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L’efficacia della terapia adiuvante con abemaciclib nel carcinoma mammario precoce ad alto rischio, recettore ormonale positivo e HER2-negativo, si mantiene anche in presenza di riduzioni della dose farmaco. Questa evidenza emerge dalle analisi dello studio clinico di fase 3 monarchE (NCT03155997), presentate in occasione della 42a edizione del Miami Breast Cancer Conference.
L’adeguamento della dose, finalizzato a ridurre la tossicità del trattamento, non ha compromesso i benefici della terapia e ha favorito una maggiore aderenza da parte delle pazienti.
Dati di efficacia e riduzioni di dose
Nella popolazione intent-to-treat (ITT) dello studio monarchE, le pazienti che hanno ricevuto riduzioni di dose di abemaciclib da 150 mg a 100 mg o 50 mg hanno registrato tassi di sopravvivenza libera da malattia invasiva (IDFS) e sopravvivenza libera da recidiva a distanza (DRFS) paragonabili a quelli osservati con la dose piena. I valori di hazard ratio (HR) erano rispettivamente 0,905 (IC 95%: 0,727-1,125) per l’IDFS e 0,942 (IC 95%: 0,742-1,195) per la DRFS.
Per le pazienti del primo gruppo dello studio (coorte 1), che comprendeva quelle con quattro o più linfonodi ascellari positivi o con 1-3 linfonodi positivi associati a una malattia di grado 3 e/o una dimensione tumorale di almeno 5 cm, l’efficacia del trattamento è rimasta invariata tra dose piena e ridotta. Gli HR erano 0,899 (IC 95%: 0,718-1,125) per l’IDFS e 0,958 (IC 95%: 0,750-1,223) per la DRFS.
Un’ulteriore analisi ha mostrato che i tassi di IDFS a 4 anni erano del 87,1% per le pazienti trattate con una intensità relativa di dose (RDI) compresa tra 0% e 66%, dell’86,4% per un RDI tra 66% e 93% e dell’83,7% per un RDI pari o superiore al 93%. Questi dati confermano che la riduzione della dose non ha influito negativamente sull’efficacia della terapia.
Meccanismo d’azione di abemaciclib
Abemaciclib appartiene alla classe degli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK) 4 e 6. Agisce bloccando il ciclo cellulare in fase G1, impedendo la proliferazione delle cellule tumorali dipendenti dal segnale dei recettori ormonali. Questo meccanismo d’azione lo rende particolarmente efficace nelle pazienti con carcinoma mammario ormonoresponsivo.
Analisi dello studio monarchE e aderenza alla terapia
Lo studio di fase 3 monarchE ha coinvolto 5637 pazienti in oltre 600 centri distribuiti in 38 paesi. Le pazienti sono state assegnate casualmente a due coorti: la prima, che includeva il 91% delle partecipanti, costituiva la popolazione approvata dalla FDA; la seconda, invece, comprendeva il restante 9% e raccoglieva pazienti con 1-3 linfonodi ascellari positivi e un indice Ki-67 ≥ 20%.
Dopo cinque anni di follow-up, i dati dell’analisi ad interim hanno evidenziato un miglioramento della sopravvivenza libera da malattia con la combinazione di abemaciclib ed endocrinoterapia rispetto alla sola endocrinoterapia. Il tasso di IDFS a 5 anni nella popolazione ITT era dell’83,6% con abemaciclib (IC 95%: 82%-85,1%) rispetto al 76% con la sola terapia endocrina (IC 95%: 74,1%-77,8%), con un HR di 0,680 (IC 95%: 0,599-0,772; p < 0,001). La sopravvivenza libera da recidiva a distanza (DRFS) risultava del 86% nel gruppo abemaciclib rispetto al 79,2% nel gruppo di controllo (HR 0,675; IC 95%: 0,588-0,774; p < 0,001).
L’analisi ha inoltre rilevato che il 43% delle pazienti ha richiesto una riduzione della dose a causa di eventi avversi, prevalentemente nei primi sei mesi di trattamento. Tuttavia, la dose ridotta ha permesso una maggiore persistenza della terapia: il 95% delle pazienti ha proseguito il trattamento per almeno 3 mesi e il 90% per almeno 6 mesi.
Un’analisi più approfondita ha mostrato che le pazienti di età superiore ai 65 anni e quelle con quattro o più comorbilità avevano una maggiore probabilità di ricevere riduzioni di dose. Inoltre, chi ha subito una riduzione della dose ha mostrato una maggiore probabilità di completare il trattamento rispetto a chi ha interrotto precocemente senza alcuna modifica posologica.
Prospettive future
I risultati dello studio monarchE confermano che l’uso di abemaciclib, anche con riduzioni della dose, rappresenta un’opzione efficace e ben tollerata per il trattamento adiuvante del carcinoma mammario precoce ad alto rischio. Questi dati supportano l’importanza della personalizzazione della terapia, garantendo un equilibrio tra efficacia e gestione degli effetti collaterali. Studi futuri potrebbero focalizzarsi su strategie per identificare in anticipo le pazienti che necessitano di riduzioni della dose, migliorando ulteriormente l’aderenza e i risultati terapeutici.
Bibliografia
Megginson L, O’Shaughnessy J, Cicin I, et al. Impact of dose reductions on efficacy of adjuvant abemaciclib for patients with high-risk early breast cancer (EBC): analyses from the monarchE study. Presentato al 42nd Annual Miami Breast Cancer Conference, 6-9 marzo 2024, Miami, Florida. Poster 47.
Rastogi P, O’Shaughnessy J, Martin M, et al. Adjuvant abemaciclib plus endocrine therapy for hormone receptor–positive, human epidermal growth factor receptor 2–negative, high-risk early breast cancer: results from a preplanned monarchE overall survival interim analysis, including 5-year efficacy outcomes. J Clin Oncol. 2024;42(suppl 9):987-993. DOI: 10.1200/JCO.23.01994.
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