Con il decreto attuativo il governo conferma il Bonus Giovani nel 2025 ma ne cambia le regole scatenando una polemica e mettendo a rischio diverse assunzioni: cosa sta succedendo e cosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane.
Appena due giorni fa il premier Giorgia Meloni ha commentato positivamente i dati sull’occupazione in Italia, sottolineando come nel 2024 ci si stato un aumento delle assunzioni e come questo rappresenti il chiaro segnale che il lavoro svolto dal suo governo sia positivo per il gravoso problema della disoccupazione giovanile.
Parte del merito dell’aumento dell’occupazione potrebbe essere dovuto all’introduzione del Bonus Giovani, un incentivo alle assunzioni per le aziende private che garantisce lo sgravio contributivo al 100% per quelle aziende che decidono di assumere gli under 35 e che nei sei mesi precedenti all’assunzione di nuovi dipendenti non ha licenziato nessuno.
Tra settembre e dicembre 2024, potrebbero essere state numerose le aziende che hanno assunto dipendenti under 35 con la garanzia che queste assunzioni sarebbero stati sgravate dal versamento dei contributi per i primi 24 mesi e che dunque a singolo lavoratore sarebbero costate 500 euro in meno al mese al Nord e al Centro Italia e 650 euro al Sud.
Il fatto che il Bonus Giovani sia stato confermato a dicembre all’interno della Legge di Bilancio aveva già reso noto che la misura sarebbe stata resa effettiva nel corso di questi mesi, tuttavia il decreto attuativo appena approvato ha cambiato le regole e reso meno conveniente il bonus giovani per quelle aziende che ci avevano fatto affidamento nei mesi scorsi.
Bonus Giovani, in cosa consistono i cambiamenti e perché a pagare potrebbero essere i giovani
Se il decreto Coesione aveva illustrato l’introduzione del Bonus Giovani per tutte le aziende che assumevano giovani under 35, invogliando e favorendo questo processo d’integrazione in maniera semplice – le aziende dovevano esclusivamente dimostrare di aver assunto per ottenere gli sgravi sugli stipendi versati ai nuovi dipendenti – il decreto attuativo ha modificato due cose.
La prima è che il Bonus Giovani è valido per le assunzioni successive al 31 gennaio 2025, la seconda è che prima di poter usufruire del bonus per l’assunzione appena fatta, le aziende devono fare domanda all’INPS e ricevere il via libera, altrimenti il beneficio decade. Le modifiche vanno dunque a danneggiare tutti coloro che hanno assunto under 35 negli scorsi mesi in totale buona fede.
Molti di loro perché hanno assunto prima del 1 febbraio e gli altri perché non hanno fatto richiesta all’Inps prima di assumere il dipendente. Qualora l’Inps e il governo non concedano una deroga rendendo retroattivo il beneficio fiscale e contributivo, il rischio è abbastanza evidente: le aziende che avevano fatto fede su un risparmio netto potrebbero vedersi costrette a licenziare per rientrare dei costi in più.
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Si attende la risposta dell’Inps in merito alle assunzioni precedenti al decreto attuativo
Sul piano puramente teorico dunque chi ha sperato di poter rientrare nel bonus under 35 prima che diventasse effettivo si trova adesso in una situazione di difficoltà e a dover rivedere il piano assunzione. Tuttavia allo stato attuale delle cose non si conoscono i numeri delle assunzioni fatte né tantomeno quello delle aziende che hanno agito in anticipo sperando di rientrare nel bonus.
Si tratta dunque di un problema burocratico e legislativo prima che di un problema concreto. Ciò non esclude che i numeri di chi ha fatto affidamento sull’introduzione del bonus possano essere mediamente alti ed in effetti sono già diverse le aziende che hanno chiesto chiarimenti all’Inps a tal proposito.
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Nelle prossime settimane dunque potrebbe giungere una deroga per premiare quelle aziende che hanno assunto giovani nei mesi scorsi ed evitare che quanto stabilito dall’ultimo decreto causi la perdita di lavoro a chi è stato appena assunto o ad altri lavoratori.
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