MASSA. La maggior parte delle richieste di risarcimento danni arriva da criticità nel settore stradale. Buche, soprattutto. Poi cartelli assenti o non chiari, radici sporgenti. Criticità che nel 2024 hanno portato a un esborso da parte del Comune (direttamente o attraverso la sua assicurazione) di 265mila euro. Che non sono spiccioli, ma sono comunque molti meno di quelli che erano stati sborsati appena due anni prima (655mila euro) e nel 2023 (551mila euro). Nel frattempo, infatti, l’ente ha riorganizzato l’ufficio patrimonio con l’aumento di personale e un nuovo disciplinare che hanno consentito di rendere più efficace la macchina dei rimborsi e far emergere casi di furbetti con false richieste di risarcimento. «Abbiamo potuto notare, grazie alla creazione di un database che poi viene spedito al broker – spiega il dirigente al Patrimonio, Fernando Della Pina -, che c’erano diversi casi di più soggetti che chiedevano un risarcimento per la stessa buca, ma soprattutto lo stesso soggetto che chiedeva risarcimento più volte per la stessa buca a distanza di tempo».
I dati
I dati sono stati presentati ai consiglieri comunali della commissione patrimonio dallo stesso dirigente e dall’assessore al settore Marco Mencanti. Lo spartiacque, spiega l’assessore, è il 2022, quando entra in servizio nell’ufficio patrimonio una nuova persona addetta all’unità assicurazioni. «I numeri hanno iniziato a migliorare – spiega Mercanti-. Fino al 2022 avevamo criticità sia per quanto riguarda il personale sia in quei fattori che poi portavano alla richiesta di risarcimento danni, come l’asfalto e via dicendo».
Il disciplinare
Nel 2023, poi, è stato introdotto un nuovo disciplinare con l’obiettivo, spiega l’assessore, «di avvantaggiare chi vuole fare domanda ma anche di scoraggiare che presenta domanda senza averne diritto». Il nuovo disciplinare prevede la presentazione di documentazione a testimonianza del sinistro. Gli atti vengono poi trasmessi in procura per l’eventuale seguito di competenza qualora gli accertamenti istruttori dovessero far emergere la natura di dichiarazioni mendaci volte a cagionare danno economico al Comune. «È chiaro – dice ancora Mercanti – che non si può azzerare del tutto il rischio di presentazione di domande non veritiere, ma i dati sono sicuramente migliorati. Un’altra cosa importante che è stata fatta è che fino al 2023 la pratica costava 125 euro, dal 2024 abbiamo previsto una spesa forfettaria di 15mila euro. C’è quindi un risparmio della spesa che mettevamo nella risoluzione dei sinistri».
I furbetti
Il dirigente Della Pina spiega che «avevamo trovato che alcune richieste erano assurde e non ben monitorate. Quindi abbiamo deciso di fare un disciplinare, anche per inserire indicazioni chiare sia per l’utente finale sia per noi per verificare l’accaduto. Parallelamente abbiamo aperto il bando per un broker. Tutto questo ha portato a un risparmio per l’ente ma anche a un’accelerazione della richiesta di rimborso anche se la rapidità della risposte rimane una criticità». La maggior parte delle richieste di risarcimento sono per danni lievi, come una gomma bucata, un cerchione rotto o altri danni meccanici. Altri sono più seri. Ci sono soprattutto casi di anziani caduti, di prognosi lunghe, di fisioterapia. Chiaro è che, parallelamente alla riorganizzazione dell’ufficio patrimonio, il Comune sta cercando anche di risolvere il problema a monte, quello della rimozione delle criticità. C’è una comunicazione tra l’ufficio patrimonio e quello del settore – in particolare lavori pubblici – che se ne deve incaricare.
Le reazioni
Il consigliere comunale Simone Ortori (Persiani sindaco) ha parlato di «dati che sono una medaglia al lavoro dell’ufficio patrimonio e dell’assessore Mercanti». La consigliera Dina Dell’Ertole (Massa è un’altra cosa), invece, ha parlato «di numeri che testimoniano uno spreco. Perché se c’è un risparmio vuol dire che fino ad oggi c’è stato uno spreco». Dichiarazione su cui «mi sento di dissentire – dice il consigliere Sergio Bordigoni (Forza Italia) -: io ci leggo solo il dato positivo. È come leggere il bilancio di un’azienda e vedere che è in miglioramento negli anni e dire “si poteva fare prima” invece di rallegrarsi del pareggio».
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