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La presenza di articoli di argomento scientifico è un tratto comune nei periodici di antico regime – come nel Journal des Sçavans in Francia, nei Philosophical Transactions in Inghilterra, o nel Giornale de’ Letterati in Italia – che si conserva in tutto il XVIII secolo, fino alla graduale comparsa del ‘periodico scientifico’ come genere letterario autonomo. In questo quadro non fanno eccezione i Mémoires de Trévoux (1701-1767), periodico bibliografico diretto e compilato dai gesuiti del collegio parigino Louis-le-Grand, con lo scopo di “donner au public un état fidelle de tout ce qui paraît de curieux tous les jours dans le monde” (febbraio, 1701). In questo progetto di costruzione di una “biblioteca ideale”, in continua tensione tra il rigorismo cattolico e l’essor dei temi illuministici, anche la scienza ricopre un ruolo cruciale, come dimostrato dal numero di segnalazioni bibliografiche di argomento scientifico. Scopo di questo contributo è approfondire, in particolare, il côté medico, ricostruendo l’immagine che i Mémoires offrono dello stato della medicina nella Francia del XVIII secolo e ragionando non solo sui meccanismi di selezione e presentazione dell’informazione (e quindi sul suo pubblico di riferimento), ma anche su come tale rappresentazione si inserisce nel programma culturale gesuitico, di cui i Mémoires rappresentano uno dei principali veicoli di diffusione.
Migrazioni e ibridazioni nella Letteratura italiana XXVII Congresso nazionale dell’Associazione degli Italianisti PALERMO 12-14 settembre 2024 Presentazione > Il XXVII Congresso Nazionale dell’AdI deve la scelta del titolo, Rotte mediterranee. Migrazioni e ibridazioni nella letteratura italiana, al luogo che è stato scelto per ospitarlo: Palermo, tra la Sicilia e il Mediterraneo, un crocevia di popoli, un bacino di scambi, incroci e traiettorie molteplici fra culture differenti. Da terra di incontro-scontro con i popoli musulmani e d’Oriente a meta reale e simbolica dei viaggi del Grand Tour, da periferia culturale a centro di elaborazione di processi storici cruciali, Palermo, la Sicilia e il Meridione assumono nella modernità una doppia funzione: sono uno spazio immaginario, archetipo di un mondo arcaico, legato a tradizioni millenarie e nello stesso tempo sono anche la sede privilegiata di trasformazioni che interrogano le contraddizioni profonde insite nei processi di modernizzazione e di unità nazionale, con uno sguardo all’Europa, tra Oriente e Occidente, all’Asia minore, all’Africa settentrionale. ORGANIZZAZIONE organizzato da AdI Associazione degli Italianisti Università degli Studi di Palermo realizzato grazie al contributo concesso da Ministero della Cultura-Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali /
Ad IPA24 PROGRAMMA 15, 2024
Migrazioni e ibridazioni nella Letteratura italiana XXVII Congresso nazionale dell’Associazione degli Italianisti PALERMO 12-14 settembre 2024 Presentazione > Il XXVII Congresso Nazionale dell’AdI deve la scelta del titolo, Rotte mediterranee. Migrazioni e ibridazioni nella letteratura italiana, al luogo che è stato scelto per ospitarlo: Palermo, tra la Sicilia e il Mediterraneo, un crocevia di popoli, un bacino di scambi, incroci e traiettorie molteplici fra culture differenti. Da terra di incontro-scontro con i popoli musulmani e d’Oriente a meta reale e simbolica dei viaggi del Grand Tour, da periferia culturale a centro di elaborazione di processi storici cruciali, Palermo, la Sicilia e il Meridione assumono nella modernità una doppia funzione: sono uno spazio immaginario, archetipo di un mondo arcaico, legato a tradizioni millenarie e nello stesso tempo sono anche la sede privilegiata di trasformazioni che interrogano le contraddizioni profonde insite nei processi di modernizzazione e di unità nazionale, con uno sguardo all’Europa, tra Oriente e Occidente, all’Asia minore, all’Africa settentrionale.
Associazione degli Italianisti Conference, 2024
Per decenni, gli studi sulla nascita della lirica italiana si sono concentrati sulle relazioni intertestuali tra la poesia della cosiddetta Scuola Siciliana e le coeve letterature romanze, con particolare attenzione all’area occitana. Pur avendo evidenziato le numerose sovrapposizioni tra le diverse tradizioni europee in lingua volgare, tale approccio ha spesso trascurato la complessità linguistica e culturale del Regno di Sicilia e, di conseguenza, l’influenza che la poesia araba, ebraica, bizantina e latina possono aver avuto sulla nascita della lirica italiana. Lo scopo di questo panel è quello di riflettere sulle complesse e ancora poco esplorate interazioni tra le molteplici tradizioni poetiche che fiorirono in Sicilia tra il X e il XIII secolo. Studiando la lirica siciliana medievale da diverse aree di competenza, ci proponiamo di superare barriere linguistiche e disciplinari e di fornire nuove prospettive sulle connessioni sociali, culturali e letterarie tra la poesia della Scuola Siciliana e la realtà multilingue e multiculturale del Regno di Sicilia. I partecipanti presenteranno la ricerca svolta durante il primo anno del progetto ERC «SIQILLIYA – Debunking Eurocentric Literary History: Poetry Across Borders in Medieval Sicily», condotto presso l’Università di Padova sotto la direzione del Prof. Nicola Carpentieri.
XXVII Congresso Nazionale dell’Associazione degli Italianisti, Palermo, 12-14 settembre, 2024 – Il teatro delle contaminazioni: incontri, viaggi e intersezioni
L’unica commedia realizzata da Annibal Caro è un luogo di «molte varie e quasi incredibili mescolanze», che riguardano principalmente la trama e i contenuti, ma che coinvolgono anche la sua struttura e la sua ideazione, frutti di un’ispirazione stratificata. All’interno di un quadro di studi piuttosto chiaro e convincente, in cui si sono segnalati e approfonditi i modelli di riferimento e i topoi che da essi derivano, un margine d’ignoto pare permanere rispetto alle sezioni più spiccatamente comiche, cioè orientate a raffigurare in maniera realistica la Roma farnesiana. Il contributo si concentrerà sull’analisi di queste zone d’ombra, con l’obiettivo di interrogarsi sull’esistenza di un nesso con il resto della produzione cariana dei primi anni Quaranta e, in particolare, con la coeva sperimentazione del milieu letterario romano in campo burlesco. Sarà poi riservata una specifica attenzione all’aspetto topografico della rappresentazione della Roma di Paolo III in sede letteraria, per tentare di chiarire il rapporto di modi e forme di tale rappresentazione con la città e con il potere esercitato in quegli anni dalla famiglia Farnese.
Nel 1518, alla morte del coniuge Giberto, Veronica Gambara prende la guida della contea di Correggio. Le scelte che opera nel corso degli anni al governo, come la decisione di abbandonare l’orientamento filofrancese del feudo in favore di un’alleanza imperiale, segnano positivamente le sorti dello stato. L’impegno politico di Gambara lascia viva traccia nella produzione poetica. È in particolare nelle liriche databili agli anni ’30 del 500 che Carlo V diviene centrale: i sonetti numerati dal 40 al 48 nell’edizione Bullock sono nella totalità rivolti all’imperatore, presentato come nuovo Cesare Ottaviano Augusto. All’interno di un dettato fortemente classicheggiante, composto da una fine gravitas letteraria e da ricchi intarsi mitologici, il tema delle crociate assume un ruolo di rilievo nell’elogio del regnante quale sua più grande impresa. In questa sede si propone una lettura critica complessiva delle liriche a Carlo V, che a partire da un vicino esame delle istanze formali possa valutare la lettura storico-politica della società coeva da parte dell’autrice.
Migrazioni e ibridazioni nella Letteratura italiana XXVII Congresso nazionale dell’Associazione degli Italianisti PALERMO 12-14 settembre 2024 Presentazione > Il XXVII Congresso Nazionale dell’AdI deve la scelta del titolo, Rotte mediterranee. Migrazioni e ibridazioni nella letteratura italiana, al luogo che è stato scelto per ospitarlo: Palermo, tra la Sicilia e il Mediterraneo, un crocevia di popoli, un bacino di scambi, incroci e traiettorie molteplici fra culture differenti. Da terra di incontro-scontro con i popoli musulmani e d’Oriente a meta reale e simbolica dei viaggi del Grand Tour, da periferia culturale a centro di elaborazione di processi storici cruciali, Palermo, la Sicilia e il Meridione assumono nella modernità una doppia funzione: sono uno spazio immaginario, archetipo di un mondo arcaico, legato a tradizioni millenarie e nello stesso tempo sono anche la sede privilegiata di trasformazioni che interrogano le contraddizioni profonde insite nei processi di modernizzazione e di unità nazionale, con uno sguardo all’Europa, tra Oriente e Occidente, all’Asia minore, all’Africa settentrionale. ORGANIZZAZIONE organizzato da AdI Associazione degli Italianisti Università degli Studi di Palermo realizzato grazie al contributo concesso da Ministero della Cultura-Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali /
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