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LA NOTTE TRANQUILLA DI PAPA FRANCESCO DOPO LO SCIOGLIMENTO DELLA PROGNOSI: COSA SUCCEDE NELLE PROSSIME 48 ORE
Papa Francesco ha passato una notte tranquilla e ha riposato fino all’incirca alle 8 di questa mattina dopo le importanti novità sulle condizioni di salute in arrivo con l’ultimo bollettino del Vaticano diffuso lunedì sera: la prognosi sciolta dai medici del Gemelli ha fatto il giro del mondo, dopo 26 giorni di ricovero al Policlinico per una brutta e ancora non guarita del tutto polmonite bilaterale. Dopo settimane di terapie farmacologhe e ben 4 importanti crisi respiratorie – le ultime due esattamente una settimana fa – il quadro clinico generale di Papa Francesco può dirsi finalmente fuori pericolo, anche se prevale la cautela e la prudenza come giusto che sia.
Gli 88 anni e le condizioni pregresse di un polmone già non funzionante al 100% fin dalla giovane età impongono per Jorge Mario Bergoglio la cautela nella ripresa di ogni attività, specie per le dimissioni dal decimo piano dell’ospedale: nel bollettino del Vaticano del 10 marzo 2025 – il prossimo è previsto per mercoledì 12 marzo, confermando l’alternanza ogni 48 ore sugli aggiornamenti ufficiali dello staff medico – si è scritto appunto che la prognosi veniva finalmente sciolta dati i miglioramenti consolidati e un quadro stabile a livello generale.
Infezioni, febbre e valori “sballati” sono ormai solo nel passato, permane la difficoltà a respirare e il timore di potenziali nuovi microbi che ritardino la piena ripresa: per questo motivo è stato scelto per il momento la permanenza del ricovero al Gemelli, per proseguire le terapie farmacologiche e le fisioterapie in corso ormai da quasi una settimana, sia motoria che respiratoria. Significa dunque che al netto della prognosi sciolta, resta la prudenza sulle condizioni di Papa Francesco e che per questo motivo la degenza non può dirsi ancora conclusa: già nel prossimo bollettino domani si potrà sapere di più circa l’evoluzione della guarigione e i possibili tempi di recupero graduale.
IL PROBLEMA DEL RESPIRO, LA SETTIMANA SANTA E LA VICINANZA DELLA CHIESA ITALIANA
Nonostante le notti passino ormai tranquille da giorni e le terapie proseguano senza intoppi durante il giorno, rimane per Papa Francesco ancora difficoltoso una normale respirazione come prima della bronchite e polmonite: se infatti si può dire fuori dal pericolo di morte, non altrettanto è possibile ipotizzare quando sarà possibile che possa nuovamente uscire all’aria aperta o incontrare più persone delle poche selezionate e viste in queste settimane (la Premier Meloni, i cardinali Parolin e Pena Parra, oltre ovviamente ai collaboratori stretti della Santa Sede).
Al momento è impensabile che Papa Francesco possa uscire nel breve periodo, pur dopo un mese di ricovero: la fragilità è ancora presente – sottolineata più volte anche dallo stesso Pontefice nei messaggi diffusi nei vari testi preparati in ospedale – e una corretta respirazione al momento è consentita tramite i vari strumenti terapici (NIV, cannule nasali). Minacce esterne di infezioni, anche solo una semplice influenza, sono ancora troppo grandi per le condizioni attuali del Papa da pensare che nel giro di pochi giorni possa essere dimesso dall’ospedale.
Da qui il pensiero diretto a cosa potrebbe succedere con i riti della Settimana Santa che dovrebbero prevedere Papa Francesco impegnato in svariate celebrazioni, dalla Lavanda dei Piedi in carcere alla Via Crucis all’aperto presso il Colosseo, fino alla doppia Santa Messa tra sabato notte e domenica. Al momento nulla è stato deciso anche perché serve capire il grado e lo stato di salute che il Pontefice avrà tra un mese circa: restano dunque le preghiere, le richieste di intercessione a Maria, San Giuseppe e al Signore di un’intera Chiesa impegnata da quasi un mese a stringersi simbolicamente accanto al proprio Santo Padre. Come ha detto ieri il cardinale Zuppi aprendo il Consiglio Permanente della CEI ha rinnovato la preghiera della Chiesa italiana per la piena ripresa di Papa Francesco alla guida della Santa Sede, speranza mondiale di pace e dialogo.
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