tv, è che si riduce l’ammiccamento, la chiusura rapida e momentanea delle palpebre, e perciò evapora il film lacrimale, con sintomi che vanno dal prurito al rossore (fino alla sindrome dell’occhio secco in pazienti predisposti).<

Dopo 20 minuti al computer bisognerebbe affacciarsi alla finestra

VERO: un consiglio facile per rilassare il muscolo ciliare che mette in contrazione il cristallino è tenere a mente la regola del 20: dopo 20 minuti al computer affacciarsi alla finestra, guardare oltre i 20 metri di distanza per almeno 20 secondi.

Prendersi una pausa dagli occhiali può evitare che i difetti visivi peggiorino

FALSO: alcuni ritengono che l’occhio si abitui alle lenti e che per questo i difetti visivi possano peggiorare. Non è vero: chi ha bisogno degli occhiali dovrebbe indossarli.

Trascorrere più tempo all’aria aperta aiuta la vista

VERO: le ricerche (condotte soprattutto sui bambini) suggeriscono che stare all’aperto possa ridurre il rischio di sviluppare la miopia. Non è del tutto chiaro il motivo, ma sembra che la luce solare stimoli il rilascio a livello della retina di dopamina, mediatore chimico che partecipa alla funzione refrattiva del cristallino.

Non esistono lenti per bloccare la miopia nei bambini

FALSO: ci sono nuove lenti dette defocus, cioè defocalizzate, adatte ai bambini con la miopia. Consentono di ottenere un’immagine nitida sulla parte centrale della retina e una visuale defocalizzata nella zona periferica della retina. Questo riduce lo stimolo all’accrescimento del bulbo oculare, rallentando la velocità di progressione della miopia. Esistono diverse tipologie (non rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale).

Per i nostri bioritmi è un disastro la luce blu dei dispositivi elettronici, computer, tablet, cellulari e televisori (Getty Images)

Cinque miliardi di persone saranno miopi

VERO: la miopia è il difetto visivo che ha subìto l’incremento più decisivo negli ultimi decenni. Gli scienziati temono che nel 2050 potrebbe riguardare quasi cinque miliardi di persone. Ci sono cause ereditarie (pare che siano 25 i geni correlati allo sviluppo del disturbo), però giocherebbero un ruolo importante i fattori ambientali, tra cui il trascorrere molto tempo al chiuso e poco all’aperto. Tra i Paesi più colpiti c’è la Cina, dove oltre l’80 per cento degli studenti delle scuole superiori porta gli occhiali.

È utile impostare la modalità scura negli smartphone

VERO: la luce a noi può sembrare neutra, perché il cervello corregge e compensa le informazioni, ma è composta da sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco (un blu intenso), violetto. A seconda dei momenti della giornata e delle sorgenti artificiali, una delle tonalità predomina sulle altre. Per i nostri bioritmi è un disastro la luce blu dei dispositivi elettronici, computer, tablet, cellulari e televisori, perché è la stessa gradazione luminosa dominante nella luce solare diurna. Le lunghezze d’onda corrispondenti al blu inibiscono la produzione di melatonina, la molecola che favorisce il sonno, e danno all’orologio biologico un segnale di sveglia. Ormai nella maggioranza degli smartphone si può impostare la modalità scura, più giallastra, che elimina la luce blu.

Leggere al buio può provocare la miopia

FALSO: il buio non incide direttamente sulla miopia, ma se l’illuminazione è così scarsa da dover tenere il libro o il tablet vicino al viso, aumentano i rischi di affaticamento degli occhi, che può generare sintomi temporanei come secchezza oculare, mal di testa e difficoltà di concentrazione. Gli ipermetropi non dovrebbero leggere in un ambiente con poca luce.

Gli occhiali da sole non sono così utili

FALSO: c’è una ragione per cui gli esperti raccomandano di non fissare il sole. Troppa esposizione ai raggi ultravioletti A e B della luce solare può provocare danni irreversibili alla retina e può anche aumentare il rischio di sviluppare la cataratta. Indossare occhiali da sole offre una protezione dal sole. Vale anche per i bambini e per gli adulti che sono stati operati di cataratta.

Le carote proteggono dalla degenerazione maculare

VERO: alcune ricerche suggeriscono che le sostanze dalle proprietà antiossidanti delle carote fanno bene alla salute degli occhi. Un ampio studio clinico statunitense (promosso dal National Eye Institute e condotto con somministrazione di integratori) ha scoperto che il betacarotene e le vitamine C ed E potrebbero rallentare la progressione della degenerazione maculare legata all’età.

Eliana Liotta (foto di Carlo Furgeri Gilbert).

Eliana Liotta è giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica. Su iodonna.it e sulle principali piattaforme (Spreaker, Spotify, Apple Podcast e Google Podcast) trovate la sua serie podcast Il bene che mi voglio.

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