Polizze catastrofali, quando scatta obbligo e come funzionano: simulazione prezzi

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Ci si dovrà proteggere dalle catastrofi naturali, lo dice la legge. Dal 31 marzo 2025 scatta infatti l’obbligo per tutte le imprese italiane di sottoscrivere la cosiddetta “Cat Nat”, la polizza assicurativa contro le calamità naturali. Così, lo Stato italiano trasferisce alle compagnie assicurative il compito di risarcire le imprese per i danni subiti da eventi meteo estremi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Chi deve pagare l’assicurazione contro le catastrofi naturali

L’obbligo per questa nuova forma assicurativa riguarda sia le imprese con sede legale in Italia che con sede legale all’estero, ma con una stabile organizzazione nel nostro Paese e che sono tenute all’iscrizione nel registro delle imprese. Dovranno dunque avere una polizza catastrofale gli imprenditori che esercitano:

  • un’attività industriale, diretta alla produzione di beni o di servizi;
  • un’attività intermediaria nella circolazione dei beni;
  • un’attività di trasporto via terra, acqua o aria;
  • un’attività bancaria o assicurativa;
  • altre attività ausiliarie delle precedenti.

L’obbligo di assicurazione si estende anche alle società tra professionisti mentre ne sono esclusi gli imprenditori agricoli.

Come funziona l’assicurazione contro le calamità naturali

Come spiega la fondazione studi del Consiglio nazionale consulenti del lavoro, “l’oggetto del contratto deve riguardare i danni da calamità naturali ed eventi catastrofali, verificatisi sul territorio nazionale”. Si tratta, quindi, di:

  • terreni e fabbricati;
  • impianti e macchinari;
  • attrezzature industriali e commerciali.

Ma quali sono gli “eventi catastrofali” di cui si parla nella legge che ha istituito l’obbligo di assicurazione? Sono menzionati terremoti, alluvioni, frane, inondazioni e le esondazioni. La legge consente che la polizza assicurativa abbia un eventuale scoperto (la franchigia), non superiore al 15 per cento del danno. Sono permessi anche premi proporzionali al rischio. 

Ho speso 340 euro per assicurare la mia casa contro le catastrofi: cosa “rischiano” famiglie e imprese

Chi non avrà la polizza, dopo essere stato colpito dai danni da un calamità naturale non potrà ricevere le erogazioni pubbliche sino ad oggi. Questi eventi estremi sono sempre più frequenti: secondo una recente indagine commissionata da Facile.it all’istituto mUp Research, a settembre 2024 erano oltre 278.000 le micro e piccole imprese italiane che nei 12 mesi precedenti avevano subito danni da calamità naturali, per un controvalore di circa 3 miliardi di euro di perdite.

A quanto ammontano i rimborsi per frane, alluvioni e terremoti

Questa speciale copertura assicurativa coprirà tutti i danni causati da calamità naturali con alcune specifiche. Ad esempio, in caso di terremoto, i beni assicurati si dovranno trovare in area “individuata tra quelle interessate dal sisma nei provvedimenti assunti dalle autorità competenti, localizzati dalla Rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) in relazione all’epicentro del sisma”.

Come spiega la fondazione studi del Consiglio nazionale consulenti del lavoro, così come previsto per le alluvioni, anche in caso di terremoto, verranno ricompresi in un unico sinistro “tutti i danni derivati dallo sciame sismico verificatosi nelle settantadue ore successive al primo evento che ha dato luogo al sinistro indennizzabile”.

Riguardo franchigia e massimali di indennizzo, la legge dispone che fino a 30 milioni di somma assicurata, le polizze assicurative potranno prevedere uno scoperto non superiore al 15 per cento del danno indennizzabile mentre, se il valore dei beni assicurati supera tale valore, il valore della franchigia è rimessa alla

libera negoziazione delle parti. Per i massimali di indennizzo, sono previste tre diverse fasce:

  • sino a 1milionedi euro di somma assicurata dove non è previsto alcun limite di indennizzo;
  • da 1 milione a 30 milioni di euro dove scatta un limite di indennizzo non inferiore al 70%;
  • oltre i 30 milioni di euro dove il massimale è rimesso alla libera negoziazione delle parti.

Quanto costa la polizza Cat Nat contro le catastrofi: prezzi e simulazioni con esempi

Sempre secondo l’indagine commissionata da Facile.it, ad esempio, appena il 6,2% delle micro e piccole imprese intervistate ha dichiarato di avere già una polizza contro terremoti, inondazioni, alluvioni, esondazioni e franamenti, a cui si aggiunge un 4% che, invece, ha detto di essere coperto solo parzialmente. Ma quanto costa ad una microimpresa sottoscrivere questo tipo di copertura assicurativa? Facile.it ha elaborato alcune simulazioni prendendo in esame tre diverse attività commerciali, ristorante, autofficina e hotel, in altrettante città campione: Milano, Roma e Palermo. 

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Nel caso del ristorante è stato considerato un immobile da 300.000 euro contenente attrezzatura di valore pari a 100.000 euro: con queste caratteristiche, il premio annuale per sottoscrivere un’assicurazione “Cat Nat” a Milano è pari a 343,50 euro, valore che diventa 401 euro a Roma e 469 euro a Palermo.

Per l’autofficina è stato invece considerato un fabbricato dal valore di 400.000 euro e 200.000 euro di attrezzatura; in questo caso, il costo della polizza se l’attività è ubicata a Milano è pari a 359 euro, diventa 434 euro se a Roma e arriva a 551 euro, invece, a Palermo. Le quotazioni per l’hotel salgono, in virtù di valori assicurati più elevati: in questo caso un immobile dal valore di 1 milione di euro e attrezzatura per 500.000 euro. La struttura posizionata a Milano deve mettere a budget un costo annuale pari a 703,5 euro, a Roma 720,5 euro, mentre a Palermo 1.033,5 euro.



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