”Un’altra piazza per l’Europa”? Abbiamo la location per la manifestazione di Trento: piazza Lodron. L’endorsement del sindaco: ”Parteciperò. L’Europa è il nostro destino”

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TRENTO. Abbiamo una piazza: Piazza Lodron. Dopo la proposta lanciata da il Dolomiti questa mattina e dopo la prima, importantissima adesione, arrivata dall’associazione EUcraina ora abbiamo anche una piazza per manifestare a favore di un’Europa unita, più forte e capace politicamente di pesare sullo scacchiere internazionale oggi caratterizzato dallo strapotere cinese, dall’imperialismo russo e dalle minacce degli Stati Uniti. A ”fermarla” è stato Roberto Sani che guida la lista civica Sì Trento (che raccoglie al suo interno alcune dei partiti e movimenti indiscutibilmente più europeisti e coerenti anche nella questione ucraina del nostro panorama politico: Azione, Italia Viva, Più Europa e Casa Autonomia).

 

Lo citiamo direttamente non per piaggeria (anche perché vorremmo che la piazza fosse più apolitica possibile) ma per ringraziarlo perché di ”piazze” non ne abbiamo mai promosse e, francamente, non sapevamo nemmeno da dove cominciare dal punto di vista burocratico, quando abbiamo deciso di agire: impossibile, infatti, stare fermi difronte a quel che sta succedendo a livello mondiale. Impossibile rimanere indifferenti dopo aver visto quella indegna imboscata avvenuta alla Casa Bianca con Trump e Vance che hanno letteralmente bullizzato Zelensky umiliando 3 anni di strenua resistenza del popolo ucraino. Impossibile non fare qualcosa davanti agli insulti, le minacce continue di Putin e Trump all’Europa e le pressioni politiche per influenzare il voto nei vari stati.

 

E allora ci troviamo, sabato 15 marzo alle 15, in Piazza Lodron. Il titolo della manifestazione può essere ”Un’altra piazza per l’Europa” (visto che l’idea è nata sulla sponda di quella promossa da Michele Serra a Roma lo stesso giorno alla stessa ora). A fare cosa? Lo scopo è dire ”noi ci siamo’‘, l’Europa esiste e non accettiamo le prepotenze di chi si sente autorizzato solo perché più forte. Ieri è toccato a Zelensky sedersi su quella sedia in mezzo a Trump e Vance ed essere minacciato e bullizzato: domani potrà accadere a qualsiasi leader di un paese europeo, Meloni in testa se alle spalle non ci sarà una compagine forte, sicura, compatta. E dopo l’adesione di EUcraina pubblichiamo il comunicato di adesione proprio della lista Sì Trento.   

 

Ed oltre la piazza è arrivato un endorsment davvero importante perché è quello del primo cittadino del capoluogo, Franco Ianeselli. Questo il suo intervento per sostenere la manifestazione:

 

 

In questi giorni, mentre aspettavo che qualcuno proponesse anche a Trento una piazza per l’Europa, avevo pensato di attivarmi in prima persona. Non volevo però che un momento come questo potesse diventare oggetto di strumentalizzazione, che venisse preso come un’accelerazione un po’ furba in ottica elettorale. 

Ora che la proposta è partita da una testata indipendente come “Il Dolomiti” e che questi miei timori sono del tutto superati, posso dire che ritengo anzi che essere in campagna elettorale sia un’occasione preziosa e da non perdere. L’occasione di vivere una giornata nella quale le forze politiche mostrano che ci si può scontrare e pensarla diversamente su tanti temi, anche certamente su come deve funzionare l’Europa, ma non sull’Europa stessa, non sulla sua centralità nella prospettiva di pace e democrazia per i nostri popoli. 

Antonio Megalizzi ci ricordava che l’Europa è il nostro destino. Bene, trovarci tutti noi candidati di tutte le forze politiche a sventolare insieme la sua bandiera, ci offre la possibilità di dimostrare al mondo che ci osserva che possiamo avere idee anche contrapposte di come giocare la partita politica, ma che siamo tutti d’accordo su quale sia il campo da gioco. Perché, se devo essere sincero, è proprio questo uno dei punti rispetto ai quali sul tema Europa secondo me abbiamo sbagliato di più negli ultimi anni.

 

Abbiamo quasi sottratto all’Europa la sua cifra politica, schiacciandola sulle regole che stabiliva, le direttive, le raccomandazioni, le quote da rispettare… Agendo così abbiamo finito per far coincidere il sogno europeo con un grande apparato generatore di regole e di prescrizioni. Torniamo allora a intendere l’Europa per quello che dovrebbe essere: lo spazio politico che si siamo costruiti con forza e impegno, il contesto  politico dove il confronto democratico tra idee è rivolto al miglioramento delle condizioni di vita di tutti i suoi cittadini. 

Perché ad essere in gioco oggi non sono le percentuali politiche o il consenso di qualcuno, ma il futuro della democrazia liberale e dell’Europa come Custode e promotrice di diritti e libertà. A tutti noi il compito di sostenerla in queste giornate decisive.

 





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