AI, EmTech: dalla manifattura al biotech, le occasioni da sfruttare per l’Italia

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Da OpenAI a Deepseek, fino alla più recente Manus AI, Cina e Usa sembrano sempre più irraggiungibili per l’Europa, e a maggior ragione per l’Italia. Nonostante Pechino abbia dimostrato che il segreto per il successo non si nasconde solo in investimenti da capogiro, è ormai impossibile che il Paese possa sperare di raggiungere i giganti mondiali nella corsa dei grandi large language model. E allora dove possiamo competere? Se il focus si sposta sulla costruzione di AI più piccole e specializzate, e applicazioni che l’AI la utilizzano, il discorso cambia.

Dall’EmTech Italy 2025 Human & Tech, l’evento organizzato da MIT Technology Review Italia e dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, emerge questo: nella robotica, nella medicina, nel biotech e nella manifattura, per fare qualche esempio, possiamo ancora dire la nostra.

Lo ha ricordato anche Alec Ross, l’ex advisor di Barack Obama che ha aperto l’evento: “L’Italia non creerà un concorrente forte di OpenAI negli Usa o di DeepSeek in Cina. Ciò che può fare, però, è generare imprese da decine di miliardi di dollari in settori come la manifattura, l’agricoltura, l’alimentare e la logistica”.

I settori che resistono alle mode: l’esempio del biotech

Tra gli altri ospiti dell’Emtech c’era anche Pierluigi Paracchi. Il founder di Genenta – che ad oggi è l’unica azienda italiana quotata sull’indice tecnologico del Nasdaq – ha spiegato che rispetto ad altri settori tecnologici “il biotech è un settore anticiclico”. Ma l’influenza degli altri ‘cicli’ sul mercato, come quello dell’intelligenza artificiale che ha drenato tanta liquidità, si è fatto sentire. L’impatto dell’AI sul settore biotech è significativo, con applicazioni promettenti per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie. Ma lo sbilanciamento di potere tra USA ed Europa, uno dei temi ricorrenti della giornata di discussioni dell’Emtech, è un tema che non riguarda solo l’intelligenza artificiale.

Gli Stati Uniti, ricorda Paracchi, rappresentano metà del fatturato farmaceutico mondiale, e hanno in generale una maggiore propensione al rischio e all’innovazione rispetto all’Europa. Nonostante questo, la storia di Genenta dimostra che ci si può muovere tra i due continenti: è quotata negli Usa, ma sperimenta in Italia.

Il ruolo delle università

Elisa Zambito Marsala, Responsabile Education Ecosystem and Global Value Programs di Intesa Sanpaolo, ha ricordato che la banca “attribuisce un ruolo centrale al sostegno allo studio e alla ricerca anche per favorire l’internazionalizzazione del sistema universitario e il raccordo con il tessuto industriale e dei servizi. In collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma siamo coinvolti in numerosi progetti, tra cui l’Osservatorio sulla salute globale per promuovere l’innovazione nelle Life Science”.

La manifestazione ha ospitato anche dei momenti di dimostrazione pratica di innovazioni applicate all’ambito ospedaliero. Il prof Leandro Pecchia e la professoressa Loredana Zollo, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, hanno presentato rispettivamente soluzioni di Intelligenza artificiale e robotica utilizzate in ambito clinico: tra questi, Frakie, un cane robot che sfruttando l’utilizzo del suo fiuto per cercare batteri e funghi, aiuta a combattere le infezioni che si sviluppano all’interno degli ospedali; Thiago, un robot umanoide che supporta il lavoro svolto dagli infermieri: dotato di sensori, telecamere e bracci meccanici, viene impiegato in contesti sanitari e domestici per  trasportare medicinali, organi e materiali delicati; un terzo robot chiamato Hosbot, è invece impiegato nei servizi di logistica ospedaliera.

Un momento dell’evento Emtech

“L’evento EmTech Italy 2025 è un’iniziativa di grande rilievo per il nostro Paese. Questa manifestazione rappresenta un’importante opportunità per rafforzare la rete internazionale e accelerare l’innovazione come motore di competitività per il settore industriale, oltre che di resilienza di fronte agli scenari globali in evoluzione”, ha spiegato durante l’evento il professore Eugenio Guglielmelli, Rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma

AI e salute per le nuove frontiere della medicina, robotica e ospedali del futuro, umanesimo digitale e neuroscienze, ma anche sostenibilità, energia e spazio nelle sfide del domani: questi i principali temi passati in rassegna nella prima giornata di evento che nella seconda giornata si concentra invece sulle sfide etiche che il settore dovrà affrontare. Il tutto tra nuovi sviluppi delle tecnologie emergenti e applicazioni responsabili nell’industria.



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