Formazione e innovazione: l’ecografia al centro della pratica medica |VIDEO

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Si è concluso con successo il corso di anatomia ecografica organizzato dalla Scuola di Ecografia di Base SIUMB presso la sala convegni dell’ASPE di Corigliano Rossano. L’iniziativa ha coinvolto un’ampia platea di medici, con particolare interesse da parte dei medici di medicina generale. Tra i relatori, il dottor Giovanni Stamati, radiologo dello Spoke di Corigliano Rossano, ha sottolineato l’importanza della formazione in questo ambito e il suo impatto sulla qualità delle cure. «Il bilancio è sicuramente positivo, non solo per il numero di partecipanti, ma soprattutto per l’interesse dimostrato, in particolare dai medici di medicina generale. Le nuove generazioni – e non solo – vogliono approfondire la pratica ecografica, che non è esclusiva della radiologia, ma può essere esercitata da qualsiasi medico. Migliorare le competenze in questo settore significa migliorare le capacità cliniche e, di conseguenza, offrire un vantaggio concreto ai pazienti». Tra i momenti più significativi del corso, il dottor Stamati ha evidenziato l’importanza delle esercitazioni pratiche: «Queste sessioni permettono ai partecipanti di prendere confidenza con la metodica, di acquisire dimestichezza e di sviluppare una vera e propria passione per l’ecografia».  Uno dei temi più rilevanti è in Calabria è il fenomeno della migrazione sanitaria, con molti pazienti che si spostano verso le regioni del Nord per ricevere cure. Il dottor Stamati si dice fiducioso sulla possibilità di invertire questa tendenza: «C’è un ritorno di professionisti nella nostra regione. Inoltre, l’apertura del nuovo ospedale della Sibaritide sarà un punto di riferimento per le nuove generazioni di medici e per coloro che hanno maturato esperienza altrove e vogliono rientrare. Sono ottimista». Secondo il radiologo, il problema non è legato a carenze diagnostiche o terapeutiche, ma alla necessità di riconquistare la fiducia dei pazienti: «Non esiste un problema sulla diagnosi o sul trattamento, ma è fondamentale ricostruire un team di professionisti appassionati e competenti, che abbiano a cuore il paziente. Questa è la strada per ridurre la migrazione sanitaria». Tra le patologie che spingono i pazienti a migrare, i tumori rappresentano una delle principali motivazioni. Anche in questo caso, il dottor Stamati sottolinea che il problema non è legato alle competenze locali: «Molti pazienti emigrano per una questione di fiducia. Ma è importante ricordare che i protocolli oncologici – chemioterapia, radioterapia – sono gli stessi a Milano, Catanzaro o Reggio Calabria. Dobbiamo lavorare per restituire serenità ai pazienti, dimostrando che possono ricevere cure di qualità anche nel nostro territorio».

Ecografia e formazione: il punto di vista del dottor Stefano Giusti

L’ecografia sta diventando sempre più centrale nella pratica clinica e la sua diffusione capillare rappresenta un’opportunità per migliorare la qualità diagnostica nei reparti ospedalieri e sul territorio. A sottolinearlo è il dottor Stefano Giusti, direttore del Dipartimento dell’Area dei Servizi dell’ASPE di Cosenza, che ha tracciato un bilancio positivo del congresso di ecografia organizzato dalla SIUMB. «Questo congresso ha registrato una grande partecipazione – ha spiegato Giusti – perché è un evento formativo di alto livello. Stiamo formando i giovani medici allo studio dell’ecografia, fornendo loro le nozioni anatomiche fondamentali per intraprendere un percorso diagnostico corretto». Il successo dell’iniziativa si misura non solo nei numeri, ma soprattutto nell’entusiasmo dei partecipanti: «Abbiamo visto un forte coinvolgimento sia da parte dei medici ospedalieri che dei medici del territorio, segno che l’ecografia sta diventando sempre più uno strumento essenziale nella pratica quotidiana». L’ecografia è una metodica accessibile a molti specialisti, ma per essere efficace deve essere eseguita con competenza. «Per fare una diagnosi corretta è indispensabile seguire un metodo rigoroso, che può essere appreso nelle scuole di specializzazione o attraverso l’impegno della SIUMB, che da anni si occupa della formazione in ecografia». Secondo Giusti, una preparazione adeguata consente di ottenere diagnosi più rapide e precise: «L’ecografia è una tecnica fondamentale, perché permette di chiudere il percorso diagnostico già in prima istanza, senza la necessità di ricorrere subito a esami più complessi come la TAC o la risonanza magnetica. Effettuare ecografie di qualità significa offrire riscontri immediati e migliorare l’efficienza del percorso diagnostico dei pazienti».

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L’ecografia come il “nuovo stetoscopio”

Uno degli aspetti più interessanti emersi dal congresso è la diffusione dell’ecografia come strumento diagnostico di base. «L’ecografia sta diventando il moderno stetoscopio – ha evidenziato Giusti –. È essenziale che tutti i medici che effettuano visite e dispongono di un ecografo sappiano utilizzarlo con competenza e precisione». L’impatto pratico di questa formazione è immediato: «Molti dei partecipanti al corso sono medici della nostra azienda e potranno applicare subito le competenze acquisite nei loro reparti e nei pronto soccorso. Allo stesso modo, i giovani medici che entreranno in servizio negli ospedali avranno un’arma in più per completare le loro valutazioni cliniche con l’ausilio degli ultrasuoni». Durante il corso di anatomia ecografica organizzato dalla Scuola di Ecografia di Base SIUMB, il presidente nazionale della Società Italiana di Ultrasonologia, Medicina e BiologiaGianfranco Vallone, ha sottolineato l’importanza della formazione e dell’innovazione tecnologica in questo ambito. «La radiologia ha un ruolo fondamentale in questi congressi perché è la disciplina che si occupa della diagnostica per immagini. Tuttavia, l’ecografia non è appannaggio esclusivo dei radiologi: gastroenterologi, endocrinologi e altri specialisti la utilizzano quotidianamente come strumento diagnostico essenziale» ha spiegato Vallone. «Il radiologo è sicuramente più abituato a interpretare le immagini, ma la SIUMB è una grande famiglia che accoglie tutti gli specialisti, perché l’ecografia è un mezzo diagnostico trasversale e indispensabile in diverse branche della medicina». Una solida preparazione è alla base di un uso efficace dell’ecografia. «Questa è una domanda chiave – ha detto Vallone –. L’ecografia è nata circa 50 anni fa e ha subito un’evoluzione straordinaria, ma il punto cruciale è saperla eseguire correttamente. Se non viene praticata con precisione e competenza, può portare a diagnosi errate con conseguenze anche gravi». I corsi di formazione, come quello di Corigliano Rossano, hanno proprio questo obiettivo: «Dobbiamo fornire ai discenti una preparazione ottimale, perché un’ecografia eseguita male non solo non è utile, ma può essere addirittura dannosa. Una diagnosi imprecisa può indirizzare il paziente verso percorsi clinici sbagliati, con rischi significativi». La SIUMB conta oggi circa 5000 soci e il suo ruolo nella formazione e nell’aggiornamento professionale è sempre più strategico. «L’ecografia non è più quella di una volta – ha sottolineato Vallone –. Oggi parliamo di ecografia multiparametrica, una metodica avanzata che, grazie a software innovativi, consente diagnosi sempre più precise. Inoltre, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando questo settore: i nuovi ecografi integrano algoritmi di IA che migliorano l’accuratezza diagnostica. Sono certo che nei prossimi anni l’ecografia diventerà uno strumento ancora più imprescindibile nella pratica medica».

Fare rete per rafforzare la qualità della sanità in Calabria

Un aspetto centrale dell’evento è stato il consolidamento della rete tra i professionisti. «La SIUMB è presente in tutte le regioni italiane. In Calabria, in passato, la scuola di ecografia di Cosenza ha avuto un periodo di difficoltà, ma oggi la situazione sta cambiando. Grazie a nuovi coordinatori e all’apertura di tre scuole di formazione in ecografia nella regione, la Calabria può tornare a essere un punto di riferimento in questo settore». Vallone guarda al futuro con ottimismo: «Il nostro obiettivo è far crescere ulteriormente la qualità della formazione in Calabria. Per questo mi impegnerò affinché nei prossimi anni si possa organizzare un congresso nazionale SIUMB nella regione. Sarebbe un segnale importante per tutto il Sud Italia». Uno dei temi più delicati è  quello della migrazione sanitaria, che vede ancora molti pazienti calabresi spostarsi verso altre regioni per ricevere cure. Un fenomeno che, secondo Vallone, può essere progressivamente ridotto grazie alla crescita della qualità professionale e alla motivazione dei giovani medici. «È innegabile che la migrazione sanitaria esista ancora – ha ammesso Vallone –. Tuttavia, la qualità dei medici calabresi e l’entusiasmo delle nuove generazioni stanno portando a un’inversione di tendenza. Con un’adeguata formazione e il giusto supporto istituzionale, sono certo che nei prossimi anni il fenomeno si ridurrà progressivamente». L’obiettivo è costruire un sistema sanitario regionale solido, capace di offrire diagnosi e cure di alto livello senza costringere i pazienti a cercare assistenza altrove. «Sono fiducioso che il lavoro di squadra tra specialisti, istituzioni e giovani professionisti possa migliorare significativamente la situazione», ha concluso Vallone. L’evento di Corigliano Rossano ha quindi confermato l’importanza della formazione continua e dell’innovazione tecnologica per rafforzare la sanità calabrese e contrastare la migrazione sanitaria.

 



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