Negli ultimi anni, la città di Trapani ha visto crescere il numero di famiglie in difficoltà economica, mentre la popolazione continua a invecchiare e la natalità cala drasticamente. Il Comune sta cercando di rispondere a questa emergenza con misure di sostegno sempre più mirate. Ma quali sono le principali criticità e le strategie per il futuro? Lo abbiamo chiesto all’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Virzì.
In Sicilia è boom di richieste per il contributo di solidarietà. Quante ne sono state presentate finora nel Comune di Trapani?
Non possiamo fornire un numero preciso, poiché le domande vengono inoltrate direttamente su una piattaforma regionale. Tuttavia, da martedì abbiamo registrato un aumento significativo di cittadini che si sono rivolti ai nostri uffici per ottenere l’attestazione di disagio economico, richiesta dal bando regionale. Questo dimostra quanto il bisogno di aiuti economici sia diffuso. L’erogazione del contributo di solidarietà è sicuramente una boccata d’ossigeno per tante famiglie, ma alcune criticità sono emerse nella gestione amministrativa, soprattutto riguardo al ruolo dei Comuni. La Regione ha fornito alcuni chiarimenti con una circolare recente, ma restano ancora dubbi operativi. Continuiamo a lavorare affinché l’accesso al contributo sia il più semplice e rapido possibile per chi ne ha bisogno.
Quali iniziative sono in corso per sostenere giovani, anziani e famiglie in difficoltà?
Abbiamo messo in campo una serie di progetti mirati a diverse fasce di popolazione. Per le famiglie in difficoltà economica, in particolare quelle che rientrano nella misura dell’Assegno di Inclusione, garantiamo servizi di educativa domiciliare, con un supporto psicopedagogico per i minori nel loro ambiente familiare. A breve partiranno anche interventi domiciliari per anziani e disabili con operatori socio-sanitari qualificati. Per i minori vulnerabili, abbiamo attivato spazi neutri per tutelare il rapporto genitori-figli in situazioni complesse, come affidi o conflitti familiari. Stiamo inoltre lavorando per creare una rete di centri diurni convenzionati, dove i bambini e i ragazzi possano ricevere assistenza e sostegno in contesti protetti. Per i giovani, abbiamo avviato un progetto di accompagnamento al lavoro, finanziato dall’ANCI, per aiutare chi è uscito dal sistema scolastico a inserirsi nel mondo del lavoro. Questo progetto offre un servizio di tutoraggio, orientamento e, a breve, sarà disponibile un contributo economico per sostenere le startup giovanili. Per gli anziani, oltre ai servizi domiciliari, stiamo per lanciare un’importante iniziativa contro le truffe agli anziani, in collaborazione con la Prefettura e le forze dell’ordine. È un fenomeno sempre più diffuso, e vogliamo fornire agli anziani strumenti concreti per difendersi. Inoltre, grazie alla recente modifica del regolamento dei centri sociali, questi spazi saranno più aperti alla comunità, favorendo attività di socializzazione e supporto.
Qual è la soglia di povertà a Trapani e quante famiglie vivono al di sotto di essa?
La povertà a Trapani è un problema ancora molto serio, principalmente a causa della carenza di opportunità lavorative. La soglia di povertà varia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare, ma chi rientra nei parametri può accedere a diversi aiuti, tra cui l’Assegno Unico per i figli, la carta ‘Dedicata a te’, il bonus affitti comunale e diversi contributi per disoccupati. Molti di questi aiuti devono essere richiesti specificamente all’INPS, al Comune o al Distretto socio-sanitario. È fondamentale che i cittadini siano informati sulle opportunità disponibili, perché spesso molte persone in difficoltà non fanno domanda semplicemente perché non sanno di poterlo fare.
Come è cambiata la società trapanese negli ultimi anni?
Trapani, come il resto d’Italia, sta vivendo un cambiamento profondo. Solo nel 2024 abbiamo registrato un calo di circa 400 residenti, ma un aumento delle famiglie di circa 90 unità. Questo significa che le famiglie stanno diventando più piccole, spesso composte da un solo individuo, a causa della bassa natalità e dell’aumento delle separazioni e dei divorzi. Uno dei problemi più grandi è l’invecchiamento della popolazione. Sempre più anziani vivono da soli e hanno bisogno di assistenza. Questo comporta nuove sfide per il sistema di welfare, che deve rispondere non solo ai bisogni economici, ma anche a quelli relazionali e assistenziali. Stiamo lavorando per garantire servizi adeguati alle nuove esigenze della popolazione, perché la solitudine e la fragilità sociale stanno diventando emergenze vere e proprie.
Quali sono le principali difficoltà nell’attuazione delle politiche sociali?
La principale difficoltà è la carenza di personale. Negli ultimi anni sono aumentate le misure di sostegno al reddito, ma non c’è stato un adeguato potenziamento degli uffici comunali che devono gestire queste pratiche. Il nostro personale è sempre più ridotto e, spesso, deve affrontare emergenze quotidiane senza risorse sufficienti. Fortunatamente, con l’approvazione dei nuovi documenti contabili, siamo riusciti a sbloccare fondi per nuove assunzioni, in particolare di assistenti sociali. Questo ci permetterà di velocizzare le procedure e migliorare l’erogazione dei servizi ai cittadini.
Quali strategie future adotterà il Comune per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale?
Abbiamo in programma diversi progetti innovativi. Per le persone con disabilità psichica, puntiamo su percorsi di autonomia abitativa e lavorativa, con la creazione di gruppi appartamento finanziati dal PNRR. Per i migranti richiedenti asilo, lanceremo un progetto di inclusione socio-lavorativa in collaborazione con il Consorzio Sol.Co e l’ASP di Trapani. Tra le iniziative principali, ci saranno uno sportello per la ricerca della casa, la creazione di una piattaforma online per l’affitto (Cerc@House), e percorsi di formazione per facilitare l’accesso al mercato del lavoro. Infine, stiamo lavorando a un progetto di sartoria sociale che coinvolgerà soggetti fragili e beneficiari del sistema di accoglienza SAI. Questo progetto non solo creerà opportunità lavorative, ma aiuterà a promuovere l’integrazione attraverso attività concrete.
[ carmela barbara ]
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