SANITA’ E ALTA VELOCITA’ IN CALABRIA SONO DIRITTI NEGATI: E’ IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA!

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Apprendiamo la notizia che il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema ospedaliero della Regione Calabria.

Una procedura che permette di derogare a norme di legge e vincoli di bilancio, prevista solo per il verificarsi di eventi eccezionali come, ad esempio, terremoti o crisi sanitarie di portata straordinaria.
Una procedura questa che serve a nascondere le responsabilità del Governo Regionale e Nazionale, entrambi di centrodestra, rispetto ai tre nuovi ospedali. L’unico in cui sono iniziati i lavori è quello della Sibaritide, che, grazie all’impegno e alla lungimiranza del Partito Democratico del territorio, il quale insistendo per la separazione di parte dei lavori, rispetto al complessivo progetto esecutivo, è riuscito a rendere possibile l’apertura del cantiere. Tale intuizione si è dimostrata talmente giusta da divenire vero e proprio metodo di lavoro, al punto che, oggi, pare, si voglia utilizzare anche per gli altri due ospedali.

Potenziare e rafforzare, inoltre, i presidi sanitari presenti sul territorio, a partire dal Ferrari di Castrovillari, è obbligo preciso del Commissario alla sanità, nonché Presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
L’ospedale di Castrovillari, come altri importanti nosocomi calabresi, soffre di carenze strutturali e di personale che non solo non sono state superate dal Commissario Occhiuto, ma, addirittura, si sono aggravate e, forse, incancrenite.

A dire il vero durante questi tre anni ci saremmo aspettati, da parte del Commissario, la chiusura del piano di rientro e il miglioramento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e , invece, persiste lo stato disastroso del nostro sistema sanitario, vissuto sulla propria pelle dai cittadini calabresi, quando si recano presso i pronto soccorso, negli ospedali, o necessitano di interventi di emergenza, spesso “garantiti” da ambulanze demedicalizzate.
A questo governo di centrodestra, nazionale e regionale, importa poco del destino della Calabria e dei calabresi, a cui si continuano a negare i diritti fondamentali quali quelli alla salute e alla mobilità.
A proposito di mobilità, in questi giorni il Partito Democratico di Castrovillari ha organizzato un’iniziativa sull’alta velocità, alla quale ha partecipato anche il circolo PD di Corigliano-Rossano, per denunciare quanto questo governo di centrodestra, per interessi esclusivamente di parte, come ha già fatto anche per l’autonomia differenziata, non prende posizione sull’argomento.

L’alta velocità è cruciale per garantire il diritto alla mobilità a tutti noi e contemporaneamente favorire lo sviluppo della nostra regione. L’alta velocità, quella vera, infatti, è fattore di crescita, come dimostrato dall’aumento di diversi punti del PIL nei territori dove questa è stata realizzata.
Nel silenzio tombale del Governo Occhiuto, invece, l’alta velocità, si realizzerà fino a Romagnano, procederà con il collegamento con la fascia adriatica, in direzione Bari, lasciando fuori dal mondo la Calabria.
La strategia di RFI, ormai, è chiara e nella nostra regione si vuole intervenire con un semplice ammodernamento, chiamiamolo “velocizzazione”, della linea esistente, negando a tutti i calabresi la possibilità di avere una linea ferroviaria ad alta velocità, in particolare ai cittadini del Pollino, della Sibaritide, dello Ionio cosentino e della valle del Crati. Questi, senza alta velocità, saranno costretti, per sempre, ad abbandonare la possibilità di un collegamento veloce con il resto del Paese, isolandoli, di fatto definitivamente, ed escludendoli, ancora una volta, da quel tanto decantato processo di sviluppo e di coesione sociale e territoriale.
Per noi l’alta velocità riveste carattere prioritario ed il tracciato per realizzarla è quello già ipotizzato nel 2005, cioè quello che da Salerno si snoda attraverso Romagnano, proseguendo verso Praia a Mare, Tarsia, Cosenza, Lamezia, Gioia Tauro per arrivare a Reggio Calabria.

Non possiamo accettare e subire questa scelta di RFI e del governo Meloni-Occhiuto, i quali fanno orecchie da mercante rispetto alle richieste provenienti dai territori, con in testa i Sindaci, e dal costituito comitato tecnico, essendo interessati solo a investire in opere inutili e dannose come il Ponte sullo Stretto.
L’unica vera speranza per la Calabria è non perdere il treno dell’alta velocità.
Come Partito Democratico del territorio insieme ai cittadini organizzeremo una mobilitazione permanente e scenderemo in piazza, supportando i Sindaci e il comitato tecnico e proveremo a coinvolgere tutte le istituzioni, comprese quelle scolastiche, perché il futuro delle nuove generazioni è per noi la ragione fondamentale dell’impegno politico e per il rilancio della nostra terra.
È tempo di unire le forze e costruire un percorso condiviso per la difesa dei nostri diritti e della nostra dignità.
Francesco Madeo
Segretario PD Corigliano-Rossano
Giovanni Fazio
Segretario PD Castrovillari



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