Sulla manifestazione del 15 marzo a Roma – La Città invisibile | perUnaltracittà

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Il Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove invita tutte e tutti a non prendere parte, in nessuna forma, al corteo del 15 marzo a Roma lanciato da Michele Serra. Quella sarà una piazza dalla spiccata propensione bellicista, utile solo a legittimare le politiche di riarmo di cui stanno discutendo gli stati dell’Unione europea.

Senza troppi giri di parole, diciamo che quella che fino ad oggi è stata una guerra che “l’occidente” ha combattuto per procura, potrebbe trasformarsi in una guerra tra Unione Europea e Russia.

Le nuove spese militari per una cifra pari a 800 miliardi non sono altro che la prosecuzione della politica espansionistica della NATO iniziata già negli anni Novanta. Il tutto mentre vengono continuamente tagliati, in nome della “austerità” che al tempo ha devastato la Grecia e perchè non ci sarebbero i soldi , servizi fondamentali per i cittadini (e per cui pagano tasse salate) come la Sanità, la Scuola, i Trasporti… per le armi invece pare che i soldi si trovino ed è facile intuire da dove vengano pescati.

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A fronte di questa situazione il PD ha preso una posizione a noi ben chiara e coerente con quanto accade qui a Firenze, dove avalla l’installazione del comando NATO alla caserma Predieri. Aderirà al corteo del 15 marzo criticando il piano di riarmo perché riarma i singoli stati e non un esercito europeo. Se vogliamo, una posizione ancora più reazionaria di quella della destra perché ciò vorrebbe dire agire in deroga rispetto alle scelte, se pur formali, anche dei singoli parlamenti. A traino gli altri.

L’ANPI aderirà con una “posizione pacifista” ma alla decisione della segreteria nazionale si stanno opponendo una quantità di sezioni e di iscritti totalmente contrari a questa mossa che tradisce tutta la propria Storia e per cui i veri partigiani si stanno rivoltando nelle tombe.

La CGIL tergiversa perché i suoi vertici sono legati a doppio filo con il PD ma una parte della base spinge per non esserci; circolano almeno due appelli, sia della minoranza interna che della FLC, che chiedono ai vertici di non dare la propria adesione a una simile porcheria. A Firenze la Camera del Lavoro ha votato un ordine del giorno che dice NO al comando NATO: che posizione prende su questo? L’Assemblea Generale di Lucca si è dichiarata pubblicamente contraria, per fare un esempio che riteniamo molto positivo.

L’ARCI si dice disorientata, non ci sarà formalmente, ma punta ad esser un ponte tra “chi andrà e chi resterà a casa”. Francamente non ci abbiamo capito molto e speriamo al più presto in una presa di posizione, e soprattutto di distanza, che sia anche in questo caso coerente con la storia di pacifismo e lotta per la cultura e l’integrazione, valori che sono all’antitesi di parole d’ordine belliciste come “o si fa l’Europa o si muore”.

Ognuna di queste organizzazioni rivendica una Unione europea più improntata al sociale e al welfare.

Non c’è inganno più grosso.

Non c’è modo più sbagliato di approcciarsi a questa fase storica.

L’idea di Unione europea improntata al sociale è proprio il miraggio che continua a legittimare l’Unione europea che non potrà mai essere qualcosa di diverso da ciò vediamo.

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L’Unione europea nasce come progetto imperialista.

Nasce sulle macerie dei bombardamenti di Belgrado, da sempre sostiene e appoggia le politiche criminali della NATO.

Ha distrutto ogni residuo delle conquiste operaie delle decadi passati.

Oggi è arrivato il momento di vederlo chiaramente e dirlo.

Come sempre accade questa sarà solo la cinghia di trasmissione delle scelte prese in “alto” verso il “basso”.

Per questi motivi sosteniamo idealmente tutte quelle sezioni, iscritti, categorie, lavoratori e cittadini che fanno parte di CGIL, ANPI e ARCI che non vogliono vedere collassare e finire nella vergogna della Storia le proprie organizzazioni, li invitiamo ad aggregarsi sempre più alla nostra lotta contro il comando NATO a cui già oggi in diversi prendono parte, li invitiamo a dare battaglia fino in fondo per impedire lo scempio della partecipazione alla manifestazione bellicista del 15 marzo eterodiretta da PD, Iv e Azione e il resto dei politicanti guerrafondai, a cacciare quei dirigenti che cercano di muoverli come massa di manovra al servizio di NATO, UE, industria bellica e reazionari di ogni genere.

Oggi dire NO alla guerra significa dire NO alla NATO, all’Unione europea e agli USA!

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