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La verifica delle condizioni reddituali per avere le detrazioni per familiari a carico a volte può essere di difficile gestione. Già una prima distinzione può essere fatta sulla base dell’età del familiare potenzialmente a carico. Infatti i figli fino a 24 anni possono essere considerati a carico laddove nel corso del periodo d’imposta oggetto di dichiarazione dei redditi non hanno superato un reddito di 4.000 euro; il limite scende a 2840,51 per gli altri soggetti.
La verifica reddituale potrebbe essere un pò più complicata nelle ipotesi in cui ad esempio il familiare percepisce redditi da regime forfettario o da cedolare secca.
Infatti, sarebbe legittimo chiedersi se tali introiti concorrono alla suddetta soglia reddituale. Ma per rispondere a questa domanda basterebbe sfogliare le istruzioni di compilazione della dichiarazione dei redditi.
Più problematica però potrebbe essere la gestione della verifica del reddito per lavoratori impatriati o docenti e ricercatori che hanno trasferito la propria residenza fiscale in Italia dopo un periodo di permanenza all’estero.
Una volta rientrati in famiglia come deve essere verificata la condizione reddituale di familiare a carico? Bisogna conteggiare anche la quota di reddito esente?
A questa domanda ha risposto l’Agenzia delle entrate con la risposta n° 67/2025.
La verifica della condizione di familiare a carico: il limite reddituale
Rispetto alla dichiarazione 2025, redditi 2024, sono considerati familiari fiscalmente a carico:
- i membri della famiglia che nel 2024 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
- i figli di età non superiore a 24 anni che nel 2024 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Nel limite di reddito di 2.840,51 euro (o 4.000 euro) che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, vanno computate anche le seguenti somme, che non sono comprese nel reddito complessivo:
- il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
- la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’im-prenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98-ex minimi);
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni (art. 1, commi da 54 a 89, legge 23 dicembre 2014, n. 190.
Dal 2025 cambiano le detrazioni per familiare a carico
Rispetto al periodo d’imposta 2024 oggetto di prossima dichiarazione dei redditi la detrazione per figli a carico: spetta per ciascun figlio, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, di età pari o superiore a 21 anni.
Senza alcun limite di età. Per i figli fino a 21 anni viene erogato l’assegno unico.
Dalla dichiarazione del prossimo anno invece entreranno in gioco le nuove detrazioni per familiari a carico post Legge di bilancio 2025. Anche con limiti di età.
Detrazioni familiari a carico. La verifica del limite reddituale se il figlio rientra dall’estero
In premessa abbiamo accennato lal fatto che la verifica reddituale per poter essere considerato familiare a carico potrebbe essere un pò più complicata nelle ipotesi di lavoratori impatriati o docenti e ricercatori che hanno trasferito la propria residenza fiscale in Italia. Dopo un periodo di permanenza all’estero.
Una volta rientrati in famiglia come deve essere verificata la condizione reddituale di familiare a carico?
Nella risposta n°67 “Limite di reddito per essere considerati fiscalmente a carico”, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che per i redditi sottoposti a regimi agevolativi di favore, come ad esempio il cosiddetto “forfetario” (articolo 1, commi 54 e ss. della legge n. 190/2014) o la cedolare secca sulle locazioni (articolo 3 del decreto legislativo n. 23/2011) è la norma stessa a indicare esplicitamente la loro rilevanza ai fini dei requisiti reddituali per il riconoscimento di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria.
Mentre per l’agevolazione impatriati o docenti e ricercatori non sussiste un analogo riferimento.
Da qui, secondo l’Agenzia delle entrate: la quota di reddito esente da imposizione, non concorrendo alla formazione della base imponibile, non rileva ai fini della determinazione del reddito complessivo del familiare.
Di conseguenza, laddove il reddito complessivo della ricercatrice o del lavoratore impatriato non superi i 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, questi potranno essere considerati fiscalmente a carico del coniuge (o del genitore) e quest’ultimo potrà fruire delle detrazioni previste dall’articolo 12 del Tuir.
Riassumendo.
- Limiti reddituali per le detrazioni familiari a carico. Per il 2024, sono considerati a carico: figli fino a 24 anni con reddito complessivo non superiore a 4.000 euro. Altri familiari con reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro.
- Redditi da includere nel calcolo del limite. Nel reddito complessivo vanno conteggiati: redditi da cedolare secca sulle locazioni; edditi da regime forfettario o di vantaggio per giovani imprenditori; retribuzioni da enti internazionali, diplomatici e missioni religiose; redditi da lavoro dipendente nelle zone di frontiera.
- Difficoltà nella verifica per particolari categorie. La verifica reddituale può essere più complessa per chi ha redditi soggetti a tassazione sostitutiva (forfettari, cedolare secca); lavoratori impatriati e ricercatori rientrati in Italia, poiché parte del loro reddito è esente da imposte.
- Esclusione della quota esente. L’Agenzia delle Entrate (risposta n. 67/2025) ha chiarito che per forfettari e cedolare secca, questi redditi devono essere conteggiati ai fini del limite reddituale. Per lavoratori impatriati e ricercatori, la quota di reddito esente non rientra nel calcolo del reddito complessivo per essere familiare a carico.
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