Toti e Giampedrone sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato – Lavocedigenova.it

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Giacomo Giampedrone e Giovanni Toti, rispettivamente assessore regionale alla Protezione Civile ed ex presidente della Regione, sono stati iscritti nel registro degli indagati per truffa ai danni dello Stato.

Gli episodi contestati dai magistrati riguarderebbero la precedente legislatura. Toti e Giampedrone sono accusati di aver pagato per dieci anni il compenso di Davide Marselli con soldi pubblici.

Secondo quanto finora emerso, infatti, Marselli sarebbe stato messo a libro paga per una decade prima come collaboratore poi come dipendente senza che questi effettivamente svolgesse alcun impiego.

Marselli, titolare di uno stabilimento balneare a San Marco di Ameglia, è indagato per truffa ed è accusato di aver gestito un rapporto lavorativo fittizio con il supporto dei due politici.

Gli inquirenti hanno raccolto diverse testimonianze di dirigenti regionali a cui hanno aggiunto l’analisi dei tabulati telefonici e delle intercettazioni, confermando così la natura gratuita delle frequenti visite di Giampedrone e Toti ai bangi di Marselli.

In poche parole, all’assessore e all’ex presidente veniva concesso di entrare nello stabilimento balneare senza corrispondere alcuna quota d’ingresso. A Giampedrone, inoltre, viene contestato il reato di “falso” per aver facilitato il riconoscimento di premi di produzione indebiti a Marselli.

L’inchiesta è nata dalle indagini più ampie sul caso corruzione in Liguria, incentrata su Matteo Cozzani, ex capo di Gabinetto della Regione, sospettato di aver ricevuto tangenti da imprenditori in cambio di favori. Gli accertamenti si sono concentrati soprattutto nell’area della Spezia, dove sono stati compiuti la maggior parte degli accertamenti e le iscrizioni nel registro degli indagati. Alla fine del 2024, l’inchiesta è passata sotto la competenza del pm Andrea Ranalli a Genova, dove le indagini continuano con gli stessi nomi coinvolti.

Le indagini si sono sviluppate con grande cautela, all’ombra di un’altra indagine, sempre legata all’ambito corruzione, che lo scorso maggio aveva portato all’arresto di Toti, Cozzani, Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, e Aldo Spinelli, tutti coinvolti in un caso che si è concluso con il patteggiamento. 

Proprio mentre venivano svolti gli arresti, gli inquirenti hanno iniziato a concentrarsi su Marselli, arrivando poi al sospetto che il suo contratto fosse fittizio.

Dal 2015 al 2021, Marselli ha ricevuto prima un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, formalmente per svolgere attività di “segretario politico” per Giampedrone. Il contratto, firmato anche da Toti, stabiliva che il suo lavoro dovesse svolgersi principalmente nella sede della Regione Liguria. 

Successivamente, su indicazione di Giampedrone, Marselli è stato assunto come dipendente pubblico, con un contratto a tempo determinato rinnovato ciclicamente. Nonostante le mansioni fossero rimaste formalmente le stesse, le indagini hanno rivelato che Marselli non ha mai lavorato nella sede di Genova e che la sua presenza nella regione è stata pressoché nulla.

La Guardia di Finanza ha sottolineato che il compenso percepito da Marselli, che variava tra gli 8.000 e gli 11.500 euro annuali, non corrispondeva a nessuna prestazione lavorativa concreta. Gli investigatori hanno concluso che il contratto di lavoro e i relativi pagamenti erano una mera contropartita per i “favori” che Marselli avrebbe offerto a Giampedrone e Toti, soprattutto durante la stagione estiva, quando i due politici frequentavano regolarmente il suo stabilimento balneare.

Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno convocato alcuni ex dipendenti dei bagni San Marco per chiarire la natura dei vantaggi ricevuti dai due politici. Le testimonianze hanno confermato che Giampedrone e Toti erano clienti abituali dello stabilimento e che i loro soggiorni erano gratuiti. Contestualmente, la documentazione acquisita ha portato alla notifica di un’informazione di garanzia per Marselli, accusato di concorso nella truffa ai danni dello Stato insieme ai due politici.

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