Nuovo Giornale Nazionale – I GRANDI FONDI SI RIALLINEANO ALLA STRATEGIA DI TRUMP

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Ci sono notizie volutamente trascurate che, significativamente importanti, riemergono ,dove appare che già a partire del 2022 l’Ucraina aveva venduto oltre il 50% dei suoi terreni.

La fonte è australiana e quindi certo non si può parlare di disinformazione russa.

Queste informazioni non vengono dette ai TG occidentali e nemmeno scritte sui giornali.

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Il dato è sconcertante, ma ben comprovato anche da altri fonti: Zelensky nel 2021 ha cambiato la legge che non permetteva la vendita di terreni e risorse ucraine a società e imprenditori esteri.

Nel 2021 cambia la legge e in poco più di un anno metà dei terreni coltivabili ed estrattivi vengono venduti a società finanziarie estere.

Già nel 2022, poco prima dell’intensificarsi della guerra con l’invasione della Russia in territorio ucraino, l’Ucraina versava già in una grave crisi economica.

L’edizione australiana di National Review nel 2022 scrive che tre grandi consorzi multinazionali statunitensi avevano acquistato 17 milioni di ettari di terreno agricolo ucraino.

Per fare un confronto, in tutta Italia ci sono 16,7 milioni di ettari di terreni agricoli.

Sembra quindi che tre società americane abbiano acquistato più terreni agricoli utilizzabili in Ucraina, che corrispondono in termini numerici all’Italia.

L’intera area dell’Ucraina è di 600.000 chilometri quadrati, e 170.000 chilometri quadrati erano già stati acquistati.

Per dirla in percentuale il 52,31 per cento di tutte le superfici agricole della nazione.

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Questi i nomi delle aziende: Cargill, Dupont e Monsanto. Quest’ultima è ufficialmente tedesca-australiana, ma con capitale americano. I loro principali azionisti sono gli statunitensi Vanguard, BlackRock e Blackstone.

Nomi significativi e importanti ieri quanto oggi, in quanto assumono una veste di attori decisivi nella strategia economica che Donal Trump sta improntando nella definizione di un disegno ampio di geopolitica improntata non su stimoli di guerra ma sull’avviare un percorso di distensione che dovrebbe portare ad accodi di una pace stabile .

L’accordo prossimo da firmare tra Trump e Zelesky “sulle terre rare“ ha un grande significato simbolico che richiama oltre al significato politico anche ad una storia di un passato che oggi va pur ben ricordata .

Un percorso ambizioso che si fonda su un teatro che ha come obbiettivo uno scenario che nelle intenzioni va ben oltre l’Ucraina ,ma spazia su incroci e teatri geopolitici a partire dal Medioriente al Mediterraneo, con l’obbiettivo di un cambio di scenario sui temi che riguardano risorse energetiche ,tecnologia ,sicurezza , materie prime ,I.A. Infrastrutture e logistica .

Ecco perché i grandi fondi, dopo le elezioni negli Usa a presidente di Donal Trump ,di fatto hanno messo in cantina il fallimentare progetto Ue del green deal ,per cogliere l’occasione di cambiare in corsa una nuova visione e una strategia economica costruita su tempi e obbiettivi strategici giudicati più stabili e meno rischiosi .

BlackRock è il fondo che gestisce 15.000 miliardi di dollari di attività, Vanguard invece gestisce 12.000 miliardi di dollari e Blackstone gestisce 1.800 miliardi di dollari. Queste sono le società che stanno dettando il futuro della civiltà umana, quelle che per interesse, se gli porta profitto, sono capaci di innescare guerre, organizzare colpi di stato, pilotare elezioni, mandare in deficit interi Stati, o acquistarseli a pezzi, come in buona parte è stato fatto con l’Ucraina.

Sembra quindi che il pianeta sia già affamato e siamo certi che sarà uno dei loro prossimi business, insieme alla questione strategica dell’acqua .

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Questo era il terreno con cui i fondi hanno operato nel passato con la filosofia di uno spartito scritto dei neocon – democratici e repubblicani – imposta dai democratici USA con uno stile politico aggressivo e subdolo nel affermare alleanze congiunturali in una moltitudine di teatri ,in Medioriente come in Europa ,imponendo prima il Wto e sfruttando regole di mercato inique e protezioni amicali funzionali nella sostanza ad una strategia alla fine marcatamente filo cinese .

E in questo scenario che si è inserita un’azione che ha portato ad un coinvolgimento del ruolo dell’Ucraina come l’opportunità di dare segno marcato e visibile al mondo ad un primato del mondo della finanza su quello del primato della politica.

La grande debolezza della Ue è imperniata sul versante prioritario ad imporre burocraticamente la green economy in un sistema produttivo europeo che per questo motivo veniva sistematicamente penalizzato sul mercato privo di quel primato della politica che avrebbe consentito una adeguata protezione .

In questo contesto va ben ricordato agli smemorati che si colloca con grande tempismo l’operazione di spoliazione dell’Ucraina. Attuata nel più totale silenzio.

Serve percorrere la tempistica per meglio capire anche le dinamiche politico economiche sul tappeto attualmente .

La legge sulla vendita di terreni agli stranieri in Ucraina è stata approvata il 1 luglio 2021.

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Sulla testata DW all’epoca si leggeva: “Dal 1 luglio, in Ucraina , puoi acquistare, vendere o lasciare in eredità terreni agricoli”.

In precedenza, ciò non era possibile a causa della moratoria sulle vendite in vigore in Ucraina dal 1992. In un primo momento, il divieto è stato sostenuto dalla mancanza di infrastrutture per l’introduzione del mercato, e successivamente dalla necessità di tutelare gli agricoltori.

Tuttavia, come ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky alla fine di maggio 2021, durante la moratoria, circa cinque milioni di ettari di terra demaniale sono stati sottratti illegalmente e si è formato un mercato ombra per la circolazione della terra senza pagare tasse e garanzie sociali per la popolazione.

Deutsche Welle all’epoca (febbraio 2022) chiese agli esperti del settore come avrebbe funzionato il mercato, cosa sarebbe cambiato e se il prezzo dei terreni sarebbe aumentato.

Gli esperti risposero, prima dell’intensificarsi della guerra, che nei due anni successivi sarebbe stato possibile acquistare fino a 100 ettari in una sola transazione, e che a partire dal gennaio 2024, la nuova legge approvata da Zelensky avrebbe permesso alle persone giuridiche di poter acquistare fino a 10.000 ettari in un solo contratto, pari a 100km quadrati di terreni demaniali.

Sui terreni demaniali dello stato prima era presente ancora un piccolo vincolo, non si prevedeva la vendita diretta, vincolo che però è stato successivamente aggirato.

La nuova norma prevedeva e tutt’ora prevede che, in via “eccezionale” si possano acquistare anche i terreni demaniali, pure da parte di cittadini stranieri e società straniere che lo abbiano affittato prima per almeno tre anni. Inoltre, il diritto di acquisto può essere esteso non solo al pool di terreni locati, ma anche a nuovi territori adiacenti.

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Perché era stata approvata dal governo di Zelensky tale legge?

La legge, era prevista e richiesta fra le condizioni necessarie per accedere al nuovo programma di prestiti del Fondo Monetario Internazionale.

L’Fmi la pose come vincolo all’Ucraina se il governo ucraino voleva accedere a dei prestiti, e l’Ucraina che era già in forte crisi, ne aveva un bisogno assoluto di accedere a quei prestiti.

E così poco dopo in poco più di un anno alle società commerciali occidentali è stato concesso il diritto di utilizzare il suolo nero ucraino, e queste se lo sono comprato per oltre il 50%.

Secondo la Deutsche Wirtschafts Nachrichten, invece, altra fonte tedesca, gran parte dei seminativi ucraini è diventata poi una facile preda per le aziende agricole degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e della Cina.

Facendo ulteriori ricerche in merito, un’altra fonte, questa volta neozelandese, l’Università di Auckland in un rapporto del 2023, scrisse che già a partire dal 2013, la Xinjiang Production and Construction Corps (Cina) ha acquisito un terreno grande quanto il Belgio all’interno di un contratto di locazione di 99 anni con un’opzione di acquisto al termine.

Sempre all’ interno dello stesso rapporto si mette in evidenza anche che nel 2014, l’Ucraina aveva stipulato un contratto con le società Shell e Chevron per diritti di sfruttamento per 50 anni con il diritto di prorogare il contratto per un’area pari alla Lombardia per estrarre gas e Terre Rare nel Distretto Minerario del Donbas, oggi conquistate dalla Russia.

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E che un ulteriore 20% dei terreni agricoli rimasti nel 2023 sono passati sotto il controllo dell’Americana NCH Capital, della Francese AgroGeneration, delle Tedesche ADM Germany, KWS, Bayer e BASF e dell’Arabia Saudita PIF e SALICO.”

Ovviamente la moltitudine di morti, questi dispersi, questi feriti, tutti i milioni di profughi e sfollati, erano e sono quasi tutti ignari del vero motivo per cui sono morti, per cui sono rimasti menomati, o del perché hanno perso tutto.

Nelle liturgie care alla Ue della baronessa Ursula Von del Leyen e al presidente ucraino Zelinsky , questo drammatico percorso che sicuramente se prevaleva il primato della politica – cioè una accorta saggezza – avrebbe contenuto l’ingordigia di un mondo che le logiche senza regole del mondo della finanza oggi sono costrette ad un drastico riallineamento su basi di responsabilità sotto un nuovo disegno di leadership geopolitica .

Restano certo ancora sul campo sconsiderati gesti di “ottimati “privi di mandato elettorale diretto – che vorrebbero seminare ogni giorno solo paure finalizzate a legittimare una sconsiderata guerra mondiale – unico elemento di investitura per chi lo possiede che può , nel bene o nel male ,garantire autorevolezza , stabilità ed equilibrio .

I grandi fondi finanziari che lasciano la vecchia strada e si riallineano sulla strategia geopolitica della leadership di Donald Tramp sono un segno molto positivo che trova riscontro anche tra le più importanti borse .

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