Borse, Wall Street affonda: male Tesla e le Big tech. Anche i Mercati europei in negativo

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I timori di una guerra commerciale, l’inquietudine per una possibile frenata dell’economia americana (a rischio per via delle imprevedibili politiche commerciali di Donald Trump e dei suoi tagli alla spesa e ai dipendenti pubblici) e la paura di una recessione appesantiscono le Borse. Dopo un avvio in rialzo, i Mercati europei hanno girato in negativo e chiuso in netto calo, spinti anche dalle forti perdite a Wall Street. A New York il Nasdaq ha perso il 4% e ha visto andare in fumo 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il tonfo è legato alle Magnifiche 7, spinte al ribasso da Tesla: il colosso delle auto elettriche perde il 15%, il calo maggiore dal 2020.

Le Borse europee

Avvio in rialzo per le Borse europee: a Milano l’indice Ftse Mib ha segnato +0,58%, Londra ha iniziato le contrattazioni in progresso dello 0,14%, Parigi dello 0,5% e Francoforte, sostenuta dai dati sulla produzione industriale, dello 0,67%. I Mercati si sono poi appesantiti a metà seduta: Francoforte -1,6%, Londra -0,8%, Milano e Parigi -0,7%. Borse del Vecchio Continente sempre con tonalità differenti, ma comunque negative, dopo l’avvio debole di Wall street: Francoforte -1,4%, Londra -0,8%, Amsterdam e Milano -0,7%, Parigi -0,3%. Lieve peggioramento per Piazza Affari e tutti i listini europei, più tardi, dopo la nuova corrente di vendite a Wall street (specie sull’indice tecnologico Nasdaq, che ha ceduto oltre quattro punti percentuali): in un clima nervoso e comunque molto volatile, Francoforte -1,6%, Madrid -1,2%, Milano -0,9%, Londra -0,8%, Parigi è scesa di circa mezzo punto. Infine, chiusura in netto ribasso per le Borse Europee. A Milano l’indice Ftse Mib ha concluso in ribasso dello 0,95% a 38.225 punti. Lo Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso in leggero aumento: il differenziale ha concluso la seduta a 113 punti base, contro i 111 dell’avvio. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,96%. In Europa la Borsa peggiore è stata quella di Francoforte, che ha chiuso con un calo dell’1,7%, seguita da Madrid in perdita dell’1,3%. In ribasso finale dello 0,9% i listini azionari di Londra, Amsterdam e anche Parigi, che per tutta la giornata aveva provato a contenere le perdite.




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Wall Street in negativo

Wall Street ha aperto in negativo: il Dow Jones ha perso l’1,21% a 42.292,75 punti, il Nasdaq ha ceduto l’1,97% a 17.841,39 punti, mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno l’1,42% a 5.688,27 punti. Durante la seduta la situazione è peggiorata: Dow Jones -1,03% a 42.365,84 punti, Nasdaq -3,20% a 17.613,55 punti, S&P 500 -2,02% a 5.653,64 punti. Più tardi Wall Street ha accentuato le perdite: Dow Jones -1,54% a 42.139,12 punti, Nasdaq -4,08% a 17.457,41 punti, S&P 500 -2,58% a 5.621,49 punti. In chiusura di seduta confermato il tonfo: il Dow Jones ha finito in calo del 2,08% a 41.912,35 punti, il Nasdaq ha ceduto il 4,00% a 17.468,32 punti, lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 2,7% a 5.614,61 punti. Il Nasdaq, quindi, ha perso il 4% e ha visto andare in fumo 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il tonfo è legato alle Magnifiche 7, spinte al ribasso da Tesla.

Male Tesla

A Wall Street in forte calo Tesla, con i titoli che arrivano a perdere il 15%: è il calo maggiore dal 2020. La flessione del colosso delle auto elettriche ha trascinato al ribasso tutte le altre Magnifiche 7: Apple, Meta, Alphabet, Nvidia e Amazon perdono oltre il 5%, mentre Microsoft limita le perdite al 3,5%. Su Tesla pesano i dati delle vendite in Cina: a febbraio la compagnia di Elon Musk ha quasi dimezzato le vendite a 30.688 veicoli (-49% annuo), per una quota di mercato nel settore delle e-car scesa di 4 punti percentuali al 3,9%. Più pesante, secondo i dati della China Passenger Car Association (Cpca), è l’export: appena 3.911 unità (-87%).




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