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LA “ROTTAMAZIONE QUINQUIES” È UNA PROPOSTA PER AIUTARE CHI HA DEBITI CON LO STATO A PAGARLI PIÙ FACILMENTE, CON PIÙ TEMPO E MENO SOLDI. PERÒ, C’È IL RISCHIO CHE ALCUNE PERSONE SMETTANO DI PAGARE LE TASSE.
La “rottamazione quinquies” è una nuova versione della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione attualmente in discussione al Senato che si pone in continuità con le precedenti edizioni ma introduce condizioni più favorevoli per i contribuenti come l’estensione del periodo dei debiti sanabili fino al 31 dicembre 2023 un pagamento rateale fino a 120 mesi pari a 10 anni contro i 4 anni e mezzo previsti dalla precedente rottamazione e la possibilità di omettere fino a otto rate senza perdere i benefici della definizione con l’obiettivo dichiarato di agevolare i contribuenti in difficoltà economica consentendo loro di regolarizzare le posizioni debitorie senza dover pagare sanzioni e interessi. Tra i principali vantaggi per i contribuenti vi è la possibilità di avere maggior tempo per saldare il debito passando da 18 rate trimestrali a 120 rate mensili che rappresenta un notevole alleggerimento per chi ha difficoltà di liquidità l’eliminazione di sanzioni e interessi permettendo di pagare solo il capitale e le spese di notifica ed esecuzione riducendo il peso complessivo del debito una maggiore flessibilità nei pagamenti in quanto non si decade immediatamente dal beneficio per il mancato pagamento di una sola rata ma solo dopo otto omessi versamenti e un possibile impatto positivo sulla ripresa economica poiché consentire a imprese e cittadini di regolarizzare i propri debiti senza eccessivi aggravi potrebbe liberare risorse e favorire il consumo e gli investimenti.
Per lo Stato e la Pubblica Amministrazione questa misura potrebbe consentire il recupero parziale dei crediti considerando che molti debiti affidati alla riscossione risultano difficilmente esigibili e offrire un meccanismo agevolato può portare a un recupero di somme altrimenti inesigibili inoltre potrebbe ridurre il contenzioso tributario poiché la possibilità di sanare il debito in modo agevolato può disincentivare i ricorsi e accelerare la chiusura di contenziosi. Tuttavia vi sono alcune criticità e controversie tra cui il rischio di incentivare l’evasione fiscale in quanto la riproposizione continua delle rottamazioni potrebbe generare un effetto distorsivo spingendo alcuni contribuenti a non pagare spontaneamente le imposte contando su future sanatorie danneggiando chi paga regolarmente e minando il principio di equità fiscale inoltre vi è una mancanza di equità tra contribuenti perché chi ha pagato regolarmente tasse e tributi senza usufruire di sconti si trova penalizzato rispetto a chi accumula debiti e poi li salda a condizioni agevolate minando la fiducia nel sistema fiscale.
Un’altra criticità è il rischio di riduzione del gettito a breve termine poiché se molti contribuenti ritardano i pagamenti in attesa di rottamazioni future lo Stato potrebbe registrare un calo delle entrate fiscali con impatti negativi sulla spesa pubblica si evidenzia inoltre una complessità normativa in quanto il continuo susseguirsi di rottamazioni con regole leggermente diverse genera confusione amministrativa e rende più difficile la gestione del sistema di riscossione. Nel disegno di legge attuale non sono previste alcune esclusioni che invece erano presenti nella rottamazione quater come i debiti per IVA all’importazione gli aiuti di Stato non restituiti e le multe penali pertanto potrebbe essere necessario apportare modifiche prima dell’approvazione definitiva. In sintesi la rottamazione quinquies si presenta come un provvedimento di sollievo per i contribuenti con condizioni di pagamento più favorevoli rispetto alle precedenti edizioni tuttavia la continua riproposizione di queste sanatorie solleva seri dubbi sulla tenuta del sistema fiscale e sull’equità del trattamento tra chi paga regolarmente e chi attende agevolazioni con il rischio di trasformare queste misure straordinarie in un’abitudine minando la disciplina fiscale e incentivando il ritardo nei pagamenti sarebbe più opportuno prevedere meccanismi di rateizzazione strutturali piuttosto che continui interventi emergenziali.
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