A volte ritornano: le case cambiano idea sui pulsanti

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Dopo l’orgia di schermi centrali e la scomparsa dei tasti fisici, negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’inversione di tendenza nel design dell’abitacolo: molti costruttori automobilistici stanno ritornando sui loro passi.
Sono diverse le ragioni che spiegano perché le case automobilistiche stiano ripristinando comandi analogici come pulsanti e manopole: a partire dalla sicurezza nella guida: l’eccessiva dipendenza dagli schermi tattili è stata collegata a maggiori distrazioni e rischi di incidente tanto che gli organismi di sicurezza hanno preso una chiara posizione: dal 2026 l’Euro NCAP richiederà comandi fisici per almeno cinque funzioni essenziali (indicatori di direzione, hazard, clacson, tergicristalli, chiamata d’emergenza) per poter ambire al punteggio massimo di sicurezza. Non è solo Euro NCAP a puntare l’indice sui comandi “screen-only”, in generale le istituzioni hanno posto una crescente attenzione al problema delle distrazioni alla guida, intervenendo sulle norme che regolano il loro utilizzo, partendo dall’uso dei cellulari fino a valutazioni su possibili linee guida o limitazioni all’uso esclusivo di controlli touch in auto. In questo contesto la prospettiva di futuri requisiti più stringenti ha spinto le aziende ad anticipare la regolamentazione tornando volontariamente a soluzioni più sicure

Questa mossa nasce proprio dalla consapevolezza che menu e touchscreen complessi possono distogliere l’attenzione del guidatore dalla strada, in altre parole, la sicurezza sta imponendo un ritorno a interfacce più tradizionali. Anche dal punto di vista dell’usabilità e dell’ergonomia i pulsanti offrono un feedback tattile immediato e possono essere localizzati al senza distogliere gli occhi dalla strada. Questa peculiarità da sola rende più intuitivi da usare comandi analogici in movimento. Non è solo un problema di sicurezza, recentemente uno studio di Hyundai ha evidenziato che molte persone si stressano e infastidiscono quando non riescono a regolare rapidamente una funzione, dovendo ricorrere ad uno schermo e menù vari in momenti critici. Ad esempio, impostare la temperatura del climatizzatore con menu touch è percepito dai più come macchinoso mentre una manopola fisica sempre nella stessa posizione permette di affidarsi alla memoria muscolare mantenendo lo sguardo sulla strada, Il contatto reale con un pulsante aiuta a capire di aver eseguito il comando, cosa impossibile con una superficie liscia.
Inizialmente gli abitacoli minimalisti avevano trovato il gradimento di molti utenti, l’uso quotidiano ha generato una crescente nostalgia per tasti fisici, preferiti secondo indagini recenti ai comandi touch a schermi e, fin peggio, ai comandi a sfioro al volante. Case come Volkswagen hanno recepito le crescenti lamentele di proprietari e addetti al settore e hanno deciso di modificare il layout di plance e volanti per venire incontro alle necessità degli utenti.

Tecnologia, design e… risparmio

Sia ben chiaro, la tendenza ad eliminare i pulsanti era stata originata anche da considerazioni legate al costo delle vetture a a una ricerca di un design futuribile che ha portato grandi schermi e interfacce pulite. Alle case costruttrici il fatto che questo trend portava anche risparmi significativi certo non dava fastidio, inserire tutto in un unico display è decisamente più economico che installare decine di pulsanti e manopole fisiche con corrispettivi cablaggi e costi di installazione. Ora le case stanno capendo che un abitacolo minimal non è sempre la soluzione ideale, specialmente su vetture destinate alla guida quotidiana. Anche nelle vetture di lusso si sta riscoprendo la comodità dei comandi fisici, cruscotti che sono sempre più impianti di home theatre camuffati sembra non essere percepita dagli utenti premium come elegante o lussuoso, suggerendo che l’eleganza può convivere con tasti e manopole di qualità.

L’esperienza sul campo e vari studi hanno poi messo in evidenza le differenze tra comandi fisici e schermi touch in auto: i pulsanti tradizionali risultano più facili da azionare senza distrazioni. Grazie alla loro posizione fissa e al feedback tattile, il conducente può attivarli sfruttando la sola memoria posizionale, memoria che permette in situazioni di emergenza di agire in maniera istintiva. Al contrario, i comandi su touchscreen richiedono di spostare lo sguardo dove va posizionato il dito e spesso si deve agire su menu e sottomenù che incrementano il livello di distrazione ed il tempo in cui si distoglie lo sguardo dalla strada. Basta ricordare che in tre secondi guidando a 100 km/h, si percorrono quasi 84 metri per capire quanto sia potenzialmente pericoloso dover interagire con sistemi complessi.

Con il touch ci si mette quattro volte tanto

Secondo la rivista svedese Vi Bilagare, per eseguire una sequenza di azioni (regolare climatizzatore, radio, reset contachilometri, ecc.) un guidatore ha impiegato appena 10 secondi in un’auto del 2005 con soli pulsanti senza distogliere lo sguardo dalla strada contro gli oltre 40 secondi richiesti dalla peggiore delle auto moderne testate con interfaccia touch. In queste condizioni un guidatore di una vettura con un’interfaccia tradizionale ha completato le operazioni in poco più di 300 metri mentre un moderno touch ha richiesto oltre 1.350 metri – quasi un chilometro e mezzo – prima che il conducente le portasse a termine. Secondo la rivista inglese Top Gear, la maggior parte delle auto recenti esaminate richiedeva per eseguire i comandi tempi intermedi (20–30 secondi), comunque dal doppio al triplo del tempo necessario con comandi fisici

Se poi ci troviamo in situazioni di guida complessa come in un percorso ricco di curve, premere con precisione un’icona sullo schermo può essere davvero complesso, mentre una manopola fisica è sempre facilmente accessibile. Queste prove oggettive confermano quello che molti sospettavano: gli schermi in auto distraggono troppo rispetto ai controlli analogici. Non a caso le normative impongono per le funzioni di sicurezza primaria (frecce, clacson, tergi, ecc.) comandi fisici perché in caso di emergenza devono essere azionabili all’istante senza cercarle in un menu o su uno schermo remoto. I pulsanti dedicati spesso permettono infatti di compiere un’azione con un singolo gesto (premere o ruotare), mentre come abbiamo sottolineato su uno schermo possono servire più tap e passaggi. Non solo le funzioni di sicurezza devono evitare distrazioni, alzare il volume del sistema di infotainment o regolare la temperatura dell’abitacolo richiedono di solito di accedere a una o più schermate (pensate alla distribuzione dell’aria) o attendere la comparsa dell’icona o del controllo touch, contro la semplicità di girare una manopola fisica. Nei focus group di Hyundai è emerso chiaramente che le persone si innervosiscono quando non riescono a regolare una funzione velocemente tramite touch durante la guida. Va sottolineato che i touchscreen hanno il vantaggio della flessibilità (possono essere aggiornati con nuove funzioni via software ed evolvere), flessibilità che può però confondere, pensate se un aggiornamento sposta i comandi dalla precedente posizione sullo schermo o li sposta in un menù differente, il guidatore dovrà reimparare da capo la posizione delle funzioni.

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Le tecnologia che le case ci hanno proposto ad oggi è quindi fallimentare e dovremo ritornare a interfacce utente meno ricche e con meno funzionalità? No, non solo assisteremo ad un mix tra comandi digitali e comandi fisici, ma l’uso dei comandi vocali renderà ancora più semplice accedere a tutte le sfumature che i moderni sistemi operativi delle automobili ci rendono disponibili. La tecnologia è già diffusa e risponde sempre meglio alle necessità degli utenti, ciononostante le case automobilistiche stanno già riprendendo ad inserire comandi fisici nei modelli di prossima uscita.

Le case hanno recepito le richieste dei clienti

In questo contesto, ci sono alcuni esempi rappresentativi: Volkswagen dopo le critiche ricevute per l’eccesso di superfici touch sui modelli recenti (es. la famiglia ID elettrica e la Golf 8), Volkswagen ha ammesso l’errore e invertito rotta. Andreas Mindt, capo design VW, ha dichiarato che tutti i futuri modelli a partire dalla compatta ID.2, attesa nel 2025 riavranno pulsanti fisici per le cinque funzioni più importanti (volume, temperatura lato guida/passeggero, ventola e hazard) posti sotto lo schermo centrale. Già nel 2024 Volkswagen ha reintrodotto la retroilluminazione dei cursori touch di volume e climatizzatore sul Golf e ID.3 che nelle precedenti versioni non erano illuminati e quasi inutilizzabili al buio. Anche i tanto odiati comandi aptici sul volante verranno rimpiazzati da pulsanti tradizionali, dopo le lamentele per le innumerevoli attivazioni involontarie. Un modello chiave di questa trasformazione è la Volkswagen ID.2all, concept appena presentato dalla casa tedesca, che ha mostrato interni semplificati con schermo centrale affiancato da manopole e tasti per le funzioni più utilizzate. Anche un altro prototipo, la ID. GTI Concept, ha sì un grande schermo centrale, me è affiancato da pulsanti fisici per volume, clima e funzioni primarie proprio sotto lo schermo e comandi a tasti anche sul volante. Apparentemente Volkswagen Group porterà questo approccio anche ad altri brand del gruppo, come Skoda che ha già confermato che manterrà controlli fisici per il clima anche sulle sue nuove elettriche o Porsche che sui modelli sportivi conserva rotori per le la gestione delle funzioni di motore e sospensioni.

Un altro esempio viene da Hyundai che, pur avendo introdotto moderni infotainment, non ha mai completamente eliminato i pulsanti dalle sue vetture e conferma che continuerà su questa strada. Una ricerca condotta dal centro stile Hyundai ha confermato come gli automobilisti preferiscono comandi tangibili e che un layout solo touch sia percepito negativamente, motivo che ha spinto la casa coreana a dichiarare che rinforzerà la presenza di tasti fisici a bordo. Confermando questa visione, nella nuova versione della Ioniq 5 sono stati reintrodotti pulsanti per il climatizzatore e la regolazione degli specchietti, per i nuovi modelli in arrivo è poi prevista una plancia con manopole e pulsanti dedicati. Un’altra casa che ha deciso di fare un passo indietro è Mercedes-Benz che, dopo aver realizzato cruscotti a tutto display, sta riconsiderando di reintrodurre i controlli analogici. Anche secondo Mercedes è emersa la sensazione che una sovrabbondanza di schermi non trasmetta quell’immagine di lusso ricercata dagli acquirenti della casa della stella. Anche le superfici a sfioramento sul volante e per altri comandi sembrano destinate ad essere abbandonata a favore dei comandi più tradizionali.

Infine Tesla, dopo un approccio radicale per cui aveva eliminato il selettore a piantone degli indicatori di direzione, cosa che aveva scatenato una valanga di critiche, con la Model Y Juniper lo ha reintrodotto in risposta alle lamentele dei suoi clienti.

Come spesso anche i nostri lettori hanno sottolineato, un’auto non può essere un tablet su quattro ruote, i comandi per le funzionalità più critiche o che sono utilizzati più frequentemente devono essere facilmente accessibili e non devono essere un elemento di distrazione alla guida. Il ritorno ai comandi fisici è stato genericamente accolto con favore, cosa che non implica la sparizione di schermi per navigazione, infotainment e funzionalità accessorie, anzi ne enfatizza le modalità d’uso, soprattutto se integrate da assistenti vocali e sistemi di intelligenza artificiale. Il futuro sarà ibrido, i comandi fisici per le funzioni primarie affiancheranno quelli digitali per sfruttare il meglio dei due mondi.



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