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Il contributo d’accesso e il regolamento per le locazioni brevi, il turismo “di qualità” e la gestione dei flussi: sono i temi affrontati oggi alla settima edizione di Venice Hotel Market, evento organizzato dall’Associazione Veneziana Albergatori (Ava) che ha avuto, tra gli ospiti, l’assessore Simone Venturini e il direttore operativo di Vela Spa, Fabrizio D’Oria. Da parte degli albergatori si conferma l’apprezzamento verso le politiche attuate dall’amministrazione comunale, con l’esortazione a proseguire in un percorso condiviso: «Gli attori del comparto devono concertare le azioni», ha fatto presente il presidente dell’Ava, Vittorio Bonacini, ricordando l’importanza dell’economia turistica per la città: «Quasi il 40% del fatturato degli alberghi è costituito da stipendi che rimangono in loco, e il rimanente è investito nell’acquisizione di merce, servizi e manutenzioni che coinvolgono il territorio».
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Bonacini ha spiegato che gli albergatori «valutano positivamente l’impegno del Comune in questo campo, a partire dalle fasi sperimentali del contributo d’accesso e del regolamento sulle locazioni brevi», sulle quali è giusto ci sia una «ferrea regolamentazione»; perciò, «ben venga questo provvedimento che verrà accompagnato da un blocco temporaneo» degli affitti turistici. Sul “ticket” per accedere a Venezia «l’appoggio è forte», chiarisce Bonacini. Certo, ha detto, c’è spazio per migliorare: il contributo d’accesso «deve essere seguito da progetti più ampi e complessivi di gestione dei flussi», e andrebbe anche «valutata l’opportunità di estenderlo», applicandolo in concomitanza degli eventi più affollati.
La governance
L’assessore Venturini, ricordando le iniziative messe in atto, ha citato anche il regolamento per le comitive e la delibera “antipaccottiglia”, che limita l’apertura di attività commerciali: sono «tasselli di un mosaico più ampio – ha evidenziato – che cerca un compromesso nel rispetto di tutti gli equilibri, anche quello economico: il turismo non può essere tutto, ma è un pilastro fondamentale» dell’economia cittadina, con effetti su ristoranti, trasporti, servizi, imprese edili. Il merito dell’amministrazione, sostiene l’assessore, è avere introdotto «delle innovazioni, certamente non semplici, che richiedono norme speciali a livello legislativo: è ciò che sta succedendo, ad esempio, per il sistema di controllo del moto ondoso. Su molte cose siamo apripista». A proposito di innovazioni ha citato anche l’ipotesi di nuovi terminal del trasporto acqueo (linee Montiron-Burano e San Giuliano-San Giobbe), previsti dal Piano urbano della mobilità: «Servono a rispondere alle necessità degli abitanti e a garantire delle alternative rispetto all’unica direttrice di accesso, il ponte della Libertà», ha chiarito.
Il “ticket”
La possibilità di ampliare ulteriormente l’applicazione del contributo d’accesso c’è, anche se spetterà alla prossima amministrazione. Intanto, ha detto Venturini, «abbiamo dimostrato che tecnicamente si può fare, e quest’anno facciamo un upgrade con la sperimentazione della tariffa differenziata». Il numero chiuso resta escluso, ma sarà in qualche modo «un’evoluzione naturale: con una tariffa maggiore si potrà rendere meno conveniente venire a Venezia in certe giornate». Di certo, ha concluso Venturini, «abbiamo già ottenuto tre benefici: sapere in anticipo quanta gente arriva in un determinato giorno; entrare in contatto con il turista in anticipo, comunicandogli informazioni e regole; e raccontare al mondo il fatto che Venezia è speciale e ha bisogno di attenzione».
Eventi e diversificazione
La qualità del turismo, d’altra parte, dipende anche dalle iniziative che si svolgono in città: «Promuovere nuovi eventi – ha spiegato Fabrizio D’Oria – porta nuove tipologie di visitatori e distribuisce flussi in tutta la città. Iniziative come il Salone dell’alto artigianato e il Salone nautico all’Arsenale, insieme alle sfilate di moda, contribuiscono a diversificare l’offerta culturale e commerciale locale».
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