“Veronamercato punto di riferimento per il territorio”

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Il presidente di Veronamercato, Marco Dallamano, traccia le linee guida del settore agroalimentare veronese. E non solo.

Veronamercato è una realtà chiave nel panorama agroalimentare veronese, impegnata nell’innovazione e nella sostenibilità: in questa intervista, il presidente Marco Dallamano illustra gli obiettivi strategici, i progetti in corso e le iniziative per il futuro, con un’attenzione particolare agli investimenti del Pnrr, alla formazione dei giovani e alla lotta contro lo spreco alimentare.

Veronamercato svolge un ruolo centrale nella gestione delle strutture di proprietà del Comune legate al settore alimentare. Può spiegarci qual è l’impatto della vostra attività sul territorio?

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Veronamercato non è solo un luogo di commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, ma rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per il territorio. Il nostro obiettivo non è soltanto quello di garantire il buon funzionamento del mercato all’ingrosso, ma anche di promuovere la cultura alimentare e sensibilizzare la comunità sull’importanza di un’alimentazione sana.

Veronamercato nelle scuole con i 5 colori del benessere.

A tal proposito, sappiamo che Veronamercato organizza attività didattiche per le scuole. Ci può raccontare qualcosa di più su queste iniziative?

Da diversi anni ospitiamo classi di studenti di terza, quarta e quinta primaria all’interno del nostro centro, per proporre un’esperienza educativa salutare. L’obiettivo è quello di fare conoscere ai ragazzi il mondo della frutta e della verdura, attraverso attività ludico-sensoriali. In questo contesto facciamo scoprire ai ragazzi, il vero gusto dei prodotti freschi e contestualmente comprenderne il loro valore nutrizionale. Questo progetto rientra nella campagna europea i “Cinque colori del benessere”, che mira a educare i giovani sui benefici di un’alimentazione varia e bilanciata.

Quindi non si tratta solo di una visita guidata, ma di un vero e proprio laboratorio esperienziale?

I bambini non solo osservano il mercato, ma partecipano attivamente a laboratori dove possono assaggiare i prodotti, scoprire il valore della stagionalità e imparare a ridurre gli sprechi alimentari. Inoltre, al termine del percorso, ogni classe ha la possibilità di elaborare un progetto o un elaborato creativo legato ai temi affrontati, e la classe più meritevole viene premiata da una nostra commissione interna.

Un’iniziativa che quindi non si limita solo alla salute, ma punta anche a trasmettere un valore culturale e sociale?

Il nostro obiettivo è anche quello di avvicinare i giovani al mondo agricolo e alimentare, mostrando loro il valore del lavoro nei campi e della produzione locale. Oggi molti ragazzi hanno un rapporto distante con il cibo che consumano, e crediamo che educarli fino da piccoli alla consapevolezza alimentare, sia fondamentale.

Obiettivi: catena del freddo e parcheggi fotovoltaici.

Quali sono gli obiettivi principali di Veronamercato?

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Gli obiettivi attuali di Veronamercato si concentrano principalmente sul completamento dei lavori finanziati dal Pnrr, un percorso iniziato con la presentazione della domanda di finanziamento al Ministero, per il miglioramento del centro mercatale. Il progetto si articola in due macrointerventi: il primo riguarda la coibentazione delle derrate, con particolare attenzione alla catena del freddo e alla digitalizzazione della movimentazione delle merci. Il secondo prevede l’installazione di impianti fotovoltaici su circa 630 parcheggi esterni, permettendo una significativa autonomia energetica, soprattutto nei mesi estivi.

Abbiamo ottenuto un finanziamento di circa 19 milioni di euro dal Pnrr, classificandoci al primo posto a livello nazionale con il punteggio massimo di 100. Il resto dell’investimento è coperto da fondi propri di Veronamercato. Questo ci permetterà di distinguere ulteriormente il nostro mercato rispetto ad altri, garantendo una migliore conservazione della merce rispetto a strutture dove i prodotti sono esposti all’esterno. Il termine dei lavori è previsto per maggio 2026 e confidiamo di rispettare questa scadenza.

Una nuova generazione di professionisti.

Oltre a questi interventi infrastrutturali, ci sono altri progetti in corso?

Uno dei progetti più significativi, già avviato all’inizio di questo anno scolastico, riguarda l’inserimento di un corso Its all’interno del mercato. Abbiamo già accolto una prima classe e ci è stata richiesta un’ulteriore aula per una seconda. Riteniamo che la formazione sia fondamentale per il futuro del centro agroalimentare e per garantire una nuova generazione di professionisti del settore.

Uno dei problemi principali nel nostro ambito è il passaggio generazionale: i giovani faticano ad avvicinarsi a questo mondo, probabilmente anche a causa degli orari di lavoro, che nei mercati possono essere impegnativi. A Verona, fortunatamente, il mercato apre alle cinque del mattino, mentre in altre città le attività iniziano già alle due o alle tre di notte. Questo rende comunque più accessibile l’inserimento di nuove figure professionali.

Come si potrebbe incentivare maggiormente l’interesse dei giovani verso la sostenibilità e il settore agroalimentare?

È un aspetto complesso. I giovani oggi tendono a considerare la sostenibilità come un concetto legato più a tendenze del momento piuttosto che a un impegno quotidiano. Credo che la chiave sia proprio quella di sensibilizzarli a partire dalle piccole azioni, come il risparmio dell’acqua o la riduzione degli sprechi, per poi arrivare a comprendere l’importanza di gestire in modo consapevole le risorse.

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In quest’ottica, quest’anno Veronamercato pubblicherà il suo primo report di sostenibilità, un documento che illustrerà in modo chiaro le iniziative intraprese e l’impatto positivo che queste hanno sul nostro business e sul territorio. Oggi si parla molto di sostenibilità, a volte anche in modo abusato, ma per noi è fondamentale dimostrare concretamente ciò che stiamo facendo.

Sostenibilità ed eccedenze: 400 mila tonnellate alle Onlus.

Quali sono le principali iniziative di Veronamercato in ambito sostenibile?

Uno degli interventi più rilevanti è senza dubbio l’installazione degli impianti fotovoltaici sui 630 parcheggi. Inoltre, da anni portiamo avanti un’importante attività di recupero delle eccedenze alimentari. In collaborazione con le Acli, abbiamo una convenzione che permette di donare circa 400 mila tonnellate di prodotti all’anno a circa 30 Onlus che quotidianamente ritirano il cibo dal mercato. Si tratta di prodotti che, pur avendo ancora ottime caratteristiche organolettiche, non sono più vendibili per ragioni commerciali. Grazie a questa iniziativa, evitiamo lo spreco e aiutiamo le fasce più deboli della popolazione.

Come agisce Veronamercato per incentivare gli operatori a partecipare a questo progetto?

Abbiamo stipulato un accordo con Amia e Solori, che consente loro di ottenere una riduzione della quota variabile della Tari in base ai quantitativi donati. In questo modo, il processo di donazione non è solo un atto di sensibilità sociale, ma diventa parte di un circuito virtuoso di recupero alimentare che offre vantaggi concreti a chi partecipa.

L’iniziativa di recupero delle eccedenze è quindi un circuito positivo ben strutturato?

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Questa attività viene monitorata con precisione. Ogni anno riceviamo una relazione dettagliata sui dati raccolti, suddivisa per singoli operatori e per trimestre, con l’indicazione delle associazioni beneficiarie e dei quantitativi donati. Grazie a questa documentazione, possiamo avere un quadro chiaro dell’impatto di questa iniziativa.

Inoltre, abbiamo richiesto l’autorizzazione per diventare un vero e proprio hub per il recupero delle eccedenze non solo dal mercato, ma anche dalla produzione. Oggi ci occupiamo esclusivamente del recupero delle eccedenze di mercato, ma il nostro obiettivo è ampliare il progetto, ispirandoci a modelli già attivi in Emilia-Romagna. 

Aumento dei prezzi dell’ortofrutta.

Come sta reagendo Veronamercato di fronte all’aumento dei prezzi di frutta e verdura, che sta colpendo tutte le famiglie?

Il problema è complesso, perché, come sappiamo, l’aumento dei prezzi non riguarda solo il prodotto finale che arriva al consumatore, ma coinvolge anche tutta la filiera produttiva. Ad esempio, il costo dell’energia elettrica per i produttori è aumentato significativamente, così come quello per acquistare gli alimenti necessari per la produzione. E non dimentichiamo che la logistica stessa ha subito un incremento dei costi, soprattutto con l’aumento del carburante e delle spese di trasporto. Questo, naturalmente, si riflette direttamente sul prezzo finale dei prodotti che arrivano al mercato, come frutta e verdura.

La app per confrontare i prezzi: la “Borsa della spesa”.

E Veronamercato come sta cercando di aiutare i cittadini a gestire questa situazione?

Veronamercato offre uno strumento utile: abbiamo sviluppato un’app che permette ai cittadini di consultare quotidianamente i prezzi medi, minimi e massimi dei prodotti al mercato. Questa funzione si chiama “Borsa della spesa”. L’obiettivo è offrire un orientamento ai consumatori, per verificare se i prezzi che stanno pagando sono giusti o meno. È una guida che aiuta a mantenere l’equilibrio dei prezzi sul territorio, cercando di evitare che ci siano fluttuazioni ingiustificate. L’uso di questa app è molto semplice e chiunque può usufruirne. È un modo per dare ai cittadini gli strumenti per fare acquisti più consapevoli, specialmente in un periodo in cui il costo della vita è aumentato.

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