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di Giampaolo Mattei
«La 30ª edizione della Maratona di Roma — tra sabato 15 e domenica 16 marzo — è il più grande evento in Italia per numero di persone che fanno sport attivo contemporaneamente: 50.000 tra professionisti e amatori, tra questi 20.000 provenienti da 121 Paesi, saranno al via nella classica 42km195, nelle staffette solidali Run4Rome e nella stracittadina Fun Run di 5km». Il quadro proposto dagli organizzatori della Maratona — stamani, lunedì 10 marzo, nella conferenza stampa in Campidoglio — racconta che Roma sta per essere pacificamente invasa da un esercito di sportivi «di ogni età e categoria: dai campionissimi che correranno per vittoria e record, agli amatori, alle famiglie, alle persone con disabilità».
Insieme condivideranno le strade di una Roma irreale per almeno 7 ore — con le auto che cedono il passo ai podisti — «per un nuovo Cantico delle creature… sportivo» rilancia Athletica Vaticana, «che sia una corsa di speranza e pace».
Proprio la «squadra del Papa» è presente — lo ha ricordato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri — alla Maratona di Roma con 40 runner e, soprattutto, con concrete iniziative — spirituali, solidali, sociali, inclusive — messe in campo insieme con gli organizzatori: «Con un abbraccio a Papa Francesco, allenatore del cuore di Athletica Vaticana e anche di tutto il mondo dello sport, oggi in un tempo di guerre la speranza è che l’esperienza sportiva — nella sua visione fraterna — possa trovare nuove strade di dialogo per costruire opportunità di pace. Con un linguaggio comune. Ecco il senso delle numerose iniziative promosse da Athletica Vaticana, seguendo proprio le indicazioni del Papa». E gli sportivi presenti stamani in Campidoglio hanno “abbracciato” il Papa con un applauso.
Si è cominciato già venerdì 7 marzo con il servizio alla mensa “Don Luigi Di Liegro” della Caritas romana a via Marsala, alla stazione Termini: da due anni per Athletica Vaticana è un appuntamento fisso e condiviso proprio con i pacers (le guide) della Maratona di Roma. Poveri e podisti hanno in comune la strada ed è scoccata una (non episodica) scintilla di fraternità che coinvolge la Fondazione vaticana Dispensario pediatrico Santa Marta e la realtà di Palazzo Migliori, affidata dalla Elemosineria apostolica-Dicastero per il servizio della carità alla comunità di Sant’Egidio.
Stamani in Campidoglio, durante la conferenza stampa, Athletica Vaticana ha presentato la Coppa degli ultimi, giunta alla terza edizione. Sarà consegnata domenica 16, sul palco ufficiale delle premiazioni, al termine della gara. Realizzata dall’artista romana Barbara Salvucci, la Coppa degli ultimi andrà a una persona oppure a un’associazione «che testimonia l’esperienza di speranza, rinascita e ripartenza vissuta con lo sport».
Inoltre l’associazione sportiva ufficiale della Santa Sede sarà presente, in uno stand, all’Expo Village della Maratona, tra il pomeriggio di giovedì 13 e la mattina di sabato 15, al Palazzo dei congressi all’Eur. Previsti oltre 100.000 visitatori. Una presenza che intende essere «un abbraccio di amicizia con tutti gli sportivi che, se lo desiderano, potranno scrivere una preghiera o un pensiero rispondendo all’invito: Il mio cuore corre per…». Pensieri e preghiere saranno raccolti in un box e poi condivisi sui social.
Sono sei le squadre di Athletica Vaticana che correranno, sempre domenica 16, la staffetta solidale (ogni team è composto da 4 atleti) sullo stesso percorso della Maratona. Hanno il nome delle 4 basiliche con la Porta Santa (San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura), della Bolla di indizione del Giubileo (Spes non confundit è composta da guardie svizzere) e del motto di Papa Francesco (Miserando atque eligendo). Destinataria della raccolta fondi delle staffette solidali è l’associazione «Edoardo con noi — contro il diabete».
Nell’edizione 2024 le staffette avevano il nome di due encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti e di due esortazioni apostoliche — Evangelii gaudium e Laudate Deum — di Papa Francesco.
Con lo stile sportivo della fraternità, Athletica Vaticana accoglierà nuovamente a Roma Viktorya Gudyma, mamma-maratoneta fuggita da Kiev (con il figlio di 10 anni) sotto le bombe nei primi giorni dell’invasione in Ucraina, e lo scrittore algerino Khaled Boudaoui, musulmano, che vive l’esperienza della corsa «come incoraggiamento» per tutti coloro che, come lui, vivono il dolore della malattia.
Tutte queste storie di sport e speranza si incroceranno sabato 15, alle ore 18, per la Messa del maratoneta e dello sportivo celebrata nella basilica dell’Ara Coeli in Campidoglio che, significativamente, si affaccia sul percorso della Maratona. La partenza sarà dai Fori imperiali e l’arrivo, per la prima volta, al Circo Massimo.
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