Situazione delle imprese venete: cala export e numero aziende

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La fiducia delle imprese venete che migliora, un leggero incremento del Pil e una crescita dei flussi turistici. Ma anche un’inflazione che rimane alta e un export regionale in calo nei primi 9 mesi del 2025. Questa, in estrema sintesi, la fotografia del Bollettino socio-economico del Veneto relativo a Gennaio 2025, documento a cura dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto e utile a inquadrare i principali dati congiunturali relativi alle sette province.

Il clima delle imprese venete

A dicembre 2024 l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo due mesi consecutivi di calo, trainato dal comparto dei servizi di mercato. L’indice di fiducia dei consumatori diminuisce invece per il terzo mese consecutivo. A novembre si stima una diminuzione rispetto al mese precedente sia per le vendite dei beni alimentari sia per quelle dei beni non alimentari. Nella media 2024, la crescita tendenziale dei prezzi al consumo si attesta all’1,0%, in rallentamento rispetto al +5,7% del 2023.

Il Pil

Lo scenario internazionale continua a essere caratterizzato da un’elevata incertezza per i rischi legati a conflitti e protezionismo, oltre che al richiamo dei Governi al consolidamento dei conti pubblici. Le prospettive di crescita dell’economia mondiale restano pertanto moderate e stimate dal Fondo Monetario Internazionale al +3,2% per il 2024 e +3,3% per il 2025, evidenziando un maggior dinamismo in Cina e negli Stati Uniti rispetto all’Area euro, il cui tasso di espansione sconta anche la debolezza della Germania. L’economia dell’UE, dopo un lungo periodo di stagnazione, torna lentamente a crescere mentre, nel corso del 2024, prosegue il processo di disinflazione. Le previsioni d’autunno della Commissione europea prospettano una crescita del PIL nella Zona euro pari allo 0,8% nel 2024 e all’1,3% nel 2025.

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In Italia il Prodotto Interno Lordo nel terzo trimestre rimane stazionario rispetto al periodo precedente. In tale scenario, Prometeia fornisce una stima tendenziale per il 2024 del PIL italiano del +0,5% e una previsione della stessa entitĂ  per il 2025. Per il Veneto si stima una crescita del PIL pari a +0,5% nel 2024 e +0,6% nel 2025.

Per i consumi delle famiglie e per gli investimenti fissi lordi in Veneto è ipotizzata per il 2024 la stabilità: +0,5% e +0,4%, rispettivamente. Nel 2025 si prevede che i consumi delle famiglie venete crescano dello 1% e che gli investimenti fissi lordi calino dello 0,5%.

L’inflazione per le imprese venete

A tre anni dal vigoroso aumento dei prezzi sia nel mondo sia in Italia, il picco di inflazione raggiunto nel 2022 lascia il posto nel 2024 ad un tasso di inflazione complessivo dell’1,0% in Italia e dell’1,3% in Veneto.

Nel 2024 la dinamica tendenziale dei prezzi al consumo, dopo aver evidenziato una stabilità nei primi due trimestri, è risultata in lieve accelerazione negli ultimi sei mesi. Le divisioni di spesa che nel corso del 2024 hanno registrato in Veneto ampie decelerazioni rispetto al 2023 sono i prezzi dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +1,5% a -5,9%) e i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (da 10,1% a 2,7%).

Il contesto delle imprese venete

In uno scenario che continua ad essere caratterizzato da tensioni geopolitiche, il quarto trimestre 2024 si chiude con una riduzione del numero di imprese attive in Veneto: le imprese venete a fine 2024 si attestano sulla soglia delle 418 mila unità e nell’ultimo trimestre dell’anno si registra un calo del -0,9% rispetto al medesimo periodo del 2023, in linea con quanto avvenuto in ambito nazionale.

La sensibile crescita delle società di capitali (+3,3%) non riesce a compensare le riduzioni delle altre tipologie di attività (società di persone -3,4% e ditte individuali – 1,8%). La riduzione di imprese attive con sede in Veneto interessa tutti i macrosettori economici e risulta più accentuata nel comparto agricolo e in quello industriale. Nei servizi i comparti più dinamici, in termini di crescita imprenditoriale, sono quelli legati alle attività finanziarie (+4,1%) e imprenditoriali (+1,8%), mentre re- gistrano un saldo negativo le attività del commercio (-2,6%) , dei trasporti (-2,4%) e del turismo-ristorazione (-1,0%).

L’interscambio commerciale

I dati provvisori sull’interscambio commerciale relativi ai primi nove mesi del 2024 evidenziano una contrazione del valore degli scambi commerciali verso l’estero realizzati dalle imprese presenti in Veneto: l’export veneto registra un calo del 2,6%, pari a una contrazione di 1,6 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2023. Le tensioni geopolitiche che stanno caratterizzando i nuovi scenari internazionali sembrano aver provocato in Veneto un impatto negativo maggiore rispetto ad altri territori (-0,7% il dato medio nazionale).

Tale performance è sintesi di dinamiche negative in quasi tutti i settori, con l’eccezione per le vendite estere delle produzioni agroalimentari (+4,6%), trainate dai buoni risultati realizzati dal comparto vitivinicolo regionale (+8,2% rispetto ai primi nove mesi del 2023), e del comparto orafo (+10,7% rispetto allo stesso semestre del 2023).

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Quanto ai mercati di destinazione, si segnala il calo del fatturato estero in tutti i principali mercati di sbocco (-6,7% in Germania, pari a -572 milioni di euro rispetto ai primi 9 mesi del 2023, -0,8% verso la Francia e -4,8% verso gli USA), con le eccezioni per l’export diretto verso alcuni mercati orientali: Emirati Arabi Uniti, Turchia e Arabia Saudita.

Il turismo delle imprese venete

L’anno 2024 si è chiuso con ottimi risultati: fino a novembre la destinazione Veneto vede un aumento di arrivi (+2%) e di presenze (+2,1%), rispetto allo stesso periodo del 2023. Tali cifre, ancora provvisorie, sintetizzano quanto dichiarato dalle strutture ricettive, quindi si riferiscono ai turisti pernottanti (gli arrivi sono le persone registrate al check-in, mentre le presenze contano i loro pernottamenti).

Rispetto ai primi 11 mesi del 2023, le strutture alberghiere mostrano stabilitĂ  (-0,2% di presenze), mentre il comparto extralberghiero vede ulteriori incrementi (+3,7%).

Le presenze distinte in base alla tipologia di destinazione mostrano un segno positivo nei comprensori mare, città d’arte, lago e montagna, con una clientela sempre più straniera. Invece le terme, sempre fino a novembre, mostrano un calo di pernottamenti da parte di clienti italiani e stranieri.

Il mercato del lavoro

Dopo i record registrati nel 2023 nel mercato del lavoro veneto, il 2024 si mantiene su livelli occupazionali elevati: nel III trimestre 2024 la popolazione occupata cresce del 2% in un anno, in particolare per effetto della componente maschile. Contemporaneamente i disoccupati diminuiscono fortemente registrando un valore complessivo di 61 unità di cui il 64,3% donne e 35,7% uomini. Di conseguenza, il tasso di occupazione in Veneto è pari al 70,6% (Italia 62,6%) rispetto al 67,3% dello stesso periodo del 2019 (ovvero pre-pandemia) e il tasso di disoccupazione scende al 2,7% rispetto al 4,4% del terzo trimestre 2023.

Gli ultimi dati pubblicati da Veneto Lavoro, relativamente ai lavoratori dipendenti nelle imprese venete private, presentano il primo bilancio del mercato del lavoro veneto dell’anno appena terminato. Nell’intero 2024 il volume delle assunzioni registra oltre le 624.500 unità, leggermente inferiore al dato dell’anno prima (-0,7%), ma superiore a quanto avvenuto nel 2019, prima della pandemia, (+5,1%). Sono 59,4% gli uomini e il 40,6% le donne assunte; 39,5% i giovani e 33,3% gli stranieri.

Il tempo indeterminato assorbe circa il 18,7% del totale assunzioni, mentre sono in espansione i contratti a tempo determinato che occupano il 74,4% del totale assunzioni. Dal punto di vista settoriale, gli ingaggi nel primario aumentano a fronte, in particolare, della flessione nell’industria. Ancora una volta buona la performance del settore del commercio al dettaglio e di quello turistico, comparti nei quali le assunzioni sono in crescita rispettivamente del +9,4% e +3,4% rispetto al 2022; si tange, poi, presente che il settore dei servizi turistici copre il 26,3% delle assunzioni.

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Zecchinel e la situazione delle imprese venete

«Il momento che stanno vivendo le Piccole e Medie Imprese – commentano Marco Zecchinel, presidente di Confapi Venezia e Luca Fraccaro, presidente di Confapi Treviso – continua a essere non facile a seguito delle ormai croniche difficoltà a cui ogni singolo imprenditore deve farsi carico. Tassazione e costo del lavoro che continuano a essere alti, burocrazia farraginosa e aumenti dei prezzi relativi a beni e servizi. Il calo dell’export conseguente alle tensioni geopolitiche è un fattore che continua a farsi sentire sulla produttività, specialmente in Veneto: su questo auspichiamo un serio intervento di politica estera perché le conseguenze negative, per chi produce, sono ormai all’ordine del giorno. Preoccupante – concludono Zecchinel e Fraccaro – è il dato relativo alla diminuzione del numero delle aziende in Veneto nel quarto trimestre 2024: va fatta una mappatura precisa dei settori maggiormente in crisi per studiare e favorire un rilancio dei comparti in difficoltà».





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