Editoriale di oggi che si apre inevitabilmente con un focus su quanto accaduto in queste ore, un autentico terremoto calcistico che rischia davvero di compromettere la regolarità della stagione. “Bisogna fare qualcosa, così si possono falsare i campionati” le parole di Bocalon, attaccante del Renate che in serata si è accodato ai colleghi di TuttoSalernitana.com, rimarcando la necessità di tutelare il merito sportivo e professionisti che scendono in campo temendo che risultati e classifiche vengano stravolte nelle aule di tribunale. Il Taranto fuori dal girone C è soltanto un primo passo; a breve lo stesso destino potrebbe toccare alla Turris. Penalizzazioni anche per Triestina, Messina e Lucchese, con i toscani che sono partiti per Pescara con i soldi raccolti da un gruppo di tifosi. Passano gli anni, insomma, ma c’è davvero la sensazione che non si voglia imparare dagli errori; a questo punto la riforma non è più rinviabile e, come abbiamo scritto la settimana scorsa, potrebbe avere un senso dare un peso diverso ai playoff di serie D. Perchè nei dilettanti ci sono realtà economicamente solide e che vantano un seguito di pubblico importante, club che certamente meritano il professionismo più di chi ha gettato nella mischia giovanotti senza esperienza esponendoli a brutte figure su tutti i campi d’Italia. Provando a parlare di aspetto tecnico, possiamo dire che è quasi un anno da record per quanto riguarda gli allenatori esonerati. Ultimo in ordine di tempo è stato Massimo Sala che, dopo tre gare da traghettatore della Pro Patria, è stato sostituito da Caniato. In precedenza licenziato Riccardo Colombo, uno che l’anno scorso aveva disputato un’annata super prima di imbattersi in un girone d’andata tra i più negativi della recente storia biancazzurra. Tra le altre società che non hanno invertito la rotta nonostante i ribaltoni tecnici ci sono la Spal (per Baldini un punto in cinque partite, dopo il ko interno con l’Arezzo non sono da escludere decisioni forti in nottata), l’Ascoli (tre sconfitte su cinque per Cudini, in precedenza Di Carlo ha impiegato un mese e mezzo per vincere la prima gara) e la Pro Vercelli, con Banchieri che non sta facendo meglio di Cannavaro, cui prima esperienza in solitaria tra i professionisti si è chiusa nel peggiore dei modi. Al contrario, ci sono squadre che hanno migliorato, e tanto, la media punti nel corso delle settimane. Prendiamo l’esempio della Triestina, mestamente ultima fino a quando la società non ha ricucito lo strappo con Tesser. L’ex trainer di Ternana e Avellino potrebbe conquistare la salvezza senza passare dai playout al netto della penalizzazione e sarebbe un risultato incredibile anche in virtù delle problematiche societarie della proprietà. Bene anche Biancolino ad Avellino: il “pitone” ha sostituito Pazienza che, a sua volta, ha preso il posto di Auteri a Benevento portando a casa 1 sconfitta e tre pareggi. Al punto che si parla già di panchina a rischio. Capolavoro anche di Brambilla con la Juventus NG: dal penultimo posto al sogno playoff con una striscia lunghissima di risultati positivi interrottasi al Partenio domenica scorsa. Andamento lento per Torrente a Trapani, con l’eliminazione dalla coppa Italia e qualche sconfitta che grida vendetta. Infine triste record per Ezio Capuano, primo nella storia a guidare tre squadre nella medesima stagione sportiva. Risultato? Dimissioni a Taranto, dimissioni a Foggia ed esonero a Trapani.
Chiosa dedicata a un’analisi dei tre gironi: nel raggruppamento settentrionale si riapre la lotta per il primo posto, complice la caduta del Padova con la FeralpiSalò. Il Vicenza ringrazia e si riporta a -3, trascinato da calciatori come Ronaldo e Ferrari che sono stati indisponibili per sei mesi. In coda è solo la matematica a tenere accesa la fiammella della speranza in casa Union Clodiense. Nel girone B l’Entella sbriga la pratica Pontedera con tre gol nel primo tempo, con la Ternana costretta a scendere in campo consapevole che anche una vittoria non muterebbe gli scenari. Detto della crisi della Spal, rimarchiamo il terzo successo consecutivo di Bucchi alla guida dell’Arezzo. Il Legnago, invece, conferma di avere un cuore enorme e abbandona l’ultimo posto aggiudicandosi lo scontro diretto col Milan Futuro. Nel girone C, infine, Cerignola e Avellino daranno vita a un testa a testa interessantissimo. In attesa di avere il quadro chiaro della classifica, appare evidente che sia ormai enorme il margine di vantaggio sulle dirette concorrenti. In basso, invece, il derby perso a Cava ha complicato i piani di una Casertana che sta faticando tremendamente. Chiudiamo con un ricordo commosso di Bruno Pizzul, voce storica delle notti magiche di Italia 90 e professionista che ha lasciato in eredità tanti insegnamenti a chi svolge questo mestiere. Quella della sua morte è notizia che rattrista soprattutto chi, nostalgico e appassionato, sente la mancanza del calcio di un tempo. Quello della schedina, delle partite tutte di domenica alle 15, di 90° minuto, della radiolina, di quei giornalisti come lui che entravano con educazione nelle case della gente senza mai rubare la scena ai veri protagonisti e limitandosi a raccontare con competenza quanto accadeva.
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