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In questi giorni si parla molto di Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della sua utilità, dopo l’annuncio ufficiale del Presidente americano Donald Trump di voler avviare la procedura per uscire da questo Organismo internazionale. L’OMS, o meglio la sua traduzione inglese World Health Organization (WHO), è integrato nella rete delle Agenzie internazionali appartenenti all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), è stata fondata nel 1948 e il suo compito è coordinare gli sforzi globali per migliorare le condizioni di salute e benessere delle persone, condividere ricerche e innovazioni in campo medico, intervenire nelle emergenze e estendere il più possibile la copertura sanitaria universale. A oggi vi fanno parte 194 Paesi e è sostenuta economicamente sia da quote erogate dagli Stati membri che da donazioni volontarie pubbliche e private.
Com’è nata l’OMS e di cosa si occupa
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata formalmente istituita il 7 aprile 1948, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, su proposta del Brasile e della Cina e con la ratifica di 61 governi di tutto il mondo. Proprio questa data coincide oggi con la Giornata mondiale della salute. Fa parte della rete di Agenzie internazionali dell’ONU che operano in vari settori, in modo indipendente pur essendo a esso collegate. Fra queste, oltre all’OMS, le più note sono la FAO che si occupa di alimentazione e agricoltura, l’UNESCO per la promozione dell’educazione e della cultura dei popoli, l’UNICEF per l’assistenza umanitaria ai bambini.
Uno dei principi fondamentali sanciti nella sua Costituzione è la definizione di “salute” che non deve essere intesa solamente come assenza di malattie, ma come uno stato di completo benessere fisico, mentale, psicologico di un individuo e l’obiettivo dell’ OMS è quello di raggiungere una salute globale.
Fra i principali compiti dell’Organizzazione ci sono:
- il coordinamento internazionale degli interventi in materia di salute;
- il monitoraggio continuo delle condizioni sanitarie degli Stati aderenti;
- la promozione della cooperazione tecnica e il trasferimento di conoscenze scientifiche in campo medico
Inoltre, l’OMS stabilisce gli standard comuni di riferimento per i farmaci e le procedure diagnostiche, in caso di emergenza sanitaria, coordina le azioni da mettere in campo e promuove la prevenzione e il controllo delle malattie.
In un mondo globalizzato, in cui anche le malattie si diffondono ovunque e molto velocemente, una visione d’insieme e un intervento coordinato e rapido sono determinanti per salvare vite umane. Il ritiro volontario degli USA dalla compagine dell’OMS, già paventato nel 2020, avrebbe ripercussioni sugli altri Stati e soprattutto sui Paesi più poveri, ma anche sugli Stati Uniti stessi, che si ritroverebbero in una situazione di isolamento scientifico in campo medico. Per questo motivo la decisione del Presidente Trump preoccupa gli Stati Uniti e il mondo intero.
Chi gestisce e finanzia l’OMS e quanti sono gli Stati membri
L’OMS è strutturato in tre organi: l’Assemblea mondiale della Sanità che è l’organo decisionale composto dai Paesi membri, il Segretariato con un Direttore Generale e il Consiglio Esecutivo. La sede centrale dell’OMS si trova a Ginevra, in Svizzera. Gli uffici e le sedi sono strutturati in rete e sono raggruppati in 6 macroregioni geografiche (Europa, Africa, Mediterraneo orientale, sud-est Asiatico, Americhe, Pacifico occidentale). A oggi aderiscono 194 Stati membri, quindi, praticamente tutti gli Stati sovrani del mondo a eccezione del Liechtestein, piccolo stato a confine con la Svizzera. Lo Stato Vaticano è entrato come osservatore permanente nel 2021.
L’OMS ha due fonti principali di finanziamento: i contributi provenienti dagli Stati membri che versano le loro quote di adesione, e le donazioni volontarie che possono arrivare sia dagli stessi Stati che da altri partner pubblici e privati. Le quote dovute dai Paesi membri vengono calcolate in base al PIL di ciascuna Nazione aderente e quindi ai primi posti ci sono gli Stati più ricchi. Gli USA sono la prima nazione contribuente, segue la Cina e l’Italia risulta al 7° posto.
Questi versamenti coprono però solo il 14% del budget. In realtà, la percentuale più sostanziosa delle entrate complessive deriva dai contributi volontari che ammontano a circa il 65,41% del totale. Negli ultimi anni al primo posto tra i grandi donatori c’è la Bill & Melinda Gates Foundation che ogni biennio dona all’Organizzazione Mondiale della Sanità 551 milioni di dollari, segue la Germania con 486 milioni di dollari e poi Stati Uniti e Gran Bretagna. La Commissione Europea è al 6° posto con 212 milioni di dollari.
Poi ci sono finanziamenti per programmi specifici: per esempio, al momento i fondi americani finanziano il 27% del budget per l’eradicazione della polio; il 19% del budget per il contrasto della tubercolosi, dell’AIDS e della malaria. Il bilancio dell’OMS viene fissato su base biennale e per il biennio 2024-2025 ammonta a 6,83 miliardi di dollari.
Quali sono i traguardi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Una serie di tappe nella storia dell’OMS consente di apprezzarne meglio il significato e la sua utilità a livello globale:
- nel 1948 venne istituito il primo sistema di monitoraggio internazionale delle malattie che a quei tempi veniva gestito per messaggi via Telex, un sistema di telecomunicazione ormai decisamente sconosciuto ai più giovani;
- a partire dal 1952, dopo la scoperta del vaccino contro la poliomielite, l’OMS ha favorito la produzione e la diffusione di questo vaccino a livello globale, sconfiggendo quasi completamente questa malattia nel mondo;
- nel 1974 venne istituito il Programma esteso di immunizzazione per portare vaccini salvavita ai bambini in tutto il mondo;
- nel 1975 nacque il programma speciale per la ricerca e la formazione sulle malattie tropicali;
- nel 1980 viene dichiarato eradicato il vaiolo grazie a una specifica campagna di vaccinazione durata 12 anni gestita dall’OMS ;
- nel 2000 è stata istituita una Rete globale di allerta e risposta alle epidemie;
- dal 2001 si investono ogni anno più di 5 miliardi di dollari per sconfiggere l’HIV, la tubercolosi e la malaria;
- nel 2020 viene coordinata l’azione internazionale per il controllo della pandemia da Covid-19;
- nel 2022 è stato siglato un accordo di cooperazione per la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente.
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