Qual è il God of War migliore? 20 anni di giochi, classifica dal più brutto al più bello

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Dalla sua nascita nel 2005 fino ad oggi, la serie di God of War si è imposta come uno dei più importanti sinonimi di PlayStation. L’opera di Santa Monica Studios con protagonista l’iconico Kratos ha saputo conquistare il cuore di critica e pubblico grazie a giochi di grande qualità e storie memorabili.

Per questo fare una classifica dei God of War partendo dai “peggiori” non è affatto semplice: il brand si è infatti sempre distinto per la sua qualità generalmente elevata nel corso dei suoi quasi due decenni di esistenza, ed anche i capitoli all’apparenza meno riuscivi hanno comunque caratteristiche distintive che li rendono interessanti agli occhi del giocatori. Ma noi ci proviamo lo stesso: eccovi la classifica dei principali God of War dal meno al più bello:

Nota bene: quanto riportato di seguito rappresenta un punto di vista personale dell’autore e non dell’intero staff di Everyeye.

8 – God of War Ascension

Al momento della sua uscita nel 2013, God of War Ascension rappresentava l’ennesimo prequel della serie, ambientato ancora prima degli eventi di God of War Chains of Olympus e del capostipite del 2005. L’opera per PS3 ci permetteva dunque di scoprire ancora più dettagli sulla vita di Kratos al servizio degli dei, gettando le basi per quella ribellione che un poco alla volta si sarebbe sviluppata nei giochi cronologicamente successivi. A livello ludico, però, Ascension non aggiungeva nulla di concreto a quanto già visto nei giochi precedenti e la sua formula ludica inizia a sentire concretamente il peso degli anni, e non a caso anche i fan stessi tendono spesso a metterlo in disparte. Anche per questo motivo Ascension ha un suo valore storico: è infatti l’ultimo gioco della serie ambientato nell’Antica Grecia e l’ultimo ad offrire il gameplay tradizionale, portando Santa Monica Studio a stravolgere la serie qualche anno dopo con God of War 2018.

7 – God of War Chains of Olympus

Primo prequel a comparire su PSP, Chains of Olympus si può considerare un piccolo miracolo tecnico: al momento della sua uscita nel 2008, il titolo sviluppato da Ready at Dawn spingeva letteralmente al limite le potenzialità della console portatile Sony, e sembrava uscire direttamente da una PS2 per quanto fosse all’avanguardia. A fronte di una trama intrigante e più intima incentrata sul passato di Kratos e del suo rapporto con la figlia Calliope, in termini di giocabilità non si discosta da quanto visto nei capitoli maggiori, riproponendone al meglio tutte le meccaniche tipiche. A penalizzarlo è tuttavia una longevità piuttosto contenuta, con l’avventura principale che può essere completata in una semplice manciata di ore. In ogni caso, un prodotto caldamente consigliato a tutti i fan.

6 – God of War Ghost of Sparta

Noto anche come Il Fantasma di Sparta in Italia e pubblicato nel 2010, God of War Ghost of Sparta per PSP è un perfezionamento di quanto visto in Chains of Olympus due anni prima: più longevo, più ricco di contenuti e con una maggior varietà di armi e poteri speciali pur continuando sempre a presentarsi fedele alla tradizione ludica del brand. A livello narrativo mette in scena la tragica riunione di Kratos con suo fratello Deimos, un evento preannunciato già dai video extra presenti nel gioco originale e finalmente messa in scena in maniera anche piuttosto intrigante. God of War Ghost of Sparta magari non offre particolari novità, ma è senza dubbio un degno esponenti del suo celebre brand di appartenenza.

5 – God of War

Ad ulteriore riprova dell’elevata caratura della serie, da questo momento si parla di autentici pezzi di storia PlayStation, considerati con merito tra le migliori produzioni realizzate da Sony nel corso della sua storia.E il primo God of War è davvero un pezzo da novanta dell’epoca PS2: per la prima volta il mondo si ritrovava a comandare il guerriero spartano in un’avventura dai forti toni epici ambientata nell’Antica Grecia, in un elettrizzante e riuscito mix di azione, rompicapi ed esplorazione che ha subito conquistato le attenzioni dei giocatori. Il classico originale partiva subito con il botto, mettendoci contro il gigantesco Idra che ha da subito messo in chiaro che con God of War non si scherza e si fa sul serio già dai primi minuti. E’ l’inizio di un franchise destinato a divenire sempre più grande negli anni a venire, perfezionandosi e rinnovandosi ad ogni nuova iterazione.

4 – God of War 2018

Il soft reboot della serie stravolge tutto e rimette God of War nuovamente al centro dei riflettori, dando il via alla saga norrena. Pur ponendosi in continuità con la precedente saga greca, i fan conoscono un Kratos molto più saggio rispetto al passato, un guerriero ancora formidabile divenuto ora padre del giovane Atreus, con il quale intraprende un lungo viaggio verso la cima più alta dei Nove Regni dove disperdere le ceneri della defunta moglie Faye. Una nuova storia, un mondo di gioco completamente inedito, meccaniche del tutto rinnovate e con contaminazioni RPG, ed una libertà d’azione e movimento mai toccata prima dal brand danno il via ad un nuovo corso che lascia subito il segno. Non poteva esserci ripartenza migliore per la serie di Santa Monica.

3 – God of War III

L’epica ed evocativa conclusione della saga greca, teatro dell’immenso scontro finale tra Kratos e gli Dei dell’Olimpo in una lunga sequenza di boss fight dall’elevato tasso di spettacolarità e coinvolgimento poche volte visto con tale intensità nel brand. Se da un lato è vero che God of War III si presenta un po’ più breve del secondo episodio, il gameplay continua a convincere grazie anche al rinnovato armamentario del protagonista, mentre il pathos e l’evoluzione della storia riescono a tenere incollati allo schermo quanto basta, nel frattempo che Kratos distrugge un poco alla volta il mondo greco all’uccisione di ogni divinità. God of War III è divenuto uno dei giochi più rappresentativi della storia PS3, chiudendo al meglio una trilogia simbolica.

2 – God of War Ragnarok

Se il prequel del 2018 aveva gettato le basi per il nuovo corso, il suo seguito God of War Ragnarok porta a piena maturazione la nuova formula ludica pensata da Santa Monica, dando vita ad un autentico capolavoro imperdibile per ogni possessore di PS5 o PS4 (come testimonia la nostra recensione di God of War Ragnarok). Il secondo atto della saga norrena offre il miglior sistema di combattimento mai proposto dall’intero franchise, si presenta ancora più lungo e massiccio rispetto al predecessore ed è talmente ricco di contenuti da intrattenere per diverse decine di ore. E’ vero, forse la fase conclusiva è apparsa un po’ sbrigativa, ma ciò non toglie che Ragnarok sia un’opera monumentale che riesce a migliorare i punti critici del gioco del 2018 permettendogli di raggiungere la sua massima espressione.

1 – God of War II

Il canto del cigno di PS2, l’ultimo grande kolossal del monolite nero e, in generale, uno dei più grandi esponenti della generazione di console a 128-bit. Un po’ come Ragnarok ha fatto nei confronti del suo prequel, anche God of War II rappresenta la piena maturità del concept introdotto dal capostipite un paio d’anni prima. Se quanto mostrato dal primo gioco in termini di pathos, atmosfera ed epicità sembrava già incredibile, il secondo episodio fa un salto in avanti così imponente da sembrare irreale. La ribellione di Kratos nei confronti degli Dei, aiutata anche da Gaia e dai Titani, è il via per un’avventura indimenticabile che si conclude con un magistrale scontro finale ed uno dei cliffhanger più clamoroso che la storia videoludica ricordi. Santa Monica Studios ha davvero messo anima e cuore nella creazione di God of War II, confezionando così un capolavoro ancora oggi meritevole di essere considerato al vertice della sua iconica serie di appartenenza.

Ed in mezzo a tanti giochi principali e prequel suddivisi in due saghe distinte, c’è stato spazio anche per uno spin-off per sistemi mobile ormai dimenticato nel tempo: ricordiamo God of War Betrayal, l’unico titolo del brand a non essere mai arrivato su console.



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