Bagnoli, sprint finale su mare e congressi: «I lidi sulla colmata»

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Quattro assi sui quali Bagnoli sta per rinascere e dimenticare per sempre i fumi dell’acciaieria spenta già da 30 anni e tuffarsi più che nel futuro nel presente. Sono le nuove linee di sviluppo che saranno acquisite mercoledì dalla Cabina di regia. Si tratta del risanamento marino, vale a dire non rimozione della colmata e una linea di costa di quasi 2 chilometri restituita alla sua funzione originaria, quella balneare; le infrastrutture viarie e idriche e allungamento fino a Bagnoli della linea 6 per. Il Parco urbano che ospiterà funzioni quali quelle della musica, spettacolo, sport e altro per garantirne la sostenibilità. Ultima, ma non per importanza, l’elettrificazione del sito con una megacabina ad hoc. Li si faceva l’acciaio, questa la stranezza, ma non c’era l’energia elettrica.

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Sono passati 8 mesi da quando la Premier Giorgia Meloni e l’allora ministro perla Coesione Raffaele Fitto firmarono con il commissario di governo di Bagnoli e sindaco l’accordo da 1,2 miliardi per rilanciare e ultimare bonifica e la rigenerazione urbana dell’area ex Italsider. Mercoledì quei soldi saranno plasticamente agganciati ai quattro assi portanti della strategia di rilancio che corrispondono ad altrettanti progetti in via di cantierizzazione. Nella consapevolezza che la bonifica a terra entro 18 mesi sarà ultimata e quindi i terreni saranno pronti ad ospitare infrastrutture e investimenti dei privati. L’obiettivo è che di qui a 4 anni Bagnoli sarà trasformato in un quartiere che ha nel mare, nel turismo e nell’industria dell’innovazione – li c’è il Parco tecnologico con oltre 30 aziende che sta per essere battezzato – le leve per dare lavoro ai giovani e produrre sviluppo. Tutto questo sarà acquisito «agli atti» mercoledì, con ogni probabilità a Roma, dove si terrà appunto la Cabina di regia presieduta dal ministro per la Coesione Tommaso Foti che recepirà il cambio urbanistico e di destinazione dei luoghi – ci sono tutte le autorizzazioni ambientali – incluso quello dell’archeologia industriale. I fondi del Governo a valere su quelli sviluppo e coesione da un lato, la pragamaticità di Manfredi dall’altro, che ha presentato alla Meloni un progetto circostanziato e fattibile dal punto di vista dei tempi e dei finanziamenti, ha determinato una svolta attesa dai tempi della chiusura dell’ultimo altoforno, appunto 30 anni fa.

GLI ASSI

Il notaio Dino Falconio – uno dei due sub commissari scelti da Manfredi, l’altro è il docente Filippo De Rossi – sintetizza così lo stato dell’arte. «Mercoledì è il coronamento di un lavoro iniziato tre anni fa. Abbiamo proceduto dalle basi, vale a dire risolto le decine e decine di contenziosi facendo chiarezza c’è una pacificazione che ha aiutato molto». Il risanamento marino, ricordando sempre che quello dei suoli è molto bene avviato, era il pezzo mancante per dare a Bagnoli il suo disegno definitivo. «Abbiamo avuto l’approvazione – racconta Falconio – del nuovo piano e tutte le autorizzazioni per procedere. Vicino alla colmata che resterà al suo posto, ne sarà eliminato solo la parte più inquinata che è meno del 15%, faremo anche un scogliera soffolta per fare in modo che i sedimenti marini inquinati non vengano mossi dal mare». Un tecnicismo che nella sostanza significa che il mare è pulito mentre la sabbia sotto al mare è da bonificare. Tenendo presente che solo se le si tocca per un tempo molto prolungato potrebbe dare dei problemi. Sul Parco urbano c’è l’autentica novità: «C’era il problema della sostenibilità spiega ancora il sub commissario – non si faranno opera faraoniche al suo interno ma ci saranno investimenti pubblici e privati per allestire luoghi che possano ospitare eventi musicali, dello spettacolo, dello sport, per garantire la sostenibilità e la gestione del sito». Novità anche sul Parco dello sport la cui consegna è prevista per l’inizio del prossimo anno. L’accordo con la Federazione italiana del Tennis per trasformarlo in centro federale non è semplice e ora la strategia è farne un parco multidisciplinare. «Ospiterà tutte le discipline sportive compatibili con il sito – conclude Falconio – con il sindaco Manfredi abbiamo in animo di intitolare uno degli impianti a Domenico Cirillo, il giovane 17enne investito a viale Dohrn mentre attraversava le strisce pedonali. Era una promessa del Napoli basket».





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