Hotel, ostelli e collegi, contributi maggiorati del 20%: «Ammortizziamo lo stop al Superbonus»

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Da sinistra: Sandro Parcaroli, presidente della Provincia e sindaco di Macerata; Massimiliano Polacco, direttore generale di Confcommercio Marche: Guido Castelli, commissario sisma 2016

di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)

Aggiornamento ed adeguamento dei costi parametrici per dare un impulso decisivo alla ristrutturazione o ricostruzione di alberghi, hotel, ostelli, collegi usufruendo della massima classe di sicurezza sismica. E’ quanto contenuto nell’ordinanza commissariale n. 222 del 31 gennaio scorso che introduce un’integrazione percentuale del 20% rispetto al contributo riconosciuto alle imprese che sceglieranno di ricostruire le proprie strutture ricettive in classe d’uso 4, ossia costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche, in aggiunta alle altre risorse disponibili per la ricostruzione.

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Guido Castelli

Dunque alberghi più sicuri ma anche punti di riferimento delle popolazioni che risiedono nelle aree del cratere sismico per eventuali futuri terremoti. Nella sede di Confcommercio di Macerata si è fatto il punto su questo importante strumento normativo a servizio di una ricettività da rilanciare.  «Recentemente abbiamo ritenuto di introdurre delle maggiorazioni per favorire la ricostruzione nel periodo in cui non opererà più il 110% – ha ribadito Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione – abbiamo adottato delle misure che da tempo ritenevamo necessarie, come nel caso della ricostruzione post sisma per le strutture alberghiere, che sono strutture molto grandi. Nel caso in cui scelgano di essere riparate col grado massimo di sicurezza sismica necessitano di maggiorazioni proprio perché il contributo non bastava. In questi casi è stata introdotta a un’integrazione percentuale del 20% per strutture alberghiere ma pure ostelli, collegi e studentati che, essendo destinati ad ospitare persone, devono essere ricostruite aderendo al massimo livello di sicurezza il che può essere un’ulteriore sicurezza per chi sceglie di trascorrere nelle Marche. In questo modo si aumenta il grado di sicurezza delle nuove strutture dell’ospitalità che al tempo stesso, in caso di ulteriori eventi sismici, possono diventare strategiche nell’essere un immediato punto di riferimento per popolazioni che hanno servizi spesso lontani dai propri paesi».

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Sandro Parcaroli

Delle 21 strutture ricettive non agibili 12 (il 57%) sono nella fase di progettazione, 3 (14%) in fase istruttoria e solo 6 (29%) in Sal. «Stiamo lavorando molto sulle vie di comunicazione, dalla superstrada Val di Chienti alla nuova Pedemontana e la futura strada Regina della Val Potenza – ha detto il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli – è indispensabile che riparta l’economia, che i nostri giovani restino a lavorare sul territorio ed anche in queste zone che sono state pesantemente colpite dal terremoto. È indispensabile che l’economia riparte, che riparta il turismo che può essere un volano decisivo per le nuove generazione per portare ricchezza in queste aree. Quindi plaudo all’iniziativa portata avanti dal Commissario Castelli e da Confcommercio che mira a sostenere una ristrutturazione in completa sicurezza dei luoghi di ospitalità ed accoglienza nel cratere sismico».

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Massimiliano Polacco

Dal canto suo Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche e Marche Centrali, ha tenuto a ribadire che «abbiamo bisogno di far ripartire l’intero territorio colpito dal sisma. Avevamo bisogno di far ripartire l’accoglienza, il turismo, le nostre infrastrutture, i nostri imprenditori. Con questa ordinanza abbiamo degli imprenditori pronti a ricostruire i propri alberghi che significa ricostruire un tessuto economico di questo territorio. Secondo noi il turismo trainerà le aree interne colpite dal terremoto: le città hanno atteso per troppo tempo la ricostruzione ed il tessuto sociale e quello commerciale ne ha risentito. Per cui facciamo ripartire il turismo e le strutture di servizio del commercio e di assistenza al visitatore potrà far decollare il territorio offrendo quell’accoglienza che senza alberghi, ostelli, hotel non rende possibile questa ripartenza».

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Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche

Luca Giustozzi, presidente Federalberghi Marche, ha puntato sul fatto che si tratta «di una misura, quella della classe d’uso 4, capace di dare la massima sicurezza futura in caso di nuovi sismi. Questo per tutti i cittadini che abitano in queste zone e per i turisti: nel primo caso sarà un punto di riferimento per l’emergenza visto che parliamo di zone che hanno difficoltà ad essere raggiunte rapidamente mentre nel caso di visitatori si offre il massimo della sicurezza. Gli alberghi sono un volano per far ripartire il turismo: senza posti letto, ristorazione, accoglienza è impensabile che l’economia possa ripartire generando posti di lavoro e magari anche attraendo investimenti».

Infine le testimonianze di due operatori del settore ricettivo. «La situazione è molto migliorata dall’avvento alla guida dell’Usr del senatore Guido Castelli e speriamo che continui con questa velocità e ci sia sempre vicino come ha fatto finora – ha detto Gianfranco Tombini dell’Hotel Felycita di Frontignano – le problematiche che affrontiamo è che mancano i locali pubblici in zona, i posti letto. Gli alberghi ancora sono a metà strada, non sono ancora ricostruiti. Per rilanciare il turismo nell’entroterra montano colpito dal terremoto qualcosa è stato fatto: nella mia zona sono state riattivate le due seggiovie delle Saliere, il Comune ha iniziato i lavori per la cabinovia che arriverà sino al Cornaccione, un impianto nuovo, all’avanguardia, comodissimo per il turista che vuole venire da noi a sciare» mentre Francesco Ferranti, titolare del’Hotel Ussita, ha ricordato come «le strutture ricettive che dopo il 2016 hanno fermato l’attività causa danni provocati dal terremoto sono 21 ed al momento la maggior parte chiuse. È tutto fermo per il timore degli accolli, cioè risorse aggiuntive da mettere rispetto al contributo statale che non è sufficiente: solo un terzo degli albergatori ha avviato i lavori e sta incontrando nell’iter di apertura del cantiere difficoltà legate appunto alle risorse mancanti. C’è una disponibilità da parte del commissario Castelli ad esaminare queste problematiche come si vede da questa ordinanza: si va anche oltre perché il tema è anche il rilancio economico delle zone con misure idonee a far ripartire il turismo in queste aree».

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