Strade Bianche 2025, Tom Pidcock ci prova ma Tadej Pogačar è imbattibile anche dopo una caduta!

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Tadej Pogačar si conferma alla Strade Bianche 2025. Una ennesima prestazione di assoluto livello per il campione del mondo che parte a poco meno di 80 chilometri dalla conclusione, seguendo una accelerazione iniziale del grintoso Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling). I due fanno il vuoto e rientrano sulla fuga, proseguendo assieme di comune accordo fino alla seconda scalata di Colle Pinzuto, dove il leader della UAE Team EmiratesXRG stacca definitivamente il britannico malgrado le visibili conseguenze della caduta subita a 50 chilometri dalla conclusione, quando una scivolata in discesa lo ha visto finire fuori strada, fortunatamente sull’erba, prima di essere atteso dal rivale.

Per lo sloveno arriva così un piccolo assolo di 18 chilometri che lo vede imporsi con un margine di 1’24” sull’ex compagno di avventura, mentre a completare il podio, quasi un altro minuto più avanti, è il suo compagno di squadra Tim Wellens, partito a sua volta da solo nello stesso tratto dopo essere a lungo restato a ruota degli inseguitori. Terzo a 2’12”, nel finale il belga ha fatto il vuoto sui corridori che erano con lui visto che Ben Healy (EF Education – EasyPost) taglia la linea del traguardo in quarta posizione, a 3’23”, mentre Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) chiude la Top5 dopo 4’20”.

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Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

La calma prima della tempesta si vede sin dalla partenza. Ci vogliono infatti dieci chilometri di calma piatta prima che nasca la fuga di giornata, al primo tentativo utile. A lanciarsi all’avventura sono Johan Price-Pejtersen (Alpecin-Deceuninck), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Connor Swift (INEOS Grenadiers), Simone Petilli (Intermarché-Wanty), Albert Withen Philipsen (Lidl-Trek), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Pepijn Reinderink (Soudal Quick-Step), Anders Foldager (Team Jayco AlUla) e Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team), ai quali il gruppo lascia subito spazio. Dietro di loro prova a muoversi Javier Serrano (Team Polti VisitMalta), ma una caduta, la prima di tante che segneranno la giornata, lo costringe a più miti consigli.

Il gruppetto di testa arriva rapidamente al primo settore sterrato, con un vantaggio in quel momento di 2’25”, accrescendo poi il proprio margine nel corso della prima ora di gara, conclusa ad una velocità media di 43,750 km/h e un vantaggio che arriva a superare i quattro minuti. A seguire il gruppo concederà altro margine, fino ad un massimo di 5’21”, che porta all’intervento della UAE Team Emirates – XRG. In quel momento cominciano anche le cadute in gruppo, che portano ad alcuni ritiri precoci, tra i quali quello di David Gaudu (Groupama-FDJ). Il gruppo si spezza una prima volta, ma non è ancora il momento per animare la corsa e presto torna compatto.

La situazione cambia completamente dopo l’ingresso nel settimo settore di sterrato, Serravalle, che vede una netta accelerazione degli inseguitori, mentre anche davanti la situazione esplode, complice una nuova caduta. Davanti restano così solo Askey, Swift, Donovan, Reinderink, Foldager e Weiss, che entrano a S. Martino in Grania con un margine in caduta libera, a quel punto ridotto a 2’50”. In un gruppo fortemente ridotto la Uno-X Mobility prova ad anticipare la bagarre, ma la squadra di Tadej Pogacar tiene un ritmo forsennato, tanto che ci sono già meno di 50 unità a comporre un plotone praticamente già in fila indiana quando si è da poco entrati nei 100 chilometri conclusivi.

Caduta, forature e andatura continuano a decimare il gruppo che a 80 chilometri dalla conclusione è ridotto a poco più di venti unità. Ma ormai sta per esplodere del tutto perché Isaac Del Toro dà le sue ultime accelerazioni, prima di lasciare il posto a Tim Wellens. Alla ruota del belga restano solo il suo capitano, seguito da Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Healy (EF Education – EasyPost) e Lennert Van Eetvelt (Lotto), ma quando a 78 chilometri dalla conclusione Wellens fa cenno di spostarsi è Pidcock il primo a muoversi. Pronta la reazione di Pogacar, che rilancia, seguito dal britannico, mentre tutti gli altri devono lasciarli andare.

Pogacar alza ancora il ritmo ma Pidcock non lo molla e i due si riportano progressivamente su tutti i fuggitivi concludendo in testa il Monte Sante Marie, dopo aver staccato anche Swift, che aveva allungato al comando e aveva provato a tenere il loro ritmo. Dopo lo scollinamento i due favoriti rifiatano leggermente, concedendo il rientro di Swift, mentre gli altri ex fuggitivi vengono ripresi da un gruppetto composto da Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Michael Valgren (EF Education-EasyPost), Lennert Van Eetvelt (Lotto Cycling Team), Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe), Magnus Cort (Uno-X Mobility) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), ma il loro gap arriva rapidamente al minuto rispetto agli uomini di testa.

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Il terzetto al comando entra nel circuito che prevede la doppia scalata di Colle Pinzuto e Le Tolfe con un margine aumentato e sembra ormai tutto pronto per la battaglia decisiva, ma una scivolata di Tadej Pogacar rimette tutto in discussione. Lo sloveno ruzzola sull’asfalto e finisce fuoristrada, mentre Pidcock lo evita e prosegue, contrariamente a Swift che deve frenare e perde a sua volta contatto. La maglia iridata si rialza velocemente, riuscendo a ripartire vistosamente ferito, ma deve cambiare bici, perdendo ulteriore tempo. Frenetico aggredisce l’imminente Colle Pinzuto con grande determinazione, superando facilmente Swift per riportarsi su Pidcock che decide di aspettarlo.

I due si ritrovano e si prendono qualche istante di tranquillità prima di riprendere la loro collaborazione, con il britannico che non esita a fare gran parte del lavoro. L’accordo, che li vede distanziare nuovamente tutti gli inseguitori, tenendoli a oltre 90 secondi, prosegue fino al successivo passaggio su Colle Pinzuto, dove Pogacar prende di petto la salita e stacca prepotentemente di ruota il generoso ma ormai stremato Pidcock. Malgrado le ferite la differenza di ritmo è netta e il distacco si amplia rapidamente, arrivando velocemente a superare il minuto.

Da quel momento Pogacar si gestisce, specialmente nei tratti in discesa, e va in passerella verso il traguardo, dove conquista per la terza volta la corsa senese, con un distacco nuovamente imponente sui rivali. Pidcock invece resiste bene al ritorno di Wellens, capace nel finale di allungare sugli altri pretendenti al podio, che da tempo ormai non pensavano ad altro che a una terza posizione che era l’unico obiettivo possibile per come si era evoluta la corsa.

 

Risultato Strade Bianche 2025

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