21 marzo: Giornata Europea della Musica Antica

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GIORNATA EUROPEA

DELLA MUSICA ANTICA

EARLY MUSIC DAY

Concerto del Dipartimento di Musica Antica

del Conservatorio “A. Casella” L’Aquila

21 marzo 2025 ore 17

In occasione della Giornata Europea della Musica Antica – Early Music Day, istituita nel 2013 dal REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne) con l’intento di far coincidere la nascita di Johann Sebastian Bach (1685) con l’equinozio di primavera, il 21 marzo di ogni anno si celebra il patrimonio millenario e amplissimo dell’arte musicale dei paesi europei attraverso concerti, eventi e manifestazioni che si svolgono contemporaneamente in tutta Europa.

Anche il Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, in collaborazione con il Conservatorio statale “Alfredo Casella” dell’Aquila, partecipa all’iniziativa Early Music Day con la finalità di promuovere il patrimonio musicale storico in Europa e di valorizzare la vitalità della storia musicale europea dal secolo XVI al XVIII.

Gli interpreti del concerto, che sarà eseguito nella Sala Francescana del MuNDA venerdì 21 marzo alle 17, saranno i docenti e gli studenti del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio Casella che, con un ricco programma di sala, si misureranno, serbando le emozioni di interpreti del XXI secolo, con l’intensa sfida di creare una profonda interazione tra la creazione compositiva originaria della musica antica e il pubblico contemporaneo.

 

Il confine convenzionale tra la “musica antica” e quella classica – romantica si colloca intorno al 1750, l’anno della morte di Bach, ma solamente nel corso degli anni Venti del XX secolo è iniziata la riscoperta degli strumenti antichi e si è sviluppata una consapevolezza della loro importanza per l’esecuzione della musica del passato.

 

Tra gli strumenti antenati dei componenti delle orchestre attuali, nell’ambito degli strumenti a corda la viola occupa un posto di assoluto rilievo, almeno per gran parte del Rinascimento. Per tutto il Cinquecento e il Seicento si considerano solo i componenti della famiglia delle viole (soprano, contralto, tenore e basso) svolgere un ruolo di primo piano, mentre il violino non genera un pari interesse, poiché ritenuto un discendente e non coesistente della viola.

Quest’ultima, che ordinariamente aveva 6 corde, dal suono chiaro, dolce e un po’ fievole, non così timbrato e ricco come quello del violino, si suonava tra le ginocchia, da cui il nome di viola da gamba.

Il violino appare all’inizio del Cinquecento ed è reputato uno strumento da utilizzare nelle danze, mentre i gentiluomini, i mercanti e altre persone di virtù passavano il loro tempo con le viole. Le sue corde erano come attualmente quattro e l’accordatura era quasi sempre simile a quella moderna. C’era una famiglia di violini (soprano, tenore, basso): la viola che si usa attualmente nelle orchestre corrisponde al violino contralto del Cinquecento.

Il liuto è uno strumento perfezionato prima ancora del Cinquecento: armato con sei corde doppie, era accordato come la viola. All’inizio del XVI secolo comparve un’altra corda, più bassa. Come visibile in tutte le riproduzioni pittoriche, il manico è piegato; sotto le corse, tra manico e il luogo dove si pizzicano le corde, c’è la rosa, ricavata con finissimi trafori e disegni del legno. Nel corso del Seicento il liuto si modificò, arrivando alla tiorba e al “chitarrone”.

Tra gli strumenti a tastiera quali l’organo, il clavicordo e il virginale, che nel Cinquecento ebbero il periodo di acme, il clavicembalo a una o due tastiere era quello con un più complesso meccanismo che produceva il suono pizzicando le corde, dotato inoltre di registri che consentivano di modificare tale suono, a imitazione del liuto, sia per aumentare la sonorità che per attenuarla. Già noto nel Cinquecento, a fine secolo ebbe in Inghilterra una fioritura musicale grazie alla stampa di mirabili raccolte da parte di geniali compositori, che si spostarono successivamente nei Paesi Bassi e in Italia. Il clavicembalo fu perfezionato sempre di più nel Seicento e nel Settecento, secoli del suo maggior splendore.

Nel Cinquecento l’Italia fu il territorio di nascita dei grandi costruttori di clavicembali; nel Seicento importanti cembalari furono nei Paesi Bassi, in Germania e Inghilterra.

 

Informazioni: ingresso libero fino ad esaurimento posti dalle h. 16.45

 

Scarica qui il programma di sala

 

Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio ‘Alfredo Casella’, L’Aquila

 

Szilvia Komaromi, Serena Patruno soprani

Lin Huiru contralto

Lorenzo Timini tenore

Bin Zhang baritono

Chiara Leonzi, Tamara Manganaro violini

Alberto Lattanzi viola da gamba

Gaia Panzanaro liuto

Alice Medas clavicembalo

 

 

Docenti del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio ‘A. Casella’, L’Aquila

 

Giovanna Barbati, Viola da gamba e Musica d’insieme per voci e strumenti antichi

Sonia Tedla, Canto barocco e rinascimentale

Andrea Coen, Clavicembalo e tastiere storiche

Daniela Nuzzoli, Violino barocco

Marco Pesci, Liuto

Maria De Martini, Flauto dolce



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