Smartphone, dal 20 giugno etichetta energetica, più batteria e riparazioni: le nuove regole

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Prepariamoci a un altro grande cambiamento per i nostri smartphone. Il prossimo 20 giugno, infatti, entra in vigore in Europa un altro tassello del Regolamento Espr dell’Unione Europea per rendere i dispositivi elettronici più sostenibili. Si tratta dell’etichetta energetica anche per i telefoni.

La Commissione europea ha presentato la cosiddetta proposta di Regolamento Ecodesign (Espr) il 30 marzo 2022, come parte del più ampio Piano d’azione per l’economia circolare del marzo 2020. Dopo un lungo iter, il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Ue il 28 giugno 2024 ed è ufficialmente entrato in vigore il 18 luglio 2024.

Dal 20 giugno 2025 arriva anche l’etichetta che misura quanto un telefono è efficiente dal punto di vista energetico. Vediamo in ordine tutte le novità.

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Le novità del nuovo Regolamento Ecodesign

Un mercato interno pienamente funzionante per i prodotti sostenibili è il prerequisito per la creazione di un’economia circolare nell’Unione. Per questo Bruxelles vuole trainare la sua economia verso un modello pienamente circolare attuando il Green Deal e raggiungendo l’obiettivo ambizioso di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

Lo strumento normativo è il Regolamento Ue 2024/1781 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili.

Ha sostituito la precedente direttiva sulla progettazione ecocompatibile del 2009 e mira a far arrivare ad abbandonare i modelli tradizionali e rivoluzionare il nostro modo di progettare, fabbricare, usare e smaltire i vari prodotti elettronici, tra cui i cellulari, come pure la necessità di garantire un approvvigionamento sicuro di materie prime critiche. Il riciclo e l’uso di materie prime secondarie mirano a ridurre la dipendenza dell’Unione dagli altri Paesi.

Giusto per dare qualche numero, si stima che l’entrata in vigore della vecchia direttiva nel 2009 abbia consentito di risparmiare 120 miliardi di euro di spesa energetica e abbia ridotto del 10% il consumo di energia annuo per i prodotti interessati. Ora, con il nuovo Regolamento, l’Ue ha deciso di stabilire requisiti più ampi di sostenibilità ambientale e per rendere i prodotti non solo efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse, ma anche più durevoli, affidabili, riutilizzabili, migliorabili, riparabili, riciclabili e facili da mantenere.

Le nuove regole sono anche strettamente legate alla gestione della presenza di sostanze chimiche pericolose nei prodotti, all’aumento dell’efficienza sotto il profilo energetico e delle risorse, in particolare per quanto riguarda la possibilità di recupero delle materie prime strategiche e critiche, ma anche la riduzione dei rifiuti e l’incremento del contenuto riciclato nei prodotti, garantendone al tempo stesso le prestazioni, la sicurezza e il minor impatto ambientale dei dispostitivi che utilizziamo ogni giorno.

Cosa cambia per gli smartphone

Cosa cambia, dunque, per i nostri telefoni? Tanto per cominciare ora devono seguire nuovi requisiti di progettazione ecocompatibile, e quindi i prossimi modelli dureranno di più.

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Verrà dunque stravolto  il concetto di obsolescenza programmata e gli smartphone saranno più affidabili e più semplici da riparare. Potranno essere migliorati, riutilizzati e riciclati grazie all’aumento delle possibilità del loro ricondizionamento e della loro manutenzione. Vediamo quali sono i criteri introdotti dal Regolamento Ecodesign.

Riutilizzabilità, possibilità di miglioramento e riparabilità

I produttori di smartphone devono mettere a disposizione dei riparatori parti di ricambio fondamentali entro 5-10 giorni lavorativi e fino a 7 anni dalla fine delle vendite del modello di prodotto sul mercato dell’Unione.

Gli aggiornamenti del sistema operativo devono essere garantiti per almeno 5 anni dalla data in cui il prodotto è stato immesso sul mercato e deve essere assicurato l’accesso non discriminatorio ai riparatori professionisti a qualsiasi software o firmware necessario per la sostituzione.

I 5 anni oggi sono un tempo che soltanto pochissimi marche sono in grado di garantire – e comunque non su tutti i modelli. Per gli altri produttori si arriva a 3/4 anni di aggiornamenti del sistema operativo e a 6/7 di update di sicurezza. Per i modelli economici, molto meno.

Durata della batteria e resistenza dei materiali

Le batterie di smartphone e tablet devono resistere ad almeno 800 cicli di carica e scarica, conservando al contempo almeno l’80% della loro capacità iniziale.

Devono poi resistere ad almeno 45 cadute da 1 metro senza funzionalità ridotte, soddisfare il livello di resistenza ai graffi 4 sulla scala di durezza Mohs e assicurare protezione da schizzi d’acqua e particelle di polvere.

Riciclo, circolarità, efficienza energetica e impronta ambientale

I produttori devono fornire informazioni sul punteggio di riciclabilità, sulla percentuale di contenuto riciclato del telefono e sullo smantellamento, spiegandone fasi, strumenti e tecnologie e rendendole pubbliche per 15 anni.

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I brand devono fornire informazioni, disponibili online, sull’uso di minerali scarsi. Ed essere dunque totalmente trasparenti sulla presenza di sostanze che ostacolano la circolarità.

Gli utenti devono anche avere informazioni sulla classificazione IP e sulla durata della batteria. Infine, devono esserci chiare indicazioni sull’impatto ambientale dello smartphone.

La nuova etichetta di efficienza energetica per i telefoni

L’altra grande novità accanto alle nuove regole di fabbricazione riguarda, come già detto, l’etichetta di efficienza energetica per gli smartphone.

Già ampiamente utilizzate per altri elettrodomestici e dispositivi dagli anni ’90, dal 20 giugno 2025 compariranno per la prima volta anche su tutti gli smartphone.

Le etichette riassumeranno tutti gli indicatori visti in precedenza:

  • la classificazione di efficienza energetica;
  • una categorizzazione della protezione dalle cadute;
  • una categorizzazione dell’indice di riparabilità;
  • la capacità di durata della batteria;
  • la classificazione IP.

Cresce il mercato di cellulari di seconda mano

Tra i produttori al momento c’è molta incertezza. La necessità di progettare dispositivi più resistenti a cadute, polvere e acqua, e di garantire prestazioni della batteria elevate anche dopo centinaia di cicli di carica comporterà, almeno inizialmente, un aumento dei costi di produzione.

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Il che significa che dovremo forse dire addio agli smartphone di fascia bassa, almeno in una prima fase di adeguamento. L’obbligo di fornire aggiornamenti software per almeno 5 anni metterà a dura prova i modelli di business basati su cicli di aggiornamento hardware/software frequenti.

La buona notizia è che la riparabilità diventerà un fattore chiave di differenziazione, e verrà così aperta la strada a un mercato di dispositivi ricondizionati e certificati di seconda mano: il valore delle vendite di smartphone usati potrebbe raggiungere i 94 miliardi di dollari entro il 2028.





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