Bonus psicologo 2025, come fare domanda: quali sono i requisiti e i documenti utili per accedere alla misura

Il bonus psicologo torna anche nel 2025 ed è rivolto ad una platea maggiore rispetto agli anni passati: cosa serve per fare domanda e quali sono i requisiti necessari per ottenerlo.

L’importanza della salute mentale è divenuta di pubblico dominio durante la pandemia da Covid-19. I lockdown, il timore diffuso di poter prendere una malattia potenzialmente letale, il dolore di aver perso amici e parenti e la consapevolezza che il sistema sanitario internazionale era impreparato a fronteggiare una simile evenienza ha generato crisi d’ansia, stress e paura diffusa, portando chi già era affetto da disturbi di salute mentale a stati depressivi acuti e deliri paranoidi.

In quei giorni convulsi e complessi è stato evidente più che mai l’esigenza di offrire un sostegno psicologico a chiunque ne senta il bisogno. Troppo spesso, infatti, in passato sono state sottovalutate le patologie mentali, declassandole a semplice ansia o timore, oppure in un eccesso opposto classificandole come casi di “Pazzia” o “Raptus”.

La verità è che il manifestarsi di sintomi evidenti è il risultato finale di uno stato di debolezza e vulnerabilità psicologica non riconosciuta o non correttamente trattata. In tal senso la creazione di un bonus psicologo è sicuramente un primo passo verso il riconoscimento dell’importanza del sostegno psicologico al pari di quello medico terapeutico.

Il problema principale dei percorsi di sostegno psicologico, infatti, è la scarsa accessibilità per le fasce più povere della popolazione, seguito subito dopo da una mancata educazione al riconoscimento, una carenza istruttiva-didattica che genera preconcetto e fa apparire come superfluo l’intervento e il sostegno dei professionisti di settore.

Bonus psicologo 2025: chi può e come fare domanda per ottenerlo

La misura vagliata dal governo Conte nel 2021 e divenuta istituzionale nel 2022 è lontana dall’essere perfetta e utile a chiunque ne abbia bisogno. Tuttavia la Legge di Bilancio 2025 offre un concreto ampliamento della misura, permettendo una più larga distribuzione del sostegno a chiunque ne senta il bisogno. Al fine di finanziare il bonus psicologo infatti quest’anno sono stati erogati 9,5 milioni di euro, 1,5 in più rispetto allo scorso anno e addirittura 4,5 in più rispetto al 2023.

Il finanziamento maggiore dovrebbe consentire di offrire il bonus ad un numero maggiore di cittadini. Non sono cambiati nemmeno i requisiti necessari per ottenere il bonus, visto che per richiederlo basta presentare l’ISEE, ed il limite fissato per l’ottenimento è di 50mila euro l’anno. Nelle scorse ore l’INPS ha comunicato che sono stati sbloccati 5 milioni di euro per la concessione del bonus a 3.300 aventi diritto e che verranno utilizzati per scalare la graduatoria dei richiedenti del 2024 rimasti tagliati fuori dalla prima tranche.

Nel comunicato dell’Inps si legge inoltre che da ora sino al 7 aprile si procederà con la concessione del bonus a chi lo aveva richiesto nel 2024. Tuttavia è stata aperta la possibilità di fare richiesta per il bonus 2025  ed è stato evidenziato come per presentare la domanda ci sarà tempo solo fino al 15 aprile. Da corredare alla compilazione della domanda c’è solo l’ISEE del nucleo familiare aggiornato al 2024.

Vale esattamente come negli anni precedenti il principio di priorità in base all’ISEE. Nei primi posti della graduatoria ci saranno quelle persone il cui ISEE è più basso e si procederà dunque in ordine crescente. Per quanto riguarda la modalità di presentazione, si può avviare la richiesta tramite l’area personale del portale dell’INPS, comodamente da casa.

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I problemi del bonus psicologo

Nonostante si stia cercando di offrire questo sostegno psicologico gratuito al maggior numero possibile di persone, la misura anche quest’anno risulta insufficiente a coprire le reali esigenze della popolazione. Il bonus mette a disposizione 1.500 euro da spendere in 30 sedute (già un miglioramento rispetto alle 10 iniziali) da professionisti che hanno abbracciato l’iniziativa.

Il fatto è che i 9,5 milioni stanziati per finanziare il bonus danno accesso solamente a 6.334 richiedenti a fronte di una media statistica che negli anni passati è stata di 400mila richieste. Se è vero dunque che un percorso terapeutico di 10 sedute è insufficiente per imparare a gestire le problematiche, è altrettanto vero che in questo modo non si copre nemmeno il 2% delle richieste.

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A questo problema, che alla lunga potrebbe fare percepire il bonus come inaccessibile – e di conseguenza inutile – a molti, si lega quello dei ritardi nel rilascio dei fondi che diminuisce ulteriormente la platea di richiedenti soddisfatti. Da non sottovalutare anche i ritardi nei pagamenti dei professionisti che abbracciano l’iniziativa, molti psicologi si sono lamentati di aver aspettato molti mesi prima di ricevere il compenso pattuito e in migliaia hanno deciso di non rinnovare la propria disponibilità.