“Dobbiamo stabilire se Kiev è pronta per la pace”

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Gli aggiornamenti sulla guerra tra Ucraina e Russia, le notizie in diretta di lunedì 10 marzo: il presidente Volodymyr Zelensky è arrivato in Arabia Saudita per colloqui di pace, alla vigilia dei negoziati di domani per risolvere il conflitto tra Kiev e Mosca. La Russia ha annunciato oggi l’espulsione di due diplomatici britannici accusandoli di spionaggio, mentre Starmer ha convocato una videocall con i leader “volenterosi”: il meeting virtuale si terrà sabato.

Trump, intato, ha affermato: “Riprenderemo condivisione intelligence con Kiev” e sulle terre rare dice: “Accordo con Kiev possibile entro 2-3 giorni”.

Elon Musk su X parla a tutto campo sulla Nato, alleanza dalla quale gli Stati Uniti “dovrebbero uscire” perché “non ha senso che l’America paghi per la difesa dell’Europa”, e su Starlink, “spina dorsale” della difesa ucraina, aggiungendo che “se lo disattivo la loro prima linea crollerebbe”, prima di fare dietrofront: “Starlink non spegnerà mai i suoi terminali sull’Ucraina”. Piantedosi: “Piano riarmo UE non è ideologicamente negativo, anzi”.

Guerra Ucraina-Russia, le ultime notizie in diretta:

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Ucraina pronta a firmare accordo sulle terre rare con gli Usa

La delegazione ucraina è pronta a firmare un accordo con gli Stati Uniti durante i colloqui di domani in Arabia Saudita, riguardante l’accesso ai minerali di terre rare dell’Ucraina. Due alti funzionari ucraini hanno confermato che Kiev proporrà un cessate il fuoco che copra il Mar Nero, attacchi missilistici a lungo raggio e il rilascio di prigionieri. L’incontro con il segretario di Stato americano, Marco Rubio, è previsto per domani.

Premi Nobel chiedono di usare i fondi russi congelati per la ricostruzione

Un appello firmato da oltre 130 premi Nobel chiede che i beni russi congelati vengano destinati alla ricostruzione dell’Ucraina e a compensare le vittime della guerra, dopo un eventuale accordo di pace. Tra i firmatari figurano personalità come l’attivista iraniana Shirin Ebadi, l’ex presidente polacco Lech Walesa e gli scrittori Elfriede Jelinek, Herta Müller e Orhan Pamuk. La petizione sarà consegnata a Oleksandra Matviichuk, leader del Centro per le libertà civili ucraino e Premio Nobel per la Pace nel 2022.

Kiev, non c’è alcuna minaccia di accerchiamento nel Kursk

Il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha escluso la possibilità di un accerchiamento delle truppe ucraine nella regione di Kursk, assicurando che vengono adottate misure difensive. Nel frattempo, l’intelligence britannica ha riferito che le forze ucraine hanno lanciato contrattacchi a Pokrovsk, nella regione di Donetsk, mentre in Kursk l’esercito russo sta intensificando la pressione sulle posizioni ucraine.

Starmer parla con Trump, auspica una ricucitura tra Usa e Ucraina

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha parlato telefonicamente con il presidente americano Donald Trump per discutere della “pace duratura in Ucraina”. Downing Street ha comunicato che Starmer ha informato Trump sulle iniziative diplomatiche del Regno Unito e ha espresso speranza in un esito positivo dei negoziati ucraino-americani in Arabia Saudita, con l’auspicio di riprendere il sostegno militare e d’intelligence degli Stati Uniti a Kiev.

Rubio: “Proposta ucraina su tregua parziale è promettente”

Gli Stati Uniti considerano la proposta ucraina per un cessate il fuoco parziale “promettente”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Marco Rubio, a Riad. “Non sto dicendo che da solo sia sufficiente, ma è il tipo di concessioni di cui avremmo bisogno per porre fine al conflitto”, ha affermato.

Ministro Tajani: “Non manderemo nostri militari in Ucraina”

“Questo governo sta cercando di affrontare con determinazione e serietà la burrasca” se questa “dovesse arrivare. Non manderemo i nostri militari in Ucraina, non manderemo in missioni europee”. Tuttavia, se a livello internazionale ci dovesse essere la creazione di “una zona franca, ci potrebbe essere una partecipazione italiana come facciamo in Libano e altre parti del mondo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, intervenendo a un convegno a Ravenna. “La politica di governo è come un mosaico che si realizza con l’impegno di tutti quanti noi – ha aggiunto – noi insieme all’Europa perché noi siamo il cuore dell’Europa. Sarà facile? No, non sono superficiale ma sono sempre ottimista. Quando c’è una crisi – ha concluso Tajani – dobbiamo avere la determinazione di trasformare quella crisi in opportunità”.

Ucraina, rinforzi a truppe impegnate in regione Kursk

L’Ucraina ha annunciato un potenziamento del proprio contingente militare nella regione russa di Kursk, dove le forze di Mosca hanno recentemente rivendicato avanzamenti significativi. Il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Sirski, ha dichiarato su Facebook di aver ordinato il rafforzamento delle unità con ulteriori risorse, incluse tecnologie di guerra elettronica e droni. L’operazione militare ucraina in questa regione era iniziata ad agosto, e ora Kiev intende intensificare gli sforzi per contrastare le operazioni russe nell’area.

Rubio (USA): “Dobbiamo stabilire se Kiev è pronta per la pace”

Per gli Stati Uniti è importante “stabilire chiaramente le intenzioni dell’Ucraina” sulla pace e avere la certezze che Kiev “sia pronta a fare cose difficili, come faranno i russi”. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio al suo arrivo a Riad.

Zelensky è arrivato in Arabia Saudita

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nella città saudita di Gedda, ha riferito un funzionario ucraino all’agenzia britannica Reuters.

Russia: preso il controllo di altri villaggi nel Kursk

Mosca afferma di aver ripreso il controllo di diversi villaggi nella regione russa di Kursk e sostiene di aver quasi accerchiato le truppe ucraine. Secondo il ministero della Difesa russo, le operazioni per respingere gli attacchi ucraini hanno portato a “progressi significativi”, con la riconquista delle località di Staraya, Novaya Sorochina e Malaya Loknya. Inoltre, l’esercito russo dichiara di aver inflitto pesanti perdite alle forze di Kiev, con circa 340 tra morti e feriti nelle ultime 24 ore.

Rutte (Nato): “Serve un buon accordo di pace in Ucraina, la Cina ci guarda”

Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha sottolineato la necessità di un accordo di pace solido per l’Ucraina, per evitare che la Cina ne tragga vantaggio. Ha riconosciuto gli sforzi per sbloccare la situazione, citando incontri tra Stati Uniti, Ucraina e Russia. In Europa si valuta una missione per garantire il cessate il fuoco. Rutte ha avvertito che un accordo sfavorevole rafforzerebbe le ambizioni di Xi Jinping nel Pacifico, preoccupando gli Stati Uniti.

L’inviato di Trump: “Accordo sui minerali potrebbe essere raggiunto in settimana”

I segnali dall’Ucraina sono positivi e un accordo sui minerali potrebbe essere raggiunto in settimana. A dirlo Steve Witkoff, l’inviato di Trump, in un’intervista a Fox.

Starmer convoca per sabato videoconferenza con i leader della “coalizione dei volenterosi” per l’Ucraina

Il premier britannico Keir Starmer ha convocato per sabato una videoconferenza con i leader della cosiddetta ‘coalizione dei volenterosi’ per l’Ucraina, seguito di quella in presenza a Londra del 2 marzo scorso. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro. Dovrebbero partecipare i leader di una ventina di Paesi.

Kiev: “Colpita nella notte grande raffineria russa nel Samara”

Droni manovrati dall’intelligence militare ucraina (Hur) hanno colpito la scorsa notte una raffineria russa di petrolio, definita strategica, a Novokuybyshevsk, nell’oblast russo di Samara secondo quanto riporta il Kyiv Independent. L’Ucraina, ricorda il sito di news, ha sistematicamente preso di mira raffinerie di petrolio russe, siti militari e magazzini in profondità dietro le linee del fronte per minare la capacità di Mosca di condurre la guerra. La “capacità della raffineria ammonta a 8,8 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, rendendola una delle 10 più grandi in Russia”, ha affermato Andrii Kovalenko, capo del Centro di contrasto alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev.

L’Ue: “Abbiamo capacità satellitari, pronti ad aiutare Kiev”

“Nessun commento particolare sullo scambio tra le autorità polacche e la controparte americane. Restiamo impegnati e pronti a sostenere l’Ucraina con GovtSatCom fino a quando Iris2 non sarà pienamente operativo. Abbiamo capacità satellitari in Ue e siamo pronti a sostenere l’Ucraina se necessario”. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, replicando a una domanda sullo scambio avvenuto ieri tra il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, Elon Musk e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, sull’uso dei satelliti Starlink in Ucraina.

Kiev: “Vantaggio a Mosca da blocco condivisione intelligence Usa”

Un prolungato congelamento da parte di Washington della condivisione della propria intelligence militare con l’Ucraina darà alla Russia “un vantaggio significativo” sul campo di battaglia. Lo ha detto un alto funzionario ucraino. “La cosa principale è quanto durerà. Se dura a lungo, darà ai russi un vantaggio significativo”, ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato. Secondo lui lo stop sta già compromettendo la capacità di Kiev di colpire obiettivi sul territorio russo.

Salvini: “Italia può essere centrale per la pace in Ucraina”

Il ruolo dell’Italia con Trump alla Casa Bianca? “Siamo centrali perché il governo italiano ha buone relazioni con il governo americano e quindi penso che l’Italia possa avere – come lo ebbe in passato con Berlusconi e con Craxi – un ruolo centrale, di ponte, di unione”. Così il vicepremier Matteo Salvini in un evento a Milano risponde a una domanda dei cronisti. “Mentre in Europa ho l’impressione che qualcuno voglia ritagliarsi un ruolo personale per dividere, per allontanare – prosegue Salvini – l’Italia può avere il grande ruolo che ebbe in passato con le grandi culture socialiste e democristiane – e con quel genio assoluto che era Berlusconi, il quale oggi sicuramente saprebbe cosa dire e con chi parlare”. L’Italia, rimarca il vicepremier, “può avvicinare, può unire l’Occidente isolando quelli che vorrebbero altri 3 anni di conflitto” in Ucraina.

Peskov: “Espulsione diplomatici Gb per la nostra sicurezza”

“Le nostre agenzie speciali stanno facendo il loro lavoro, garantendo la sicurezza della Federazione Russa. Tutto ciò che deve essere fatto viene fatto”. il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato così l’annuncio dell’espulsione di due diplomatici dell’ambasciata britannica a Mosca, accusati di essere spie, che dovranno lasciare il Paese entro due settimane.

Zelensky: “Vogliamo pace ma Mosca trascina la guerra”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito prima dei colloqui con i funzionari statunitensi in Arabia Saudita di domani che l’Ucraina vuole la pace e la Russia è “l’unica ragione” per cui la guerra si trascina. “L’Ucraina cerca la pace sin dal primo secondo della guerra e abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua e’ la Russia”, ha dichiarato Zelensky sui social media.

Londra condanna Mosca per espulsione di diplomatici Gb

Il Regno Unito ha condannato la Russia per l’espulsione di due diplomatici britannici per “spionaggio” definendo come “calunniose e infondate” le accuse mosse da Mosca nei loro confronti. E’ quanto si legge in una nota del Foreign Office.

Lavrov: “Da Trump dichiarazioni incoraggianti”

Mosca ritiene che sia troppo presto per trarre conclusioni di vasta portata sulle prospettive di risoluzione del conflitto in Ucraina, ma ciò che la Russia ha sentito finora dai rappresentanti dell’amministrazione Usa di Donald Trump è “nel complesso incoraggiante“. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “Non vorrei correre troppo. Come ha detto più volte il presidente Vladimir Putin, siamo sempre pronti ai negoziati, ma allo stesso tempo, i nostri interessi nazionali devono essere garantiti”, ha detto in un’intervista alla rivista Nuove regioni della Russia.

Mosca: “Non tolleriamo gli 007 Gb sul nostro territorio”

La Russia non tollererà l’attività dei servizi di sicurezza britannici sul suo territorio e raccomanda ai cittadini britannici di fornire informazioni accurate nelle loro richieste di visto, ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota. Un rappresentante dell’ambasciata britannica è stato convocato al ministero questa mattina, riferisce la nota. “La parte russa ha espresso una forte protesta contro i fatti scoperti di informazioni consapevolmente false presentate da alcuni dipendenti dell’ambasciata nelle loro domande di ingresso in Russia”, ha affermato Mosca. All’incontro, “è stato sottolineato ancora una volta che Mosca non tollererà l’attività di agenti non dichiarati dei servizi di sicurezza britannici sul suo territorio e che la posizione intransigente della Russia su questo tema sarà formulata in modo coerente con gli interessi della sicurezza nazionale”, si legge nella nota. Il ministero ha anche “avvertito che la parte russa darà una risposta risoluta di ritorsione se Londra deciderà di far degenerare la situazione”. In precedenza, la Russia aveva chiesto che due dipendenti dell’ambasciata britannica lasciassero il suo territorio entro due settimane “per aver violato le leggi russe e tenendo conto delle informazioni rilevate dalle agenzie russe competenti e indicanti l’appartenenza di tali dipendenti ai servizi di sicurezza britannici”.

Fonti Usa: “A Riad si vedrà se Kiev è disposta a concessioni per fine guerra”

I dirigenti americani intendono usare l’incontro di domani in Arabia Saudita con la delegazione ucraina per valutare se Kiev sia disposta a fare concessioni materiali alla Russia per mettere fine alla guerra: lo affermano due funzionari statunitensi citati dal sito della Reuters. “La delegazione statunitense cercherà anche segnali che indichino se gli ucraini siano seriamente intenzionati a migliorare i rapporti con l’amministrazione Trump”, dopo il litigio in diretta mondiale alla Casa Bianca, ha affermato uno dei funzionari.

Kiev: “Russi hanno lanciato di notte 176 droni, 130 abbattuti”

A partire dalle 18 locali di ieri (le 17 italiane) fino a questa mattina, i russi hanno lanciato sull’Ucraina 176 droni, 130 dei quali, di tipo Shahed, sono stati intercettati e abbattuti dalla contraerea ucraina e altri 42, per lo più droni-esca, sono andati perduti o sono caduti in zone aperte. Sono state invece colpite le regioni di Kiev, di Kharkiv e di Poltava. Lo fa sapere nel suo consueto bollettino quotidiano l’aeronautica militare di Kiev sul proprio canale Telegram, ripresa dai siti ucraini, fra cui Ukrinform. A intervenire contro gli sciami di droni d’attacco sono stati l’aviazione, le unità di difesa antimissile, i gruppi di fuoco mobili dell’aeronautica e l’esercito.

Mosca annuncia espulsione due diplomatici Gb: “Spionaggio”

L’Fsb, il servizio d’intelligence di Mosca, ha annunciato l’espulsione di due diplomatici del Regno Unito, accusato di “spionaggio”. Si tratta del secondo segretario dell’ambasciata e del marito del primo segretario, che dovranno lasciare la Russia “entro due settimane”. L’Fsb afferma di aver “scoperto prove che questi diplomatici stavano portando avanti attività di sovversione e di intelligence che minacciano la sicurezza della Federazione Russa”.

Trump: “Kiev non mostra interesse per pace, non riprendiamo aiuti militari”

“L’Ucraina non ha mostrato abbastanza interesse nel raggiungere la pace perché gli Stati Uniti riprendano gli aiuti militari”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Penso che firmeranno l’accordo sui minerali. Ma noi vogliamo che lo facciano, voglio che vogliano la pace, giusto? Come lo dimostrano?…Al momento non lo hanno dimostrato nella misura in cui avrebbero dovuto. Penso che al momento non lo abbiano fatto, ma penso che lo faranno, e penso che diventerà evidente nei prossimi due o tre giorni”, ha detto Trump ai giornalisti , rispondendo alla domanda se avrebbe ripreso gli aiuti militari se l’accordo sui minerali fosse stato firmato. La Casa Bianca ha confermato che sono in corso consultazioni sia con la Russia che con l’Ucraina e il nuovo incontro sull’accordo di pace si terrà in Arabia Saudita questa settimana.

Piantedosi: “Sì al piano di riarmo dell’Unione europea”

“Prendiamo atto, come Europa, che il mondo sta cambiando e che dobbiamo marcare una nostra autosufficienza anche dall’America. Al di là del termine, riarmo o difesa comune, non vedo il piano in maniera ideologicamente negativa. Anzi, la pace si persegue anche così”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista al Foglio. È a favore? “Sì – risponde – senza un’adesione apertamente favorevole, ma di certo non ideologicamente contraria”.

Trump: “Né Kiev né Mosca hanno le carte, fermeremo la guerra”

“Io dico che (gli ucraini) non hanno le carte. Nessuno ha davvero le carte. La Russia non le ha”. E “quello che bisogna fare è arrivare a un accordo e fermare le uccisioni. È una guerra senza senso e riusciremo a fermarla”. Lo ha detto nelle scorse ore il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, come riportato da Fox News, mentre in Arabia Saudita sono attesi i colloqui tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il principe ereditario, Mohammed bin Salman, alla vigilia dell’incontro nella monarchia del Golfo tra delegazioni di Stati Uniti e Ucraina.

Musk: “Starlink non spegnerà mai i suoi terminali in Ucraina”

“Per essere estremamente chiari, non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine collasserebbero, poiché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni! Non faremo mai una cosa del genere né la useremmo come merce di scambio”. Così Elon Musk su X torna sulla connessione di Starlink all’Ucraina.

Media: “Kiev proporrà cessate il fuoco parziale per convincere Usa a riprendere gli aiuti”

L’Ucraina cercherà di convincere gli Stati Uniti a riattivare gli aiuti militari e l’intelligence in occasione dei colloqui bilaterali che si svolgeranno in Arabia Saudita. Lo rivela il Financial Times citando funzionari informati sui preparativi per i negoziati in Arabia Saudita che hanno spiegato che Kiev sarebbe pronta “a proporre un cessate il fuoco parziale” con la Russia in particolare per quanto riguarda gli attacchi con droni e missili a lungo raggio e operazioni di combattimento nel Mar Nero. Una proposta, questa, “nella speranza che i progressi dei colloqui portino Washington a revocare la sua decisione di congelare la condivisione dell’intelligence e le forniture di armi”.





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