azioni nella Baronia e Bassa Gallura

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I cambiamenti climatici impongono azioni immediate nella Baronia e Bassa Gallura

Dopo un anno di pesante siccità sono state presentate le soluzioni possibili durante un incontro tenutosi a Budoni

La diga di Abbaluchente, le interconnessioni tra bacini, la manutenzione delle reti idriche e il loro potenziamento. Queste le soluzioni che possono dare ristoro e risposta a un territorio come la Baronia e la Bassa Gallura che ha passato l’anno scorso una delle peggiori crisi idriche da quanto è stato istituito il sistema del Posada. Soluzioni condivise dal Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, da Anbi, l’associazione nazionale dei consorzi di Bonifica e dalla Regione Sardegna. Una folta platea composta prima di tutto dai massimi rappresentanti istituzionali, con in prima fila ben quattro esponenti della giunta regionale, ha partecipato infatti all’incontro del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale dal titolo “le risorse idriche nei territori della Baronia e della Bassa Gallura – passato, presente e futuro tra sviluppi e prospettive” che si è svolto ieri, 7 marzo a Budoni. Un excursus sul recente passato caratterizzato dalla difficile situazione gestionale per i paesi afferenti al sistema del Posada (Posada, Torpè, Siniscola, San Teodoro e Budoni) ha interessato l’intervento di Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale che ha aperto i lavori. “Importante ora programmare il presente, che vede una situazione positiva, ma ancora più importante programmare la stagione irrigua con massima attenzione ad azioni che devono trovare concertazione, risorse e volontà per portarle avanti. Partiamo dalla situazione delle reti idriche che purtroppo risentono del passare del tempo. Non solo vanno messe a posto ma vanno anche potenziate. Infine il grande sogno: la diga di Abbaluchente, un progetto che ci portiamo avanti da venti anni e ci permetterebbe di far fronte a tutti i bisogni. E’ importante comunque valutare tutto e capire che le interconnessioni tra bacini possono essere invece una soluzione più immediata e che potrebbero portare sollievo ad alcuni settori, ad esempio quello idropotabile, come già avviene dalla diga del Liscia verso San Teodoro”. La parola è poi passata al direttore generale del Consorzio, Sebastiano Bussalai, che ha presentato alla platea il sistema di distribuzione idrica dalla diga ai Comuni, che conta di “una sola condotta per il comparto idropotabile e l’agricolo. È comprensibile che la gestione idrica nel periodo appena trascorso, caratterizzato dalla siccità sia stata molto difficile anche per questo motivo”. Un focus sulla storia del territorio legata alla diga di Maccheronis, sempre a cura del direttore ha permesso alla platea di capire la portata di una crescita urbanistica quintuplicata in circa 60 anni, da quando cioè è stata realizzata la diga “che doveva soddisfare dei bisogni per una popolazione molto inferiore”. L’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta ha fatto il punto sullo stato dei ristori agli agricoltori penalizzati dalle continue chiusure e dalla mancata irrigazione dei campi, mentre per l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Piu “importanti risposte al territorio – ha spiegato – arriveranno dal rialzo della diga del Maccheronis che porterà l’invaso a 29 milioni di metri cubi d’acqua entro il 2029. Ma dobbiamo pensare ancora oltre, quindi occorre individuare le soluzioni migliori, magari con l’invaso di Abbaluchente che darebbe ancora di più risposte con altri 30 o 40 milioni di metri cubi in più che potrebbe mettere la parola fine alle crisi idriche”. Tra gli interventi anche quello delle Assessore all’Ambiente Rosanna Laconi e quello della titolare degli Affari Generali Maria Elena Motzo. Hanno concluso il lungo elenco di interventi il sindaco di Budoni Antonio Addis, il presidente di Anbi Sardegna Gavino Zirattu e il direttore di Anbi nazionale Massimo Gargano, oltre al presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.  Presenti anche i rappresentanti di Abbanoa, Adis, Enas ed Egas, i rappresentanti degli altri Consorzi di Bonifica della Sardegna, diversi sindaci e i rappresentanti delle associazioni di categoria oltre a numerosissimi allevatori e agricoltori del territorio.



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