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Dopo il successo dell’edizione del 2024 al Museo Ebraico di Roma, dal 12 marzo al 15 giugno 2025 la mostra Bellissima Ester. Purim, una storia senza tempo arriva al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara con un allestimento arricchito da nuove opere e spunti inediti. Curata da Amedeo Spagnoletto, Olga Melasecchi e Marina Caffiero, con la collaborazione di Sharon Reichel e l’allestimento firmato dall’Architetto Giulia Gallerani, l’esposizione è dedicata alla festa ebraica di Purim, una celebrazione di gioia e di riscatto che affonda le sue radici nella figura biblica della Regina Ester.
(Tobia Ravà , I numeri di Ester, Venezia, 2023. Catalizzatore UV su alluminio, Courtesy Galleria d’Arte l’Occhio Venezia)
La storia
La storia di Purim è narrata nella Meghillat Ester, il Libro di Ester, che fa parte del canone biblico e viene letto nelle sinagoghe durante la festività .
Secondo il racconto, Assuero, re di Persia e di Media, organizzò un fastoso banchetto per i notabili del regno e invitò la regina Vashti a comparire davanti ai suoi ospiti. Al suo rifiuto, Vashti fu bandita dalla corte e ripudiata. Per trovare una nuova regina, furono convocate le più belle giovani del regno e la scelta ricadde su Ester, una ragazza ebrea che dovette nascondere la propria identità per sposare il re.
Divenuta regina, Ester trovò una guida e un consigliere nel cugino Mordechai. Tuttavia, il primo ministro Aman, uomo arrogante e spietato, entrò in conflitto con Mordechai e, venuto a sapere della sua origine ebraica, convinse il re a decretare lo sterminio di tutti gli ebrei del regno, fissando la data tramite sorteggio (pur in ebraico).
Il giorno scelto fu il 13 del mese di Adar e furono inviate lettere con l’ordine di distruggere e sterminare l’intero popolo ebraico. Scoperto il complotto, Mordechai incoraggiò Ester a intervenire presso il re. Superando la paura di rivelare la propria identità , Ester affrontò Assuero dopo un digiuno di tre giorni e gli svelò il piano di Aman. Grazie al suo coraggio, il re revocò l’editto, Aman fu impiccato e gli ebrei furono salvati. Da allora, la festa di Purim fu istituita per celebrare questo evento di liberazione.
Le tradizioni e i rituali di Purim derivano direttamente da questa storia: il capovolgimento delle sorti è simboleggiato dai travestimenti e dalle rappresentazioni teatrali che reinterpretano i protagonisti della vicenda. Il mascherarsi richiama anche il tema dell’identità celata, proprio come Ester nascose le sue origini ebraiche. Inoltre, ogni ebreo è tenuto a rispettare quattro mitzvot (precetti): ascoltare la lettura del Libro di Ester, partecipare a un banchetto festivo, scambiarsi doni e offrire aiuto economico ai bisognosi.
(Jacopo del Sellaio (Firenze, 1442–1493), Ester davanti ad Assuero, Firenze, 1475-1480 ca., tempera su tavola. Budapest, Museum of Fine Arts)
La mostra
Suddiviso in quattro sezioni tematiche, il percorso di mostra si sviluppa attraverso opere d’arte rinascimentali, preziose pergamene e manufatti storici, che raccontano la straordinaria vicenda di Ester: una giovane donna capace di ribaltare il destino del suo popolo, sventando il piano del perfido Aman, consigliere del Re di Persia. Una storia di coraggio e determinazione che da secoli viene tramandata e celebrata con banchetti, travestimenti e rappresentazioni teatrali, e che pone al centro il ruolo della donna, indagando il tema del rovesciamento delle sorti e del riscatto del popolo ebraico.
Grazie alla collaborazioni con prestigiose istituzioni italiane e internazionali, la mostra raccoglie pezzi unici: dai capolavori rinascimentali come Ester davanti ad Assuero (1475-1480 ca.) di Jacopo del Sellaio, e Vashti lascia il palazzo reale (1475 ca.) di Filippino Lippi, alle opere contemporaneedi Tobia Ravà fino ad arrivare a un’eccezionale selezione di meghillot – i rotoli miniati del Libro di Ester – come il rarissimo esemplare del XVII secolo firmato da Shalom d’Italia, in parte stampato e in parte miniato, oppure il rotolo in pergamena del XVII secolo realizzato a Ferrara da Moshe Ben Avraham Pescarol. E poi ancora, fotografie d’epoca e oggetti rituali che raccontano le tradizioni ebraiche legate a Purim e che si rivelano una testimonianza autentica della vita comunitaria.
Una sezione speciale è dedicata inoltre ai Purim shenì, celebrazioni locali ispirate alla storia biblica di Ester e istituite dalle comunità ebraiche per commemorare la salvezza da pericoli imminenti. Tra gli esempi esposti, il Purim di Siracusa del 1405, lo Shabbat dei terremoti di Livorno del 1742 e la vicenda della famiglia ferrarese di Leone Vita, miracolosamente scampata a un incendio nel 1758.
A completare l’esperienza espositiva, le coinvolgenti illustrazioni di Laura Guglielmo e installazioni interattive che permetteranno ad adulti e bambini di esplorare la storia di Ester in maniera dinamica e creativa, un modo di trasmettere un messaggio di resistenza in grado di parlare soprattutto alle generazioni di oggi.
Bellissima Ester. Purim, una storia senza tempo ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. La mostra sarà accompagnata da un catalogo in versione italiana e inglese pubblicato da Silvana Editoriale.
La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Ebraico di Roma. Gli enti partecipanti del MEIS sono il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Ferrara e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Ente sostenitore: Intesa Sanpaolo. La mostra gode inoltre del patrocinio del Comune dei Ferrara, della Comunità Ebraica di Ferrara e dell’Ambasciata d’Israele in Italia, con il contributo della Fondazione Guglielmo De Lévy, Gruppo Hera, Tper, Fondazione Palio Città di Ferrara ETS, Dimedia e Avis Provinciale e Comunale di Ferrara.
(Mosheh Ben Avraham Pescarol (Fine XVI – prima metà XVII secolo), Meghillat (rotolo) di Ester, Ferrara, 5377 (1616-1617), inchiostro e acquerello su pergamena avvolta su legno, Gerusalemme, The National Library of Israel)
(Shalom d’Italia (Mantova 1618/19 – Amsterdam 1665 ca.), Meghillat Momigliano Anni ‘40 del sec. XVII, incisione a bulino acquarellata, inchiostro su pergamena, custodia in avorio tornito con parti sostituite in legno Casale Monferrato, Museo di Arte e Storia Antica Ebraica, dono eredi Tiziana Momigliano)
(Filippino Lippi (Prato 1457 circa – Firenze 1504), Vashti lascia il palazzo reale, Italia, 1475 ca. tempera su tavola. Firenze, Museo Horne)
(Emanuele Luzzati (Genova 1921-2007), L’editto di Aman, Genova, 2007 serigrafia firmata)
(Foto da Cesare Finzi, Ferrara, XX secolo, fotografia originale, Ferrara, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah)
Informazioni
orari: Martedì — Domenica: 10.00 — 18.00. Ultimo ingresso ore 17.00; chiusi il lunedì e festività ebraiche.
Sito web MEIS FERRARA
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