Finanziamenti da banche sistemiche: ne approfitta anche PS

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Keystone-SDA

Mentre il PS vuole vietare le donazioni delle banche sistemiche ai partiti, tutte le formazioni politiche, anche quelle di sinistra, ricevono finanziamenti da istituti di credito, indicano oggi NZZ am Sonntag e Le Matin Dimanche.

(Keystone-ATS) Il copresidente dei socialisti Cédric Wermuth è assolutamente disposto a rinunciare a questi soldi: l’obiettivo è evitare un crash della mega banca UBS, dichiara.

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I due domenicali hanno spulciato i dati per il 2023 pubblicati dal Controllo federale delle finanze (CDF), il massimo organo di vigilanza finanziaria della Confederazione. Ad aver maggiormente beneficiato di fondi da banche sistemiche è l’UDC: UBS, Credit Suisse (CS) e Raiffeisen le hanno versato più di 450’000 franchi. Due anni fa CS era in piena crisi, quella che ha poi portato all’incorporamento in UBS.

Le stesse tre banche sistemiche hanno donato 371’000 franchi al PLR e 346’000 al Centro. I Verdi liberali hanno ricevuto 110’000 franchi da UBS e CS; il PS 43’000 da Raiffeisen. La stessa banca ha dato 31’000 franchi ai Verdi.

La NZZ am Sonntag fa anche notare che la fondazione Anny-Klawa-Morf ha chiesto attivamente un sostegno finanziario a UBS, dopo la fusione con CS. L’ente, istituito dal PS nel marzo 2019, si considera vicino, ma indipendente dal partito. Come si legge sul suo sito, la fondazione si batte per la socialdemocrazia ed è guidata dai suoi valori fondamentali: libertà, giustizia, uguaglianza e solidarietà.

La Anny-Klawa-Morf Stiftung è presieduta dal consigliere nazionale Eric Nussbaumer (PS/BL). “Naturalmente, ci sarebbe piaciuto ricevere una donazione non vincolata anche da parte di UBS”, dice il deputato al domenicale. La richiesta della fondazione è stata respinta perché UBS versa denaro solo agli attori politici che aderiscono ai suoi principi di economia liberale.

La situazione era diversa presso Credit Suisse, che ha sempre versato donazioni incondizionate. Per diversi anni, la fondazione ha ricevuto denaro dalla grande banca che era destinato al PS, scrive il domenicale svizzero tedesco. Nel 2022 le sono stati versati 191’000 franchi. L’ente ha accettato anche altre donazioni bancarie: nel 2021, una non vincolata di 10’000 franchi dall’Associazione svizzera dei banchieri ma anche due vincolate a progetti, pure di 10’000 franchi ciascuna, dalla banca Julius Bär e da UBS.

Tutti questi versamenti, che perlomeno indirettamente vanno a beneficio del partito, e quello direttamente ottenuto da Raiffeisen cozzano apparentemente contro la volontà del PS di vietare totalmente donazioni ai partiti da banche sistemiche. Parlamentari socialisti in dicembre hanno presentato due mozioni identiche al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati intitolate “Vietare le donazioni di imprese pubbliche d’importanza sistemica a partiti e attori politici”. I testi saranno discussi nella terza settimana della sessione che si apre domani. Fanno parte di un dibattito straordinario sul tema delle donazioni richiesto dallo stesso Partito socialista.

“Mi sembra che il PS applichi agli altri standard etici più elevati di quelli che applica a sé stesso”, dice alla NZZ am Sonntag il consigliere nazionale Olivier Feller (PLR/VD).

“I partiti borghesi usano questo rimprovero per sviare l’attenzione dal fatto che sono stati comprati da UBS”, replica Wermuth, che pure siede alla Camera del popolo, quale rappresentante di Argovia. Né il PS né la fondazione Anny-Klawa-Morf accetterebbero donazioni vincolate. Il Partito socialista si preoccupa di proteggere la Svizzera, con regole chiare, dalla prossima crisi bancaria. Alla domanda sulle donazioni da Raiffeisen, che probabilmente non arriverebbero più se venisse imposto un divieto, Wermuth risponde: “Per noi va bene. Siamo lieti di fare a meno di questo denaro se ciò aiuta a tenere sotto controllo i rischi della mega UBS”.

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“Una regolamentazione bancaria efficace è possibile solo se i partiti operano in modo indipendente” e attualmente così non è. Dopo il crollo di Credit Suisse, i partiti borghesi hanno alzato la voce. Ora che il parlamento si occupa della regolamentazione della piazza bancaria, tacciono. “Non è necessario essere particolarmente creativi per vedere un collegamento tra l’allentamento della volontà di regolamentazione dei partiti borghesi e le generose donazioni di UBS”, afferma il copresidente del PS.



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