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Tagliare quasi 2mila posti di lavoro così da ridurre costi per 150 milioni di euro. È questa la decisione presa da Thyssenkrupp Automotive Technology che intende tagliare 1.800 posti di lavoro sui circa 31.300 totali.
L’amministratore delegato Volkmar Dinstuhl ritiene che “le prospettive per il settore automobilistico restano deboli” e ha fatto riferimento anche alla situazione attuale: “Le discussioni su nuovi dazi producono ulteriore incertezza”. Il riferimento è alla minaccia avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di tassare le auto europee al 25%, invece del 2,5% attuale.
Il taglio annunciato da Dinstuhl si aggiunge alla sforbiciata annunciata a novembre, quando Thyssenkrupp aveva comunicato il licenziamento di 5.000 dipendenti nel settore dell’acciaio e all’esternalizzazione di altri 6.000 posti di lavoro entro il 2030. La decisione arriva mentre l’azienda fa i conti con il prolungato rallentamento del settore automobilistico, che rappresenta una fonte significativa dei suoi ricavi, e con la crisi dell’acciaio.
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