Nanotecnologie in supporto all’olivicoltura, ecco come

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La nanotecnologia è il campo della scienza e della tecnologia che si occupa di materiali così piccoli che non possono essere visti nemmeno a occhio nudo. A questa scala microscopica, i materiali spesso presentano proprietà uniche (come un maggiore rapporto superficie/volume, un comportamento elettronico particolare o reazioni chimiche diverse) che non si manifestano quando hanno dimensioni maggiori. Questi nanomateriali possono influenzare il comportamento delle piante in modi che fino a poco tempo fa non potevamo immaginare.

In che modo i nanomateriali aiutano le olive?

Uno studio del 2024 ha dimostrato che l’uso di nanomateriali, come l’ossido di ferro (Fe2O3) insieme al nitruro di carbonio grafitico (g-C3N4), può aiutare gli olivi a resistere alla siccità. Queste nanoparticelle sono state spruzzate sulle foglie e hanno aiutato le piante a trattenere più acqua, a crescere più forti e a proteggersi dallo stress ossidativo, una condizione che aggrava i danni causati dal calore e dalla carenza di acqua.

Un altro studio ha verificato se le nanoparticelle sono sicure per le olive. Ha scoperto che in piccole quantità (ad esempio 5 mg/L di nanoparticelle d’argento – AgNP) non vi erano problemi. Tuttavia, in quantità maggiori, hanno causato modifiche nel Dna delle piante, il che indica che devono essere utilizzate con cautela.

La ricerca sulle nanoparticelle di zinco (ZnO-NP) ha dimostrato che esse aiutano le olive a crescere più velocemente se coltivate in laboratorio (in vitro). Gli olivi avevano più germogli, foglie più verdi e una maggiore quantità di sostanze che conferiscono loro la forza di resistere a condizioni difficili.

Utilizzo degli scarti dell’olio d’oliva per nanomateriali

Vale la pena notare che il rapporto tra nanotecnologia e ulivo non si limita all’uso di nanomateriali per il miglioramento delle piante. La ricerca dimostra che possiamo estrarre nanomateriali dagli scarti delle olive e utilizzarli per applicazioni ambientali e sanitarie. Un nuovo approccio che viene studiato è l’utilizzo degli scarti della produzione dell’olio d’oliva per creare nanoparticelle in modo ecologico. Uno studio del 2024 ha dimostrato che i rifiuti, come i residui liquidi e solidi dei frantoi, contengono preziosi composti naturali (come polifenoli, acidi organici e lipidi), che possono essere utilizzati per produrre nanomateriali senza sostanze chimiche pericolose. Queste nanoparticelle hanno varie applicazioni:

Tutela ambientale: i nanomateriali risultanti possono essere utilizzati per decontaminare l’acqua, rimuovere i metalli pesanti e ridurre le sostanze chimiche nocive.

Applicazioni sanitarie: le proprietà antiossidanti e antimicrobiche delle nanoparticelle ricavate dagli scarti dell’olio d’oliva le rendono adatte all’uso in cosmetica, medicina e trattamenti antitumorali.

Miglioramento della crescita delle piante: alcuni nanomateriali ricavati dagli scarti delle olive possono essere utilizzati per creare biofertilizzanti che migliorano la crescita delle piante e la loro resistenza alle condizioni più difficili.

Cosa significa tutto questo per l’olivicoltura?

La nanotecnologia può aiutare la coltivazione dell’olivo contribuendo alla resilienza degli ulivi, ma può anche aiutare la nanotecnologia perché è una fonte di nanomateriali con molteplici utilizzi. Tuttavia, come ogni metodo innovativo, il suo utilizzo richiede cautela e precisione nei dosaggi, per evitare eventuali effetti negativi. La nanotecnologia ha quindi notevoli prospettive nella coltivazione dell’olivo, sia rafforzando gli alberi stessi, sia trasformando i loro derivati ​​in materie prime preziose per altri settori. L’ulivo, oltre a essere simbolo della tradizione mediterranea, emerge anche come pioniere nell’utilizzo innovativo dei nanomateriali. Ulteriori ricerche e una progettazione adeguata determineranno il futuro di queste applicazioni.

Bibliografia:
Gholami e altri (2024). Tolleranza alla siccità assistita da nanostrutture negli ulivi (Olea europaea L.): il ruolo del carbonio grafitico Fe2O3. Frontiere nella scienza delle piante.
Hassan e altri (2019). Valutazione della genotossicità delle nanoparticelle su piante di olivo micropropagate (Olea europaea L.) utilizzando i marcatori RAPD e DAMD. Archivi vegetali.
Regni e altri (2022). Effetti delle nanoparticelle biogeniche di ZnO sulla crescita, sulle caratteristiche fisiologiche, biochimiche e sugli antiossidanti dell’olivo in vitro. Orticoltura.
Afonso, I.S., Cardoso, B., Nobrega, G., Minas, G., Ribeiro, J.E., & Lima, R.A. (2024). Sintesi ecologica di nanoparticelle da scarti di olio d’oliva per applicazioni ambientali e sanitarie: una revisione. Rivista di ingegneria chimica ambientale, 12, 114022.

Fonte: www.olivenews.gr
Autore: Katerina Glafki Apostolopoulou



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