Effettua la tua ricerca
More results...
Quello che i pugliesi sperano dal futuro è un aumento dell’occupazione. E i posti di lavoro se li aspettano dai settori che possono fornirli oggi perché hanno tecnologia innovativa, competitività economica, allineamento con gli obiettivi europei. Dunque di fronte alla prospettiva concreta dei due parchi eolici marini galleggianti che Nadara e BlueFloat Energy stanno sviluppando (Kailia in provincia di Brindisi e Odra in provincia di Lecce), la maggioranza (54%) ha aspettative positive, il 29% si dichiara neutrale e solo il 17% dà una risposta negativa. E la maggioranza a favore dell’energia pulita è molto netta. Alla richiesta di un voto su quanto è importante che l’Italia investa sulle varie tipologie di energia, quelle rinnovabili (solare, eolico ed idroelettrico) hanno tutte superato quota 7,5. Bocciati il nucleare (voto 4,9) e le fonti fossili, come petrolio e gas (4,6).
È questo l’esito del sondaggio su mille pugliesi intervistati dall’istituto di ricerca Swg per conto della partnership Nadara-BlueFloat Energy che ha voluto misurare il grado di consenso dei suoi progetti tra la popolazione direttamente coinvolta. La seconda voce più gettonata dagli intervistati, dopo i posti di lavoro (52%), è stata la cura del territorio (38% del campione), seguita dallo sviluppo delle infrastrutture (36%).
“Queste aspettative”, commenta Riccardo Grassi, head of research di Swg, “fanno il paio con la visione della Puglia raccontata dagli stakeholder che abbiamo intervistato: una regione che ha tutte le potenzialità per diventare motore energetico dell’Italia a trazione green grazie alle energie da fonte rinnovabile”. Gli operatori economici mettono a fuoco soprattutto le opportunità legata all’arrivo di nuove risorse economiche da investire nel territorio.
Secondo i calcoli di Ksenia Balanda, general manager della partnership Nadara-BlueFloat Energy, da ciascun parco arriverà una media di circa 3.500 posti di lavoro diretti nelle fasi di produzione, assemblaggio e costruzione (con picchi fino a 4.000 durante i periodi di massima attività) e oltre 150 per la manutenzione nei circa trent’anni di vita dell’impianto. Inoltre l’investimento previsto per i due parchi, circa 7,2 miliardi di euro, “favorirà la creazione di una filiera industriale sul territorio, con enormi opportunità per le realtà imprenditoriali locali”.
Attraverso il dialogo con le comunità direttamente coinvolte dal progetto sono state anche apportate modifiche mirate a una ulteriore protezione dell’habitat marino, della pesca (50%) e della navigazione (46%). Misure che consistono in un più marcato allontanamento dalla costa delle turbine del parco Odra e nella diminuzione dei cavi da posarsi sui fondali. Per altro gli studi hanno dimostrato che le strutture subacquee di questi parchi possono fungere da vere e proprie nursery ittiche, stimolando così il ripopolamento del tratto di mare interessato.
“Nella visione degli stakeholder si conferma una immagine positiva ed innovativa della regione e delle sue potenzialità”, aggiunge Grassi. “Da questo punto di vista il tema del green può rappresentare un importante driver di crescita, all’interno del quale la Puglia può diventare un modello a livello nazionale e sviluppare una filiera di competenze e di buone prassi che incide non solo sulla produzione energetica, ma a 360° sui sistemi produttivi, aiutando anche a superare alcune debolezze strutturali del passato”.
“Il problema è che in Italia, ma anche in altri Paesi europei, le normative e i regolamenti riguardanti la produzione di energia da impianti eolici offshore hanno tempi lunghi dettati in buona parte dalla novità e dalla complessità del settore, oltre che dalla burocrazia”, ricorda Ksenia Balanda. “Ma se il modello industriale dell’eolico galleggiante è nuovo, le componenti della catena di fornitura ci sono già, si tratta solo di metterle a sistema sfruttando tutte le sinergie possibili. Per questo siamo fiduciosi. Pensiamo che le prossime aste del Fer2 dedicate all’eolico offshore possano prevedere incentivi che riflettano lo scenario di costo attuale di questa tecnologia complessa e innovativa. Anche perché i benefici economico-industriali dell’eolico marino galleggiante sono molto consistenti e compenserebbero in misura abbondante gli incentivi”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link