Veneto. Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: approvato il Piano strategico regionale 2024-2026

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Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto:  “Concertazione e dialogo, la strada giusta per rafforzare prevenzione e sicurezza».   E di fronte al calo degli infortuni mortali in Veneto:   «Non può bastare, sarebbe un errore abbassare la guardia”.         

    

“Apprendiamo del “fraintendimento” chiarito dalla Regione del Veneto in merito all’approvazione del nuovo Piano strategico regionale per la salute e la sicurezza del lavoro, confermata invece come avvenuta nella seduta della Giunta di ieri, diversamente da quanto si era tutti inteso”. Così commenta Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto, la notizia giunta ora con un comunicato dell’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin: “Senz’altro una buona notizia – aggiunge –, anche se arriva con ritardo rispetto ai tempi annunciati. E in tema di sicurezza sul lavoro ogni giorno è prezioso, perché lo sono la vita e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Perciò confidiamo che ora si acceleri il più possibile la realizzazione di quanto previsto dal Piano, a cui come Cisl abbiamo portato un significativo contributo”. avvenuta oggi in Giunta regionale. 

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Saldo e stralcio

 

Tra i punti considerati da Cisl Veneto qualificanti nel Piano, vi è l’impegno all’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato presso gli Spisal, assicurando un incremento del 10% rispetto al personale di fine 2023; lo stanziamento di fondi provenienti dalle sanzioni derivanti dalle ispezioni per sostenere attività di prevenzione nei territori (i finanziamenti provenienti dalle sanzioni ad oggi a disposizione sono più di 16 milioni di euro); e non da ultimo l’estensione del report mensile degli infortuni mortali a quelli “con esito grave”, aspetto che i sindacati avevano chiesto con forza, nonché il confronto periodico con i dati Inail (Open Data).   Ma ulteriormente si chiede di far crescere l’attenzione sullo stress-termico e l’esposizione agli agenti atmosferici, sui quali serve un protocollo regionale, e un impegno maggiore sulla sorveglianza sanitaria sui PFAS. E ancora, sul fronte dell’amianto, serve un più alto impegno in monitoraggio e analisi dei rischi ambientali, come delle discariche abusive e dei siti a rischio. Infine, è urgente avviare quella campagna regionale di comunicazione e sensibilizzazione per la quale si chiede da tempo la convocazione del gruppo dedicato.     

È un piano che ha visto il lavoro assiduo di concertazione e il forte impegno dei sindacati. La sua approvazione arriva in un contesto che vede confermato in generale il trend di stabilità dei dati sugli infortuni degli ultimi anni in Veneto, con un miglioramento di alcuni per il 2024. Sono in aumento gli infortuni denunciati (70.186), segnando +1,3% rispetto al 2023, pur trattandosi di un incremento da imputare soprattutto all’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado. In leggero calo, invece, l’incidenza degli infortuni rispetto agli occupati totali, pari a 3,13 lavoratori ogni 100 che nel 2024 hanno denunciato (3,15% nel 2023).  Anche gli infortuni con esito mortale fortunatamente in Veneto scendono, passando da 101 casi nel 2023 a 79 nel 2024 (-21,8%), a fronte di un aumento del 4,7% a livello nazionale. Salite del 18,9% invece le malattie professionali, da 4.633 nel 2023 a 5.510 nel 2024: dato che può comunque far ipotizzare (in positivo) una crescente consapevolezza del fenomeno (dati Inail, elaborazione Fondazione Corazzin, centro studi di Cisl Veneto).   “Non può bastare, non può bastarci. Siamo sulla strada giusta, ma sarebbe un errore abbassare la guardia. C’è ancora molto da fare, soprattutto sui fronti della formazione e la prevenzione» aggiunge ancora Paglini. «Attraverso la contrattazione collettiva che tuteli privacy ed eviti il controllo a distanza, il passo successivo dovrà essere il rafforzamento dell’utilizzo della tecnologia e dell’Intelligenza artificiale come strumento di prevenzione nei cantieri, insieme a un potenziamento dei dispositivi di protezione individuale (i dpi) e di tutti gli strumenti necessari e previsti”.



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